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domenica 26 febbraio 2012

La parmigiana di melanzane con la pasta

Questa ricetta è da sempre una tradizione nella mia famiglia, ma credo che anche nel mio paese siano in tanti a farla.
Confrontandomi con altri pugliesi non ho trovato altre persone che la fanno, se non su questo simpaticissimo blog: Le ricette di Ninì, curato da una mia conterranea, che ha pubblicato una ricetta molto molto simile solo pochi giorni fa.
Fino a 25 anni, età in cui sono uscita di casa per la prima volta per entrare nel mondo del lavoro, credevo che la vera parmigiana di melanzane fosse questa e solo dopo ho capito che la ricetta di mia madre era solo una variante, o meglio un arricchimento, della ricetta originale.
Forse questa ricetta è entrata in casa mia perchè mio nonno era siciliano, e spesso in Sicilia si usa fare la pasta in questo modo, o forse perchè è una ricetta tipica del mio paese. Non conosco, quindi, le origini di questa ricetta, so solo che è buonissima e che rappresenta un piatto davvero completo e so, soprattutto, che per me rappresenta il ricordo di giornate di festa passate in famiglia.
Le dosi degli ingredienti sono molto indicative, perchè dipende da quanto è grande la teglia da forno che sarà utilizzata e da quante persone dovranno mangiare (è un ottimo piatto per ospiti a pranzo o cena).
Quindi, oggi mi limito ad indicare ingredienti e preparazione, sulle dosi ci si dovrà regolare, appunto, in merito alla teglia che si utilizzerà. La quantità di pasta non dovrà superare gli 80gr procapite perchè un piatto di questa parmigiana con la pasta è davvero molto sazio.

Ingredienti per friggere le melanzane:
melanzane nere (non viola)
uova, farina q.b.
olio di semi di arachidi

Ingredienti per le polpette:
macinato magro di vitello
pane ammollato nel latte
uova
sale, pepe, prezzemolo q.b.
olio evo q.b.

Ingredienti per il sugo:
passata di pomodoro
cipolla
sale
basilico

Ingredienti aggiuntivi per comporre la parmigiana di pasta:
pasta (formato: rigatoni, paccheri o ziti)
mozzarella q.b.
prosciutto cotto q.b.

Se fate una teglia troppo grande, non temete di buttare via tutto perchè questa pasta, paradossalmente, riscaldata è ancora più buona!
Il giorno prima io preparo le melanzane fritte e le polpette. Lavo le melanzane, taglio i due bordi, le sbuccio con il pelapatate e poi con una mandolina le affetto abbastanza sottili (2/3 mm). Passo le fettine di melanzane nella farina (battendo quella in eccesso) e poi nell'uovo battuto, quindi, le tuffo in olio bollente e le friggo finchè si dorano. In generale 2/3 melanzane sono più che sufficienti per una teglia (quelle che restano si possono congelare). Quando le melanzane sono belle dorate le scolo su carta assorbente e le salo leggermente, tra uno strato e l'altro di melanzane, metto altra carta assorbente per non farle impregnare di olio. Procedo sempre in questo modo fino ad ultimare le melanzane da friggere. Nello stesso olio, se non si è sporcato, friggo le polpette. Dopo aver impastato tutti gli ingredienti, mi sporco le mani con un pò di olio e comincio a formare delle palline di impasto, aiutandomi con un cucchiaio, che poi friggo finchè si dorano. Per questo ricetta ci vogliono delle polpettine piccole, ma io in genere le faccio un pò più grandi per finire prima.
A questo punto non rimane che preparare il sugo, soffriggendo la cipolla in poco olio, dopodichè aggiungere la passata di pomodoro (metterne in abbondanza), del basilico (se si ha a disposizione, altrimenti se ne può fare a meno) e del sale secondo i propri gusti. Lasciar cuocere il sugo per una mezzoretta a fuoco basso e con coperchio e poi spegnere. Cuocere in abbondante acqua salata il tipo di pasta prescelto e scolarlo a metà cottura. La pasta deve essere scolata a metà cottura perchè il resto della cottura avverrà in forno.
Una volta scolata la pasta, la metta in una grossa coppa di plastica e ci aggiungo: un pò di sugo, parte della mozzarella (che nel frattempo ho sfilacciato), le polpette e un pò di parmigiano grattugiato. Mescolo per bene e comincio a comporre la tegliadi pasta al forno con le melanzane.
Procedo in questo modo: metto uno o due mestoli di sugo sul fondo della teglia e cerco di cospargerlo in modo uniforme, poi stendo le melanzane fritte cercando di non lasciare spazi vuoti, copro in modo uniforme con il prosciutto cotto, quindi, verso nella teglia la pasta con tutto il suo condimento, proseguo mettendo quà e là il resto della mozzarella sfilacciata, un pò di parmigiano grattugiato, del sugo e copro di nuovo con il prosciutto cotto. Metto un altro strato di melanzane fritte, verso tutto il sugo rimasto e cospargo un pò di parmigiano reggiano e metto in forno già caldo a 180° per una mezzoretta circa. Le melanzane di copertura risulteranno a fine cottura un pò croccanti, ma volendole lasciare morbide, si può coprire la teglia in forno con della stagnola.
Questa pasta al forno non va servita subito appena uscita dal forno, bisognerà aspettare almeno una ventina di minuti (tanto coperta con la stagnola o lasciata in forno non si raffredderà), perchè si deve rassettare.
La foto che ho messo l'ho fatta il giorno dopo aver fatto la pasta, quindi, non è proprio bellissima. Avevo ospiti a casa quando l'ho preparata e non mi sembrava proprio gentile nei loro riguardi mettermi a fotografare tutto ciò che mettevo nei loro piatti. Quindi, vogliate scusarmi per la qualità della foto (perchè la pasta è riscaldata), l'ho messa giusto per darvi un'idea di come viene la ricetta. Alla prossima!




venerdì 24 febbraio 2012

Muffin cavolo e speck

Questi muffin fanno parte del famoso pranzo di S. Valentino di cui avevo parlato nel post del risotto all'arancia e mazzancole. Sono davvero buonissimi!

Ingredienti per 8 muffin:

170gr di farina
1 uovo
250gr di cavolfiore
100gr di speck tagliato a dadini
1 cipollotto tagliato a rondelline
1dl di panna da cucina
50gr di parmigiano reggiano grattugiato
1 bustina di lievito mastrofornaio
burro q.b.
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.

Procedimento:
lessare le cimette di cavolfiore mondate per 10/15 minuti in acqua bollente salata. Scolare le cimette e frullarle con il mixer ad immersione. Intanto in una padella antiaderente rosolare brevemente le rondelline di cipollotto in un pò di olio evo, aggiungere lo speck e farlo tostare per un paio di minuti. Spegnere il fuoco ed aggiungere lo speck con il cipollotto alla crema di cavolfiore e mescolare. In un'altra ciotola rompere l'uovo ed unire 3 cucchiai circa di olio evo, sbattere il tutto con una frusta e aggiungere alla crema di cavolfiore. Aggiungere, inoltre, il parmigiano, mescolare, ed infine aggiungere la farina setacciata insieme al lievito. Mescolare bene il composto e versarlo in stampini per muffin imburrati e infarinati e far cuocere per 20/25 minuti a 180° in forno preriscaldato. Una volta sfornati aspettare un paio di minuti prima di sformarli. Sono davvero buonissimi e un'ottima idea per far mangiare il cavolfiore anche a chi non lo ama (ad. es. i bambini o la sottoscritta!).

Premio Cake Blog di Qualità

Qualche giorno fa ho ricevuto questo premio da due blog amici, che seguo costantemente e che ricambiano seguendomi con altrettanto affetto e altrettanta costanza.

Come per tutti i premi virtuali, ci sono delle regole da seguire una volta ricevuto.
Chi riceve il premio dovrà:

nominare e ringraziare chi gli ha donato il premio
(nel mio caso Mani in pasta quanto basta - I barbapasticcetti - Le dolcezze di Vita - La semplicità in cucina di Isabella)


linkare il blog di chi l'ha nominato
(vedi sopra!)

condividere 7 ricette dolci che gli hanno cambiato la vita
(7 ricette non basterebbero, ogni ricetta che realizzo è un pezzo della mia vita e, grazie al mio piccolo spazio web, condivido già "le ricette della mia vita" con tutti coloro che decideranno di visitare Dolci idee e non solo).

nominare altri 10 cake blogger a cui vorrà dare il premio e comunicarglielo
(nell'assegnare in passato dei premi virtuali mi sono resa conto che non tutti i blogger amano riceverli, per cui, per non sbagliare, nomino ufficialmente vincitori del premio Cake Blog di Qualità tutti i food blogger che verranno a trovarmi e che vorranno prelevare il banner per metterlo sul proprio blog)

Siete tutti dei vincitori per me, perchè avete tutti ,indistintamente, dei BLOG DI QUALITA'!

mercoledì 22 febbraio 2012

Risotto all'arancia e mazzancolle

Questo è un piatto che ho deciso di provare per S. Valentino.
In pratica il 14 febbraio l'ho preso di ferie per preparare un bel pranzetto a mio marito, il menù è stato il seguente:

aperitivo: muffin cavolo e speck
primo: risotto all'arancia e mazzancolle
secondo: porchetta
dolce: torta "mille cuori"

Siccome mio marito, a differenza mia, doveva lavorare (aveva un bel 14/20 da fare), ho deciso di suddividere il menù nel seguente modo: aperitivo e primo a pranzo, secondo e dolce a cena.

Mi rendo conto che il menù è molto variegato e probabilmente i piatti non si legano tra loro, ma sapevo di preparare tutte cose che a lui sarebbero piaciute ed allora non mi sono preoccupata di preparare un menù monotematico.
La cosa che però non ho accettato è stato il fatto che dopo aver lavorato come una schiava tutto il giorno, per preparare tante cose (e intanto non vi dico quanti piatti ho pure dovuto lavare), lui a fine serata si è pure lamentato del fatto che non ero riuscita a riordinare perfettamente tutto.
Ma ci credete? Insomma, S. Valentino è finito che non gli rivolgevo la parola, alla faccia del giorno degli innamorati!

Ingredienti:
200gr di riso per risotti
200gr di mazzancolle
1 arancia
1/2 bicchiere di vino bianco secco
burro q.b.
brodo di pesce
sale e pepe

Procedimento:
per prima cosa ho sfruttato il brodo di merluzzo, che generalmente preparo per condire la pastina alle mie bambine, al quale ho aggiunto un pò di acqua e i carapace delle mazzancolle. L'ho portato a bollore e poi spento, quando è arrivato il momento di utilizzarlo l'ho filtrato con un colino.
Con un rigalimoni ho prelevato la scorza dall'arancia, che ho poi spremuto.
La scorza dell'arancia l'ho messa in una pentola con una noce di burro e l'ho leggermente rosolata, quindi ho aggiunto il riso che ho fatto tostare per un minuto. Ho sfumato il tutto con il vino bianco, dopodichè ho cominciato ad aggiungere il brodo di merluzzo. A metà cottura del riso ho aggiunto il succo d'arancia spremuto precedentemente e un 4/5 minuti prima di spegnere il fuoco ho aggiunto anche le mazzancolle, salando e pepando la preparazione. Ho impiattato il risotto decorandolo con delle fettine di arancia. In realtà quelle fettine le ho poi mangiate (solo la polpa ovviamente), in quanto ho notato che tra un boccone e l'altro di risotto ne esaltavano il sapore. Tanto mi è piaciuto il tutto che mi sono tagliata altre fettine di arancia con le quali ho accompagnato il risotto fino all'ultimo cucchiaio.

martedì 21 febbraio 2012

Focaccia pugliese e nuova collaborazione

Qualche giorno fa, ho ricevuto a casa il pacco della Rosignoli, con cui ho avviato una nuova collaborazione, che conteneva le senguenti farine




Ovviamente il mio primo pensiero, quando ho aperto il pacco, è stato quello di provare subito a realizzare qualcosa e, nello specifico, ho pensato alla focaccia pugliese.
Solo chi ha avuto la fortuna di trascorrere un pò di tempo in Puglia ha potuto assaggiare la "focaccia pugliese" (molto più nota come "focaccia barese" anche se in realtà si prepara in tutta la regione).
La nostra focaccia è davvero gustosa e si prepara con ingredienti semplici, anche se in realtà non è poi così facile da fare.
L'impasto deve avere una certa consistenza, ovvero deve essere morbido ed elastico e a fine cottura la focaccia deve risultare croccante sui bordi e soffice al centro, deve avere un altezza tra i due e i tre cm (ma se è fatta con maestria e la focaccia risulta soffice, si può accettare anche più alta!) e non deve risultare asciutta.
Gli ingredienti base sono: farina, acqua, sale e lievito, poi c'è chi aggiunge un pò di latte all'impasto o chi aggiunge un cucchiaino di zucchero per favorire la lievitazione, ma la vera focaccia pugliese prevede solo i 4 ingredienti di base che ho citato poco fa, ovvero: farina, acqua, sale e lievito.
Anche sul condimento ci si può sbizzarrire un pò. Alcuni usano la passata di pomodoro anzichè i pomodorini, altri ci mettono un pò di cipolla e qualche acciughina.
Insomma, avendo un buon impasto di base si può poi condire la focaccia a proprio piacimento, ma io oggi posto la focaccia con il condimento originale, senza nessuna variazione.

Mia madre era davvero bravissima ad impastare: focacce, focaccine, panzerotti, pane, pettole, ecc. non avevano segreti per lei.
Impastava al mattino presto per farci trovare la focaccia a pranzo, oppure impastava durante la mattinata per deliziarci con focacce e panzerotti a cena, non aveva dosi precise, faceva tutto ad occhio.
Che io ricordi i suoi impasti erano sempre perfetti.
Lei aveva i suoi piccoli segreti! Qualche volta per impastare usava il lievitino anzichè il cubetto di lievito di birra, altre volte univa alla farina delle patate bollite e schiacciate (che rendono l'mpasto più soffice), ma nella stragrande maggioranza delle volte per impastare usava solo gli ingredienti di base che indicato sopra.
L'ho guardata impastare per anni, conosco tutti i suoi segreti, eppure dopo la sua morte, per quanto mi sia impegnata nella preparazione delle focacce, non sono più riuscita a mangiarene una focaccia buona come la sua, almeno fino ad oggi.

Tutto è cambiato quando ho deciso di avere un approccio diverso con l'impasto.
Ho capito che fare le cose ad occhio come faceva lei per me non va affatto bene. Infatti, quando adottavo questo metodo l'impasto o non era sufficientemente morbido ed elastico o non era sufficientemente salato, ancora peggio, altre volte era troppo salato.

Quindi, stavolta, mi sono affidata a delle dosi ben precise, che riporto: su un kg di farina ho messo il 65-70% di acqua, 18gr di sale e un cubetto di lievito di birra. Il 65-70% di acqua su un kg di farina può sembrare troppo, ma in realtà non lo è perchè come dicevo l'impasto deve risultare morbido e sufficientemente elastico alla fine della lavorazione.
Un'altra cosa che ho modificato è il tempo di riposo dell'impasto e la modalità di riposo.
Mia madre era così brava ad impastare che poteva lasciar crescere l'impasto, coperto ed in forno, anche solo 3/4 ore. Al mio impasto 3/4 ore non bastano (ci sono volute 24 ore) e l'ho fatto crescere in frigo. Questo perchè, seguendo alcune trasmissioni televisive di cucina, ho sentito due esperti, quali Antonino Esposito (noto pizzaiolo napoletano) e Bongi (pizzaiolo romano de "La Prova del Cuoco"), che spiegavano che per una migliore resa finale dell'impasto, questo non deve essere messo a crescere in luogo caldo bensì in un luogo fresco e loro consigliavano appunto il frigorifero.

Avendo tutte queste nuove informazioni mi sono messa all'opera e finalmente sono riuscita a fare una focaccia degna di una pugliese, degna anche della figlia della mia grande madre.
Con le dosi che sto per scrivere vengono due focacce di medie dimensioni (30x40cm circa). Le dosi possono essere raddoppiate o dimezzate a seconda di quante focacce si vogliono ottenere.

Ingredienti:
1kg farina per pizza Rosignoli
650/700gr di acqua
1 cubetto di lievito di birra (o una bustina di lievito mastrofornaio)
18gr di sale
Pomodorini
olio
sale q.b.
origano

Procedimento:
se si usa il lievito in polvere, miscelare dapprima la farina con il lievito e poi cominciare a versare l'acqua sulla farina impastando (io impasto in un contenitore di plastica tipo tupperware abbastanza capiente), aggiungere il sale e la restante acqua continuando ad impastare per qualche minuto. Quando l'impasto avrà assorbito bene l'acqua e risulterà morbido ed elastico, mettere sopra un filo d'olio, coprirlo con una busta di plastica e riporlo a crescere in frigorifero per 24 ore.
Se si usa il cubetto di lievito di birra, la sola differenza è che il lievito va sciolto nell'acqua, per il resto il procedimento è lo stesso.
Trascorse le 24 ore, riprendere l'impasto e stenderlo in una teglia ben oleata con i polpastrelli, condire con pomodorini (io uso quelli in barattolo della mia mamma, che sono semplicemente scottati messi in barattolo e poi bolliti per il sottovuoto, ma vanno benissimo anche quelli freschi), sale, origano e poi un giro d'olio prima di infornare in forno ben caldo a 220/240°, prima nella parte inferiore del forno, poi nella parte superiore.

Questa è la foto della focaccia ancora cruda ma pronta per essere infornata.

E questa è la focaccia appena sfornata... mmmhhh che buona!!!

La focaccia tagliata a triangolini.

sabato 18 febbraio 2012

Sua maestà la "PORCHETTA"

Avete mai provato a fare la porchetta in casa? E' un lavoro un pò laborioso,  ma tanto tanto gratificante. Piccolo avviso: munitevi di spugna e sgrassatore specifico per il forno, perchè dopo avervici cotto la porchetta, il vostro forno avrà bisogno di una bella pulizia generale!
Occorrente per un porchetta di circa 2,5 kg: 1kg  di arista di maiale, un pezzo di pancetta di maiale (provvista di cotenna) che ricopra per intero l'arista, aromi tritati (salvia, rosmarino, timo), sale, olio evo, spago da cucina.
Per prima cosa prelevate gli aromi freschi dalle vostre piante, lavateli, asciugateli e tritateli finemente.
Dal macellaio fatevi separare la cotenna dalla pancetta di maiale, o, se siete capaci, fatelo pure voi.
Massaggiate l'arista con dell'olio evo, dopo aver terminato cospargere e massaggiare di olio evo anche la pancetta e la parte interna della cotenna (quella con il grasso).
A questo punto stendere sui vari pezzi di maiale (arista, pancetta e cotenna dalla parte del grasso), aromi in abbondanza, quindi, salare tutti i pezzi e cominciare a comporre la porchetta. Mettere l'arista nel centro, circondarla con la pancetta ed infine con la cotenna e sigillare il tutto con qualche giro di spago.
Coprire con un foglio di alluminio e cuocere in forno (nella parte bassa) per 20/30 minuti a 220°. Togliere la stagnola e continuare la cottura per 2 ore e mezza circa a 180°.
Spegnere il forno e aspettare che la porchetta si intiepidisca per tagliarla a fettine (ovviamente ricordandosi di togliere lo spago prima di affettare). Molto più buona della costosissima porchetta acquistata.

venerdì 17 febbraio 2012

Panini con ripieno a sorpresa

E già, questi panini hanno davvero un ripieno molto particolare, ma partiamo dal principio.
Qualche sera fa sono tornata a casa dal lavoro e non avevo nessuna voglia di mettermi ai fornelli, quindi, approfittando del fatto che avevo di strada un supermercato, mi ci sono fermata ed ho acquistato dei panini e dei salumi affettati (l'idea era di imbottire i panini e mangiarli stile camionista!).
Arrivata a casa ho trovato ad aspettarmi il pacco della IN.AL.PI con cui ho avviato una collaborazione ed emozionatissima (perchè si tratta della prima collaborazione) ho subito aperto il pacco per vedere cosa contenesse.
Al suo interno c'era un panetto di burro fior di panna, una confezione di formaggini, 3 diverse confezioni di sottilette (classiche, light, emmental).
A questo punto i miei programmi sono leggermente cambiati.
Insomma, invece dei soliti panini da "camionista" avrei potuto provare a fare dei panini più particolari, di quelli che magari si acquisterebbero in una paninoteca, ed allora mi si è accesa la lampadina.
Ho acceso il forno (l'ho impostato intorno ai 200°), ho tagliato a metà, orizzontalmente, i panini e li ho messi a scaldare per un paio di minuti.
Intanto, mi sono preparata sul mio piano di cucina: un barattolino di salsa tartufata, le sottilette IN.AL.PI. classiche, spianata piccante calabrese e speck.
Quando ho tirato fuori i panini dal forno li ho quindi riempiti in questo modo: su metà panino ho steso uno strato di salsa tartufata, ho poi messo una sottiletta e ricoperto con lo speck, ho richiuso il panino conl'altra metà ed ho poi preparato il secondo, seguendo lo stesso procedimento e sostituendo lo speck con la spianata piccante.
Che vi devo dire? Erano una delizia! Mi sembrava di essere appena uscita dalla migliore paninoteca della mia zona. Entrambi molto buoni, ma il panino con crema tartufata, sottiletta e speck era SUPERLATIVO!!!

giovedì 16 febbraio 2012

Torta "mille cuori" per S. Valentino

2 giorni fa era S. Valentino e siccome con due piccoli mostriciattoli in giro per casa non è possibile organizzare una cena romantica fuori, ho dedicato tutto il giorno a preparare tante leccornie da presentare al mio "amore". Lo ammetto, ci sono volte che vorrei picchiarlo a sangue, dirgliene di tutti i colori, ma rimane sempre la persona che amo e con cui ho scelto di condividere il bello e il brutto che la vita mi ha riservato. Certamente il bello da condividere sono le nostre due bellissime bimbe, che ci amano da morire e che da noi non pretendono mai di più di quello che possiamo dar loro. Sono davvero adorabili!
Ma ora parliamo di questa torta!! Ho un piccolo problema al polso che non mi consente di modellare la pdz o la pasta di gomma per realizzare delle decorazioni particolari o dei pupazzetti, per cui mi sono dovuta accontentare di usare degli stampini a forma di cuore. Sette stampini, ovvero sette cuori, di dimensioni differenti con cui ho potuto decorare la mia torta "mille cuori". Quindi, "mille cuori" proprio perchè ho continuato ad attaccare cuori sulla mia torta fino a che non è terminata la pdz.

Ingredienti per il pds:
4 uova
180gr di farina
60gr di cacao amaro
240gr di zucchero
240gr di burro morbido IN.AL.PI.
1,5 dl di latte
1 bustina di lievito per dolci

Ingredienti per le creme:
500ml di latte
6 tuorli
150gr di zucchero semolato
40gr di amido di mais
100gr di cioccolato bianco
100gr di cioccolato alla nocciola
300ml di panna montata (o una busta di panna in polvere montata con 250ml di latte)

Procedimento:
Montare in planetaria il burro con lo zucchero. Quando il composto sarà diventato bianco e liscio, unire uno per volta le uova, continuando a montare con la frusta (prima di aggiungere l'uovo successivo aspettare che il precedente si sia ben amalgamato al composto). Aggiungere poco per volta la farina ed il cacao setacciati e continuare a mescolare con la frusta a bassa velocità, alternando farina e cacao con il latte. Aggiungere come ultimo ingrediente il lievito setacciato, mescolare e versare il composto in due stampi, imburrati ed infarinati, a forma di cuore. Infornare gli stampi a 180° (forno preriscaldato) e cuocere per 25/30minuti. Prima di tirare fuori il pds procedere con la prova stecchino (in questa fase il pds, anche se cotto, risulterà molto morbido per via del grosso quantitativo di burro utilizzato).
Quando i pds si sono raffreddati, li ho sfornati e rifilati dove si presentavano un pò irregolari e li ho resi omogenei per essere sovrapposti (bordi, superficie).
Con 500ml di latte, 6 tuorli, 40gr di amido e 150gr di zucchero, preparato la crema pasticcera. Una volta pronta l'ho divisa in due parti e in una ho aggiunto e sciolto il cioccolato bianco, nell'altra il cioccolato alla nocciola. Il procedimento della crema pasticcera al cioccolato bianco la trovate qui, poi non dovrete fare altro che sostituire nel procedimento in questione il cioccolato alla nocciola a quello bianco.
A questo punto ho montato la panna, l'ho divisa in due parti e l'ho aggiunta alle creme, ma solo quando queste ultime si sono raffreddate. Con la crema al cioccolato bianco ho guarnito il primo strato di pds. Il secondo pds era un pò più spesso è sono riuscita a dividerlo (fate attenzione perchè questo pds si potrebbe sbriciolare durante questa operazione) in modo da poter farcire un secondo strato di torta, ma questa volta con la crema al cioccolato alla nocciola. Le creme rimaste le ho mescolate insieme ed ho rivestito tutta la torta. Ho sovrapposto la pdz rossa e poi ho decorato con i "mille cuori" di diverse dimensioni.
Per dare un tocco in più alla torta l'ho lucidata e ripassata con glitter alimentare rosso, che poi ho lasciato anche cadere un pò alla rinfusa per ottenere un effetto più marcato in alcuni punti.
Invece la scritta "love" è stata fatta con pdz rossa e ripassata con colorante alimentare color oro.
Anche se non è una torta particolarmente elaborata, spero vi piaccia. Alla prossima!

 Ecco un primo piano dei "mille cuori".


 La fetta!

P.S.: non ho usato bagne nella torta perchè con questo pdz, che si mantiene morbido e umido, non necessita usarne.

mercoledì 15 febbraio 2012

Girichiocciole di pasta sfoglia

Dopo aver realizzato i cornetti, ho pensato di realizzare un altro dolce, altrettanto gustoso e semplice da preparare, sempre con la pasta sfoglia.
Ho utilizzato della pasta sfoglia confezionata, io ho provato diverse marche, ma finora quella che mi ha soddisfatto di più è la Buitoni, che quindi consiglio, ma ovviamente ognuno è libero di utilizzare la marca che preferisce.
Ho aperto la sfoglia sulla spianatoia e su una metà ho spalmato della marmellata di fragole, sull'altra metà invece ho spalmato la crema pasticcera al cioccolato bianco. Ho arrotolato le due estremità della pasta sfoglia ad incontrarsi nel mezzo ed ho tagliato dei tocchetti di 3 cm circa, che ho spennellato di albume sbattuto con acqua e che ho cosparso di zucchero semolato. Ho infornato a 190° per 15 minuti circa (il tempo è sempre relativo e suscettibile di variazione da forno a forno, in relazione alla potenza dello stesso). Quando le girichiocciole si sono dorate, ho spento il forno e le ho tirate fuori. A mio marito sono piaciute molto più dei cornetti!



La foto non è bellissima, ma le girichicciole erano davvero buonissime!

martedì 14 febbraio 2012

Risotto zucchine e gamberetti

Mi rendo conto che comincio a diventare noiosa con i miei risotti, ma sia io che mio marito adoriamo il riso e cerchiamo di continuo nuovi modi per gustarlo.
Questa ricetta l'ho vista in un libro allegato alla rivista Alice e, come sempre, ho apportato delle modifiche alla ricetta originale. La dose degli ingredienti che riporto è quella che ho usato per me e mio marito, ma tenete conto che a me piace sguazzare nel condimento, per cui con le stesse quantità di condimento si potrà raddoppiare la quantità di riso ed avere così 4 piatti abbondanti di risotto anzichè due.

Ingredienti:
200gr di riso per risotti
200gr di gamberetti surgelati
4 zucchine piccole
una carota
una costa di sedano
1/2 cipolla
brodo vegetale (anche di dado va bene)
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Spuntare le zucchine, lavarle e ridurle a rondelle sottili. Lessare i gamberetti per 3 minuti in una casseruola con acqua bollente salata (io in quest'acqua ci ho poi messo un dado, va bene sia di pesce che di verdure).
Pulire il sedano, la carota, la cipolla, tritarli finemente e soffriggerli a fuoco dolce in 20/30gr di olio in un largo tegame per qualche minuto. Aggiungere il riso e lasciarlo tostare per un paio di minuti, poi bagnarlo con una paio di mestoli di brodo caldo e portarlo a cottura, unendo man mano che viene assorbito altro brodo caldo. Un paio di minuti prima di spegnere il fuoco, aggiungere al risotto i gamberetti e un pò di pepe nero. Non c'è bisogno di mantecare con il burro, il risotto è già bello e pronto da gustare così. Provatelo e fatemi sapere!

lunedì 13 febbraio 2012

Padellata di carciofi ripieni

Mio marito aveva acquistato un fascio di carciofi, erano ben 25.
Certo è vero (come ha detto lui per giustificarsi quando mi ha visto spalancare gli occhi) che acquistando il fascio i carciofi vengono a costare di meno, ma è vero anche che bisogna ingegnarsi per consumare 25 carciofi in pochi giorni.
Nel tentativo, quindi, di consumare il maggior numero di carciofi, mi sono inventata questa padellata di carciofi ripieni. In realtà i carciofi ripieni non sono una mia invenzione, io ho solo adattato il ripieno utilizzando ingredienti che al momento avevo in casa.
Ingredienti per 18 carciofi ripieni:
300gr di macinato di vitello (possibilmente da taglio magro)
2 uova
pane raffermo
prezzemolo
olio di oliva q.b.
parmigiano reggiano q.b.
latte q.b.

Procedimento:
per prima cosa ho pulito i carciofi togliendo le foglie dure. Li ho lessati per 4/5 minuti in acqua bollente salata e poi messi ad asciugarsi su un telo pulito e asciutto. In una ciotola ho mescolato tutti gli ingredienti per il ripieno. Quando i carciofi si sono raffreddati, ho allargato le foglie centrali fino a creare un incavo per poter mettere il ripieno. Ho disposto i carciofi ripieni in una casseruola, ho bagnato con un pò di acqua di cottura dei carciofi e condito con un pò di olio evo.
Ho infornato il tutto in forno ben caldo a 180° per una mezzoretta circa.

Questa foto fa vedere come erano i carciofi prima della cottura:

E questi sono i carciofi cotti e pronti per essere mangiati.

domenica 12 febbraio 2012

Risotto allo zafferano

Eccomi di nuovo tra voi con una nuova sfiziosissima ricetta.

Sono stata assente due giorni per motivi molto molto validi. Ho avuto la mia piccola con febbre altissima e, oltre a doverla accudire di giorno, non mi ha lasciato riposare neanche di notte. Ma le mamme che eventualmente leggeranno questo post non potranno fare altro che annuire, pensando: "non sai quante volte sia capitato anche a noi!"
Procediamo ora con questa ricetta che in realtà è una rivisitazione del tradizionale risotto alla milanese. Fondamentale per una buona riuscita del risotto alla milanese è avere a disposizione del buon brodo di ossobuchi. Io, invece, ho utilizzato del brodo di vitello, preferendo un taglio magro e chiedendo esplicitamente al macellaio di non darmi il muscolo, che a me non piace perchè in cottura diventa sfilaccioso e filamentoso.
Non disponendo dello zafferano in pistilli, mi sono affidata alla classica bustina di zafferano che è molto più facile da reperire in ogni supermercato.

Ingredienti per 4 persone (o per 2/3 mangioni):
400gr di riso per risotti
60gr di burro
brodo di vitello q.b.
1/2 cipolla tritata
1 bustina di zafferano
parmigiano reggiano q.b.

Procedimento:
Soffriggere la cipolla tritata in 30gr di burro per qualche minuto, il tempo necessario a farla diventare trasparente. Per evitare che si scurisca troppo durante la cottura e diventi così amara e antiestetica, si può aggiungere un pò di brodo caldo. Quando la cipolla sarà ben cotta, aggiungere il riso e tostarlo per un paio di minuti, dopodichè aggiungere del brodo bollente e mescolare con un cucchiaio di legno. Man mano che il brodo evapora aggiungere. Intanto, sciogliere lo zafferano in un pò di brodo caldo (magari in una tazza da latte) e versare il tutto nel risotto e mescolare. Continuare ad aggiungere brodo caldo fino a quando si arriva a cottura del riso. A questo punto spegnere il fuoco, aggiungere il restante burro (30gr) e parmigiano reggiano a piacere e mantecare.
E' inutile dirvi quanto questo risotto sia gustoso.

N.B.: non avrà certo lo stesso sapore, ma in mancanza di brodo di vitello, si può usare del brodo di dado classico.
Nella foto il risotto sembra brodoso, ma non era affatto così è solo il riflesso del flash che ha creato quell'effetto. In realtà il risotto era bello all'onda (come si suol dire!)

giovedì 9 febbraio 2012

Polpettone ai funghi porcini

Mi scuso con tutte le mie amiche che hanno commentato il post quando ancora non c'era la ricetta. Purtroppo avevo fatto l'errore di programmare la pubblicazione del post, ma non ero riuscita a completarlo. Devo stare più attenta a certe cose! Le vere blogger, quelle che vedo in rete con tanta esperienza e tanti follower non si sognerebbero mai di fare simili errori. Chiedo scusa a tutti! Cercherò di stare più attenta in futuro!!!

Questo polpettone è davvero molto gustoso e facile da realizzare, buono da mangiare come secondo oppure come piatto unico. Ve lo consiglio!

Ingredienti:
250gr di macinato magro di vitello
250gr di macinato magro di maiale
200gr di pane
120ml di latte
70gr di mortadella
200gr di funghi porcini
2 uova
1/2 cipolla
prezzemolo q.b.
olio evo
pangrattato
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Munirsi di una capiente bowl e metterci dentro: la carne macinata di vitello e di maiale, le uova, i funghi porcini tagliati a punta di coltello, la mortadella tritata, il prezzemolo e la cipolla tritati, ed infine il pane (precedente ammollato nel latte e strizzato). Mescolare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Ungere uno stampo da plumcake con un filo d'olio, cospargere il suo interno di pangrattato e riempirlo con il composto, cercando di livellarlo bene. Coprire il tutto con le fettine di speck. Far cuocere in forno preriscaldato a 160° per i primi 30 minuti coprendo lo stampo con la stagnola e poi proseguendo la cottura per altri 15 minuti senza stagnola a 180°.
P.S.: consiglio l'uso della stagnola in forno durante la prima fase di cottura per evitare che lo speck si bruci o si asciughi troppo.

martedì 7 febbraio 2012

Cornetti di pasta sfoglia



In questo periodo sono sempre di fretta:  lavoro, casa, famiglia, non mi lasciano un momento per me, quindi, cerco di guadagnare tempo velocizzando le mie preparazioni culinarie.
Velocizzare anche i dolci si può? Certo che si può e, in alcuni casi, si deve!
Basta procurarsi un rotolo di pasta sfoglia (per questa ricetta in particolare ci vuole quella tonda), dividere il cerchio di pasta sfoglia in 8 triangoli (se avete difficoltà a farlo a mano libera, potete aiutarvi con una riga). Su ciascun triangolo posizionare due cucchiaini di crema pasticcera al cioccolato bianco o, in alternativa, un cucchiaino di crema pasticcera al cioccolato bianco e uno di nutella.
Arrotolare partendo dalla base fino alla punta, dando la classica forma del cornetto.
Per facilitare questa operazione, si può fare un piccolo taglio sulla base del triangolo e poi arrotolare. Quando tutti i cornetti sono pronti, posizionarli su una teglia rivestita di carta forno, spennellarli con un pò di albume mescolato con un goccio d'acqua e infornare a 190° per circa un quarto d'ora (minuto più, minuto meno). Sfornare i cornetti e quando si saranno intiepiditi cospargerli di zucchero a velo vanigliato.
E ora la ricetta della crema pasticcera al cioccolato bianco!

Ingredienti:
2 tuorli
350ml di latte
3 cucchiai rasi di zucchero
3 cucchiai rasi di farina (o due colmi)
100gr di cioccolato bianco

Preparazione:
Scaldare il latte in un pentolino. Nel frattempo, mescolare i tuorli con lo zucchero. Quando si saranno ben amalgamati, aggiungere poco per volta la farina sempre mescolando. Aggiungere un pò di latte caldo e continuare a mescolare fino a rendere tutto liscio ed omogeneo. Aggiungere questa cremina al resto del latte caldo e rimettere sul fuoco e mescolare continuamente con un cucchiaio di legno fino a che non si vela di crema (ci vorranno all'incirca un paio di minuti). Spegnere il fuoco e aggiungere il cioccolato bianco spezzettato e mescolare fino a che quest'ultimo si sarà sciolto. Aspettare che la cremi si raffreddi prima di usarla per i cornetti.



Mare e monti (la mia versione)


Questo piatto l'ho provato per la prima volta in un ristorante diversi anni fa (12/13 anni fa circa)
Ricordo che il giorno dopo averlo mangiato, mi misi subito all'opera per riuscire a rifarlo tale e quale.
Devo dire che pur non avendo mai avuto tra le mani la ricetta originale di quel ristorante, sono riuscita ad ottenere lo stesso risultato.
Con la voglia che ho di provare nuovi piatti continuamente, erano orami diversi anni che non preparavo questo mio "mare e monti".
Stamattina mi è all'improvviso tornata in mente questa ricetta ed allora non ho davvero potuto fare a meno di prepararla. A mio marito è piaciuta tantissimo e, quindi, credo che ora mi toccherà farla più spesso.

Ingredienti per 4 persone:
320gr di pasta formato farfalle
4 grossi funghi champignon (200/250gr circa)
200gr di salmone affumicato
20/30gr di olio evo
1 confezione di panna da cucina
5/6 pomodorini tagliati a metà
parmigiano reggiano grattugiato q.b. (facoltativo)
prezzemolo q.b.
1 spicchio d'aglio
sale e pepe q.b.

Preparazione:
trattandosi di una ricetta che si realizza davvero in pochissimo tempo, consiglio di mettere subito a bollire l'acqua per la pasta.
Pulire e affettare abbastanza sottilmente gli champignon e tuffarli in una padella capiente con 20/30gr di olio evo e uno spicchio d'aglio. Quando i funghi cominciano ad ammorbidirsi (dopo 4/5 minuti circa), aggiungere i pomodori tagliati a metà ed insaporire il tutto con sale e pepe secondo gusti, ma senza, comunque, esagerare con il sale perchè il salmone, soprattutto dopo la cottura, è molto sapido. 5 minuti dopo aver inserito i pomodorini nella padella, aggiungere il salmone tagliato a strisce, o pezzetti, il prezzemolo e far insaporire il tutto per 2/3 minuti al massimo. A questo punto togliere lo spicchio d'aglio e aggiungere la panna da cucina e lasciar cuocere il tutto per un paio di minuti a fuoco moderato (si deve creare una cremina rosata).
Se nel frattempo l'acqua è arrivata a bollore, tuffare le farfalle, salare e aspettare che la pasta arrivi a cottura. Scolare la pasta leggermente al dente e mantecarla con il sugo di funghi e salmone per un minuto (la cremina non deve asciugarsi troppo, altrimenti il tutto rischia di diventare un pappone. Eventualmente aggiungere un pò di acqua di cottura della pasta).
A fuoco spento, aggiungere del parmigiano reggiano (facoltativo) a piacere, ma anche qui senza esagerare perchè non si devono coprire gli altri sapori.
E' una mare e monti davvero squisita, vi consiglio vivamente di provarla!

P.S.: consiglio light: si può sostituire la panna con del latte. Il risultato sarà altrettanto buono, ma molto più leggero.

lunedì 6 febbraio 2012

Involtini di verza

Voglio comunicare ufficialmente a tutti i miei follower, o a chi si troverà di passaggio su "dolcidee e non solo", che sto inaugurando un nuovo blog.
Questo blog avrà come oggetto le verdure!
Chi mi segue da un pò di tempo sa che io non amo le verdure, ed alcune in particolare proprio le odio, ma con il passare del tempo sono riuscita a mettere a punto tutta una serie di ricette che mi consentono di mangiarle, senza che ciò mi comporti un sacrificio.
Io le ho definite simpaticamente: RICETTE FURBE!
Quella che posto oggi è proprio una di queste ricette furbe a cui facevo cenno testè.
Questa ed altre ricette furbe per mangiare le verdure senza sacrifici le potrete trovare da ora in poi su: V di Verdura, il blog dedicato interamente alle verdure.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se ritenete che abbia avuto o meno una buona idea e, se questa idea, possa tornare utile a qualcuno di voi.

Ingredienti per 4/6 persone:
foglie di verza larghe q.b.
riso 100gr
salsiccia200gr
1 spicchio d'aglio
1 cipollotto fresco o mezza cipolla
1/2 bicchiere di vino bianco secco
burro q.b.
brodo di carne (va bene anche di dado)
sale e pepe q.b.

Procediemnto:
Lavare le foglie di verza e scottarle per un minuto al massimo in acqua bollente. Scolarle con un mestolo forato allineandole, ben aperte, su carta assorbente. Tamponare delicatamente (per non sciupare le foglie) con altra carta assorbente e lasciare da parte per qualche minuto.
Intanto, preparare il soffritto di cipolla e carota, sminuzzando bene il tutto. In una padella antiaderente sciogliere una noce di burro e soffriggerci l'aglio e il trito di carota e cipolla per un paio di minuti e poi aggiungere la salsiccia spellata e spezzettata. Lasciar cuocere per un paio di minuti e poi sfumare con il vino. Quando il vino sarà evaporato spegnere.
Nel frattempo lessare il riso in acqua bollente salata. Una volta cotto, unire il riso al condimento a base di salsiccia, unire un pizzico di sale e pepe e mescolare il tutto. Il ripieno è ora pronto!
Riprendere le foglie di verza, mettere al centro di ognuna un mucchietto di ripieno e avvolgerle ad involtino. Legare gli involtini con un pò di spago da cucina e riporli in una casseruola. Quando le foglie di verza sono terminate, o è terminato il ripieno, cuocere gli involtini con abbondante brodo (deve superare la metà dell'involtino in casseruola), per una mezzoretta, o fino a quando il brodo si asciuga.
Sono davvero buonissimi! Mica sembra di mangiare verza! Il ripieno è buonissimo mangiato anche da solo.

domenica 5 febbraio 2012

Albero di Natale in ritardo

Riguardando le foto che ho scattato nell'ultimo periodo, mi sono resa conto che avevo dimenticato di postare una ricetta che ho realizzato la vigilia di Natale.
Anche se siamo in pieno clima carnascialesco e, quindi, davvero in ritardo per le ricette natalizie, ho pensato che tutto sommato avrei potuto rischiare di postarla.
La sera della vigilia, ho avuto ospiti a casa i miei suoceri. Come aperitivo ho preparato panini imbottiti e questo albero di Natale.
L'albero di Natale era fatto di pasta di pane lievitata a cui ho aggiunto, senza delle dosi particolari, ma comunque abbondanti: prosciutto cotto, salame piccante (qui la chiamano anche spianata), emmenthal e un pò di provola tagliati a dadini. Insomma, un ripieno molto ricco e gustoso. Ho oleato lo stampo a forma di albero ed ho messo al suo interno questo impasto, che ho massaggiato delicatamente con dell'olio evo in superficie. Ho lasciato riposare ancora una mezzoretta e poi ho infornato a 180° per il tempo necessario affinchè l'albero si cuocesse uniformemente sia sopra che sotto (ma comunque non meno di mezz'ora). Non indico i tempi esatti di cottura, perchè sono molto indicativi, in quanto possono variare da forno a forno e poi dipendono anche da quanto è grande lo stampo infornato o grosso, in termini di spessore,l'impasto.
Da tenere presente comunque che anche da cotto, l'interno di questo albero si mantiene sempre un pò umido, tanto da poter lasciar credere di essere un pò crudo, ma in realtà non lo è, perchè questo effetto è dato dai formaggi che all'interno dell'impasto si sono fusi.
Dopo aver sfornato e sformato il mio albero di Natale, sullo stesso ho apposto, a mò di decorazioni natalizie, delle rondelle di wurstel.
Aveva un sapore davvero gustoso e si può tranquillamente riproporre tutto l'anno con stampi diversi o semplicente come treccia o panetto arricchito.



sabato 4 febbraio 2012

Linguine cozze e gamberetti


Questo è un piatto che cucino molto volentieri perchè è gustosissimo e posso cucinarlo per tutta la famiglia, in quanto piace a tutti, ma la cosa davvero fenomenale è... che si prepara in pochissimo tempo.
Gli ingredienti sono di facile reperibilità, ma se non è possibile utilizzarli freschi, si può ricorrere anche al surgelato, il sapore sarà leggermente meno buono, ma gustosissimo comunque.

Ingredienti per 4/6 persone:
320 gr (per 4 persone) 480 gr (per 6 persone) di linguine
1 kg di cozze
200gr di gamberetti
qualche scampetto
1/2 bicchiere di vino bianco secco
una decina di pomodorini
olio evo q.b.
1 spicchio d'aglio
sale e pepe q.b.
prezzemolo


Procedimento:
versare l'olio in una capiente padella (20/30gr) e soffriggere lo spicchio d'aglio. Aggiungere gli scampetti e dopo un minuto sfumare con il vino bianco. Quando quest'ultimo sarà evaporato aggiungere i pomodori tagliata a metà, il prezzemolo, il pepe e lasciar cuocere una decina di minuti, dopodichè aggiungere i gamberetti e dopo un paio di minuti le cozze con il loro liquido. Io la maggior parte delle cozze le metto sgusciate (quando le apro conservo il loro liquido interno) e qualcuna con il guscio per abbellire il piatto finito. Far cuocere le cozze per pochissimo tempo (massimo 3/4 minuti, ma ve ne accorgete quando sono ben cotte, l'importante è non farle stracuocere).
Come ultimo ingrediente aggiungo il sale. Aspetto alla fine perchè spesso le cozze danno già la giusta sapidità al piatto e quindi aspetto di controllare se ce n'è davvero bisogno.
Spegnere, quindi, il fuoco e aspettare che le linguine siano cotte.
Come sempre, tirare via le linguine leggermente al dente così potranno ultimare la cottura nel sugo di gamberi e cozze e insaporirsi per bene (il tutto per un minuto circa). Servire e... buon appetito!


P.S.: le cozze molti consigliano di aprirle sul fuoco in una casseruola con dentro vino e olio, io, invece, quando devo usarle per preparazioni tipo questa, le sguscio a crudo e tengo da parte il loro liquido. Si mantengono meglio durante la cottura perchè non subiscono due cotture.

venerdì 3 febbraio 2012

Risotto con la verza


E' inutile stare a ripetere sempre le stesse cose e lo dichiaro pubblicamente una volta per tutte... ODIO LA VERDURA e buona parte degli ORTAGGI!!!
C'è un piccolo problema però, questi NEMICI VERDOGNOLI, sono in realtà assai amici della BUONA SALUTE e, quindi, a costo di tapparmi il naso e chiudere gli occhi quando lo faccio, devo mangiarli o, in alternativa, posso trovare un modo per soddisfare il mio palato e credere di aver mangiato, anzichè verdura, un piatto sopraffino. Credere? Con i giusti accorgimenti altrochè se diventa un piatto sopraffino, soprattutto se parliamo di VERZA!

Ingredienti per 2 persone
una verza piccola o di medie dimensioni
120gr di riso
100gr di prosciutto cotto
parmigiano reggiano
1/2 bicchiere di vino bianco secco
brodo di dado
olio di oliva q.b.
burro q.b.
sle e pepe q.b.

Procedimento:
Mondare e lavare le foglie di verza e tagliarle a striscioline e sbollentarle per mezzo minuto (un minuto al massimo) nel brodo bollente, dopodichè scolarle e tenerle da parte.
In una casseruola, versare un pò di olio (20/30gr) e soffriggere la cipolla sminuzzata. Aggiungere il riso e farlo tostare brevemente, dopodichè sfumare con il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato, unire la verza tenuta da parte e un mestolo di brodo caldo, mescolare e proseguire la cottura. Man mano che il brodo si asciuga unirne altro a mestolate fino a cottura ultimata del riso. Spegnere il fuoco, aggiungere il prosciutto cotto tagliato a cubettini e un pò di burro (10gr circa) per mantecare. Sempre a fuoco spento arricchire il risotto con abbondante parmigiano reggiano. Far riposare un paio di minuti e servire.
Buono buono buono!

giovedì 2 febbraio 2012

Paccheri ripieni

Questa ricetta nasce per caso, infatti, quando ho deciso di realizzarla avevo pensato a dei cannelloni, ero convintissima di averli in dispensa, ma, quando ormai era tutto pronto e i cannelloni dovevano solo essere riempiti, mi sono accorta che non li avevo. Per fortuna non mi sono arresa e guardando meglio mi sono accorta di avere dei paccheri, che si prestano bene ad essere riempiti come i cannelloni.

Ingredienti:
mezza confezione di paccheri (io ho usato i paccheri Garofalo)
200gr di macinato magro di vitello o manzo
200 gr di salsiccia di maiale
270gr di prosciutto cotto
120gr di provolone
2 uova
1l circa di passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
qualche foglia di basilico
parmigiano reggiano q.b.
olio evo
una grattatina di noce moscata
peperoncino (facoltativo)
sale e pepe
burro per la pirofila

Procedimento:
Preparare il sugo soffriggendo in una casseruola l'aglio in 20gr circa di olio di oliva. Quando l'aglio sarà ben dorato, aggiungere la passata di pomodoro, sale, pepe e qualche foglia di basilico fresco, mescolare e lasciar cuocere per una ventina di minuti.
A parte, spellare la salsiccia e metterla in una ciotola con la carne macinata, il provolone grattugiato, il prosciutto tritato, 2 cucchiai di olio evo, sale, pepe, 1 pizzico di peperoncino (facoltativo), una grattugiata di noce moscata, due uova appena sbattute e amalgamare bene il tutto.
Io non ho scottato i paccheri prima di riempirli, ma se si ha poco sugo a disposizione, per non farli venire troppo asciutti, è il caso di scottarli per un paio di minuti, tanto non si afflosceranno.
Quindi, riempire i paccheri con il ripieno e disporli, su di una pirofila imburrata, in un unico strato. Condirli con il sugo preparato e spolverizzarli con il parmigiano reggiano. Coprire con un foglio di alluminio e infornare la pirofila a 180° per 30 minuti, dopodichè eliminare l'alluminio e proseguire la cottura a 200° per altri 15 minuti. Se avanza un pò di salsa, utilizzarla ben calda per accompagnare i paccheri usciti dal forno. A me non ne era avanzata!

Polpette di patate e salsiccia



Queste polpette le ho proposte come aperitivo a mio marito il giorno del nostro sesto anniversario. Gli ho preparato davvero un bel menù... ma non voglio svelare tutto subito.

Ingredienti:
4/5 patate di medie dimensioni
300gr di salsiccia
30gr di burro morbido
3 uova
una manciata abbondante di parmigiano
noce moscata
farina q.b.
pangrattato q.b.
olio per friggere
sale e pepe

Procedimento:
Bollire le patate con la buccia per un tempo sufficiente a farle diventare belle morbide. Appena sono pronte, togliere la buccia e passarle allo schiacciapatate. Unire il burro a fiocchetti e la salsiccia spellata e sgranata e mescolare il tutto per amalgare. Incorporare due tuorli, uno alla volta, una manciata abbondante (poi dipende dai gusti) di parmigiano reggiano, un pizzico di sale e pepe q.b. e mescolare ancora.
Modellare tra le mani le polpette e passarle prima nella farina, poi nell'uovo (cioè i due albumi rimasti + un uovo intero) e infine nel pangrattato e friggere in olio sufficientemente caldo. Prima di servirle metterle a scolare su un piatto o una scodella rivestite di carta assorbente. Sono buonissime! Io poi ho avuto la fortuna di usare la regina delle salsicce per la loro realizzazione.

Nella foto sottostante si vede com'era la polpetta aperta. Il colore è dovuto al fatto che la salsiccia che ho utilizzato era quella tipica calabrese, che ha un colore più acceso delle altre per via del sugo di peperone che vi è al suo interno.
Ripubblico volentieri questa ricetta, che a me piace tanto, per partecipare al contest di Pane e olio:

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mercoledì 1 febbraio 2012

Pasticciotti rivisitati

I pasticciotti sono dei dolci tipici pugliesi, più precisamente della penisola salentina, fatti di pasta frolla fuori e ripieni di crema pasticcera.
Io ho variato un pò la ricetta per renderla ancora più particolare (anche se i pasticciotti sono già da loro dei dolci davvero molto buoni).
In pratica la mia ricetta si differenzia dall'originale per l'aggiunta di due ingredienti: le amarene sciroppate e il cioccolato fondente grattugiato.
Dopo aver rivestito lo stampino del pasticciotto con la pasta frolla ed aver poi riempito lo stesso con la crema pasticcera, ho cosparso sulla crema un pò di cioccolato fondente grattugiato (ma va benissimo anche tritato) e una ciliegia sciroppata, accompagnata da due gocce di succo sciroppato di amarene.
Una rivisitazione davvero azzeccata direi!

Ma ora passiamo alla ricetta completa dei miei: "PASTICCIOTTI RIVISITATI"!

Ingredienti per la frolla:
500g di farina
200g di zucchero
200g di burro
2 uova
1 pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:
crema pasticcera
amarene sciroppate q.b.
cioccolato fondente grattugiato q.b.
Ingredienti per la crema pasticcera:
500ml di latte
5 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di farina
3 tuorli d'uovo
una stecca di vaniglia

zucchero a velo vanigliato per guarnire


Procedimento:
Per prima cosa preparare la frolla. Per questa operazione ci si può aiutare con un mixer, nel quale andranno inseriti tutti gli ingredienti e poi impastati, azionandolo e tenendolo in funzione finchè il composto non sarà diventato omogeneo (si deve formare la classica palla). Togliere l'impasto dal mixer, lavorarlo brevemente con le mani fino a formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigo per un'oretta. Intanto preparare la crema pasticcera. Scaldare in un pentolino il latte con il baccello di vaniglia (va bene anche un baccello i cui semi sono stati già usati per un'altra preparazione, così si riesce a sfruttarlo due volte). In  una ciotola, mescolare i tuorli d'uovo con lo zucchero, quando saranno diventati una crema omogenea, aggiungere poco per volta la farina continuando a mescolare. Infine, per evitare che si formino dei grumi, aggiungere un pò di latte caldo continuando a mescolare e rimettere tutto nel pentolino con il restante latte sul fuoco e mescolare con un cucchiaio di legno finchè la crema non si rapprende (ci vorranno un paio di minuti al massimo). Quando la crema si sarà raffreddata, riprendere l'impasto dal frigorifero, prelevarne un pò e stenderlo tra due fogli di carta forno un pò infarinati e ritagliare dei pezzi di pasta che serviranno per rivestire gli stampini (che io ho leggermente imburrato prima). Dopo aver rivestito gli stampini, riempirli con la crema pasticcera (meglio non eccedere perchè durante la sigillatura o anche in forno la crema può fuoriuscire), cospargerli con un pò di cioccolato fondente tritare e completare il tutto con un'amarena sciroppata e una o due gocce del suo succo. Chiudere con un altro disco di pasta e pressare i bordi con le dita per sigillare bene. Prima di infornarli, spennellare la superficie dei pasticciotti con un pò di acqua (servirà a renderli lucidi). Quindi, in forno a 180°  per 20 minuti circa (poi magari si può aprire il forno un paio di minuti prima e valutare se servirà qualche altro minuto di cottura o meno).
Una volta sfornati, sformati e bene raffreddati, spolverare i pasticciotti con dello zucchero a velo (io consiglio quello vanigliato).
Sono una variante davvero gustosa dei pasticciotti tradizionali.

P.S.: per la preparazione della crema pasticcera, in alternativa alla stecca di vaniglia, si può usare la scorza di limone (anzi io la preferisco!).