Vota "Dolci idee e non solo"

classifica

giovedì 22 dicembre 2011

Torta Buon Natale!

Eccola finalmente! E' una torta che adoro e che mi sta dando molte soddisfazioni. L'ho terminata ieri e sera e, dopo averla parcheggiata una notte in frigo, stamattina l'ho portata all'asilo di mia figlia, con lei che era impaziente di farla vedere alle insegnanti e agli amichetti. Com'era felice e orgogliosa della sua torta, diceva di avermi aiutata a farla e cosa fondamentale, appena arrivata in classe, ha detto alla maestra: "maestra, le decorazioni dopo ce le riportiamo a casa!" Ed io che per non screditarla ho detto: "beh, se qualche decorazione si salva mi piacerebbe riutilizzarla per un'altra torta!" Alle maestre è piaciuta tantissimo e hanno cominciato a darsi voce per venire a guardarla, una maestra ha detto: "anch'io voglio una torta così per Natale!"; l'altra è andata a chiamare il dirigente scolastico, che dopo averla vista mi ha riempita di complimenti e, felice e gongolante, subito dopo sono tornata a casa. La mia bambina prima di unirsi al gruppo di amichetti ha detto: "mamma, un regalino posso lasciarlo ai miei compagni? Loro non ce l'hanno." Chiaramente le ho risposto di sì!
Adesso aspetto solo di sapere se gli è piaciuta anche di sapore. Non che abbia dubbi, visto che era una kinder delice con doppia dose di nutella e panna (cioè nutella sopra e sotto e panna in mezzo, molta panna!), ma quando andrò a riprendere la bambina sarò felice di ricevere altri complimenti.

Gli ingredienti per la kinder delice sono:
6 uova 
300gr di zucchero
300gr di farina 00
150gr di burro morbido
1 bicchiere e mezzo di latte
3 cucchiai di cacao amaro
lievito per dolci
cioccolato fondente per la copertura
panna e nutella (300gr circa) per la farcitura
latte per la bagna (facoltativo)

Separare gli albumi dai tuorli e lavorarli separatamente. Lavorare con la frusta elettrica i tuorli con il burro e metà zucchero fino a quando saranno per gonfi e chiari, quindi unire il cacao setacciato e continuare a lavorare il tutto finchè sarà diventato omogeneo. Lavorare a parte gli albumi a neve con lo zucchero restante. Quando anche gli albumi saranno pronti incorporarli poco per volta al composto con i tuorli cercando di non smontarli. A questo punto incorporare poco per volta la farina alternando con il latte e lavorare con un cucchiaio di legno sempre senza smontare la preparazione. Per ultimo unire il lievito per dolci e mescolare fino a completo assorbimento. Imburrare e infarinare uno stamp, versare il composto e lasciare cuocere a 180gr per 45/50 min.
Una volta sfornato il dolce l'ho tagliato a metà e bagnato con pochissimo latte, l'ho farcito con un primo strato di nutella, su cui, con il sac a poche, ho messo della panna montata soda e poi ho ricoperto con l'altro strato di pds, anch'esso farcito con la nutella.
Per non rendere troppo dolce e stucchevole il tutto, ho versato sulla torta una colata di cioccolato fondente fuso insieme a del burro (all'incirca 200gr di cioccolato fondente e 100gr di burro); ho ricoperto con pasta di zucchero, ho lisciato il tutto con lo smoother ed ho proceduto con decorazioni in pasta di zucchero.

Ma bando alle ciance... vi presento la mia torta Buon Natale e colgo l'occasione per augurare a tutti voi un sereno e felice Natale!
Carrellata di foto:



 Ho fotografato questa torta praticamente da tutte le angolazioni, ma che ci posso fare se mi è piaciuta troppo?
 Che espressione dolce ha il mio Babbo Natale!







Ecco alcuni particolari della torta: Babbo Natale, l'albero di Natale, il caminetto, il sacco e gli agrifogli.
Tutte le decorazioni di questa torta sono fatte a mano, tranne, ovviamente, il bordino e le foglie degli agrifogli. Ma il Babbo Natale l'ho assemblato pezzo pezzo e il camino lo stesso. L'albero di Natale l'ho realizzato con le forbici e per dare la giusta forma al sacco, al suo interno ho accartocciato della carta da cucina, che ho poi avvolto con la pasta di zucchero. Peccato che non si veda il cordoncino dorato che ho messo intorno al sacco!


Finalmente la carrellata di foto è finita!

sabato 17 dicembre 2011

Lavori in corso!

Come ho già anticipato nel post precedente, mi sto dilettando in nuove decorazioni per la torta che porterò all'asilo di mia figlia per la festicciola di Natale. Sono davvero contenta di come stiano venendo le mie decorazioni e voglio oggi mostrarvi con molto orgoglio colui che sarà il protagonista assoluto della mia torta: Babbo Natale!

Il mio Babbo Natale è realizzato interamente in pasta di zucchero fatta da me con questa ricetta:
500gr di zucchero a velo
6 gr di gelatina in fogli
40gr di acqua
55gr di glucosio
20gr di glicerina

E' un pò diversa dalla ricetta tradizionale di pasta di zucchero, però devo dire che è davvero ottima per realizzare dei personaggi, e se anche non ho ancora provato, credo che sia ottima anche per la copertura delle torte. Non appiccica molto e per quanto amido o zucchero a velo si aggiunga, rimane sempre morbida se si ha l'accortezza di conservarla, durante il lavoro, in una busta per congelazione.
Ho cominciato a realizzare il mio Babbo Natale ieri mattina e l'ho concluso ieri sera. Tante ore di lavoro è vero, ma quando una cosa riesce come si era immaginata si viene sempre ripagati dello sforzo fatto.
Vi presento quindi il vero e unico BABBO NATALE!


martedì 13 dicembre 2011

Colorazione e sfumature con l'alcool

Nel post del pastillage avevo anticipato che avrei parlato di una tecnica di colorazione molto particolare, si tratta della colorazione con l'alcool puro a 95°. In pratica va preparata una miscela di alcool puro (non c'è una dose particolare, si va a occhio) e colore prescelto, si mescola e si lascia decantare per 24 ore, ma non nascondo che io l'ho usata anche appena fatta con ottimi risultati. La colorazione avviene nel seguente modo: si prende l'oggetto in pastillage o pdz di zucchero da colorare e si bagna nella miscela di alcool e colorante e poi si accende il fuoco con un accendino o fiammifero, o qualsiasi altra cosa si abbia a disposizione e si lascia che il fuoco bruci l'alcool presente sull'oggetto lasciando solo il colore (è molto importante stare attenti perchè si rischia di bruciarsi durante tale operazione). Se si vuole un effetto più marcato si può ripetere questa operazione. Se l'ggetto è troppo grande si può usare un pennello per applicare la miscela sullo stesso.  Il risultato che si otterrà è un bel colore sfumato dalle tonalità molto naturali. Questa tecnica si può applicare su oggetti di pdz o pastillage bianchi oppure colorati, è ovvio che quando gli oggetti sono già colorati si ottengono delle sfumature ancora più particolari.
Eccovi alcuni esempi:

Questa è la torta "il bosco incantato". Le foglie, che erano di colore giallo, sono state trattate con alcool e colore verde, poi fiammeggiate ed ecco il risultato. Ciascuna linea della foglia è marcata e sfumata. Lo stesso dicasi dei gradini e della scala, che però erano bianchi e trattati con alcool e marrone.
Il prossimo esempio è il camino di Babbo Natale che sto realizzando (è quasi completo ormai) per la torta che porterò all'asilo di mia figlia il giorno dei festeggiamenti con gli altri bimbi e con gli insegnanti:

Prima:
Dopo:




Nei prossimi giorni si schiarirà un pò il colore e le sfumature saranno più evidenti.
N.B.: è preferibile che l'oggetto di zucchero da colorare sia secco, altrimenti potrebbe gonfiarsi e l'effetto potrebbe risultare sgradevole.

lunedì 12 dicembre 2011

Biscottini di Natale

Qualche giorno fa ho acquistato delle formine per biscotti della Tescoma con tema natalizio. Queste formine sono davvero molto carine e mi sono subito attivata per sfornare un pò di biscotti. Ho preparato il mio impasto per i "pan di stelle" e dopo averlo steso, è intervenuta la mia puffetta di 4anni e mezzo, che si è improvvisata pasticciera, cominciando ad usare le formine al posto mio. Che squadra fantastica abbiamo formato, lei imprimeva gli stampi nell'impasto e io posizionavo le formine di pasta sulla teglia da forno. Quando i biscotti erano in forno la puffetta si è messa lì per tutto il tempo a guardarli cuocere, ed appena sfornati ne ha subito mangiati due (orgogliosa del fatto che era stata lei a farli). I biscotti, pur essendo buonissimi e con delle forme natalizie davvero deliziose, si presentavano un pò tristi e spogli e quindi hi deciso di ricoprirli di glassa. Il risultato non sarà eccezionale, è stato tutto un pò improvvisato, ma sono venuti fuori dei biscotti buonissimi (a chi non piaccioni i pan di stelle) e anche graziosi da guardare.

Ingredienti:
225 gr di farina 0
90gr di zucchero a velo
90gr di burro
1 uovo
15gr di mandorle ridotte in poltiglia o farina di mandorle
22gr di cacao amaro
3 cucchiai di latte
1 bustina di vanillina
1/2 bustina di lievito per dolci
2 pizzichini di sale

Procedimento:
Miscelare farina, lievito, sale, cacao e zucchero a velo. Aggiungere il burro freddo a pezzettini e inziare a mescolare il tutto. Unire l'uovo, il latte, la vanillina e la farina di mandorle e amalgamare bene senza scaldare troppo l'impasto.
Stendere la pasta (non c'è bisogno di farla riposare) su un piano infarinato ad uno spessore di circa 3mm e inciderla con i tagliabiscotti. Impastare e ristendere eventuali ritagli di pasta sempre di 3 mm di spessore e ritagliare biscotti fino ad esaurimento dell'impasto.
Cuocere i biscotti in forno già caldo a 180° per 10/12 minuti circa (il tempo dipende dalla potenza del proprio forno). Si sprigionerà per la casa un profumo di biscotti davvero meraviglioso (altro che ambipur!!).
Quando i biscotti si saranno raffreddati, se si desidera decorarli con la glassa reale, sarà sufficiente mescolare con la frusta un albume con zucchero a velo (la quantità di zucchero dipende dalla consistenza desiderata della glassa, io ho aggiunto 250/300gr di zucchero a velo, ma con un albume si può arrivare anche a 600gr).
Con questa ricetta partecipo al contest:

domenica 11 dicembre 2011

Pastillage (pastigliaccio)

Il Natale si avvicina, mancano ormai solo due settimane, e ci si prepara ad accoglierlo come meglio si può. Si addobbano gli alberi di Natale, si prepara il presepe e... e poi ci sono persone come me che si preparano ad accogliere il Natale anche con dei dolci. Quest'anno, essendo state davvero poche le occasioni per realizzare dolci decorati, ho pensato di realizzare qualcosa per accogliere questa festa che in tanti amiamo. Non posterò le foto subito, perchè i lavori sono ancora in corso, mi limiterò solo a parlarvi di una delle ricette che sto utilizzando per realizzare alcuni di questi decori: il PASTILLAGE.
Le innamorate del cake decorating sanno già di cosa si tratta, anche se di ricette per il pastillage ce ne sono davvero tante, come tante sono le ricette in giro per pasta di zucchero, pasta di gomma, mexican paste, ecc. ecc..
Quella di oggi è in pratica la mia ricetta di pastillage, la ricetta che ho collaudato preparando alcuni decori, come i gradini e la ringhiera di questa torta o per il caminetto di Babbo Natale che sto realizzando (la foto del caminetto la metterò appena lo avrò completato, per il momento vi dovrete accontentare solo di alcuni suoi particolari).

Il pastillage non si usa per coprire le torte, ma solo per realizzare quelle decorazioni (in genere strutture) che necessita secchino in fretta e che diventino durissime. Infatti, la caratteristica del pastillage è proprio il fatto di essere un impasto che secca molto in fretta, anche se è malleabilissimo quando si lavora, e seccando resta meno liscio della pdz. Una volta secco diventa durissimo e se cade a terra e si rompe sembra gesso.
E' un materiale eccezionale, quindi, per quelle decorazioni che richiedono una struttura ferma e resistente.
Io con il pastillage, come ho già accennato, non a caso sto realizzando le varie parti di un caminetto. Il caminetto ve lo farò vedere una volta assemblato.
Per dipingere questo caminetto userò una tecnica particolare, ma di questo parleremo in un altro post.
Ora passiamo alla ricetta!

Ingredienti:
400gr circa di zucchero a velo
8 gr di gelatina in fogli
50gr di acqua

Procedimento:
ammollare la gelatina in fogli nell'acqua e dopo una decina di minuti mettere tutto in un pentolino sul fuoco. Quando la gelatina si sarà sciolta per bene versarla nel vaso della planetaria, nel quale precedentemente era stato setacciato lo zucchero a velo. Azionare la planetaria con il gancio a velocità 1 e non superare mai la velocità 3. Quando l'impasto comincia a diventare consistente e si stacca dalle pareti fermare la planetaria e lavorare a mano fino a completo assorbimento dello zucchero rimasto sulle pareti (l'impasto non sarà appiccicaticcio come la pdz).
Usare subito il pastillage per le proprie decorazioni. Anche se il pastillage a differenza della pdz o del mmf non appiccica, per stenderlo è bene aiutarsi con della maizena.

sabato 10 dicembre 2011

Carbonara di mare

Questa è una ricetta davvero originale ed anche molto gustosa. Pesantuccia, ma gustosa!

Ingredienti per 2 persone:
160gr di linguine
200gr di vongole surgelate (con la loro acqua)
2 tuorli
50gr di pancetta a cubetti
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
0.5dl di vino bianco secco
20gr di olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Rosolare la pancetta con l'olio, dopo un paio di minuti unire le vongole con la loro acqua. Cuocere intanto le linguine in abbondante acqua salata (lo so, sono monotona, sempre linguine in casa mia... ma che ci posso fare se piacciono?), scolarle un pò al dente versandole subito nel tegame con le vongole e la pancetta, dove bisogna farle saltare per qualche minuto a fuoco vivace. Versare la pasta e le vongole con il loro sughetto in una grande terrina dove saranno stati preventivamente raccolti i tuorli sbattuti con pepe e parmigiano. Mescolare e servire immediatamente (evitare l'effetto pappone!).

giovedì 8 dicembre 2011

Risotto al sugo

Non c'è una storia particolare dietro questa ricetta, si tratta solo di un piatto che ho visto su una rivista e che ho deciso di realizzare, anche se con diverse rivisitazioni rispetto alle quantità e agli ingredienti (tanto che ormai è una ricetta tutta nuova). Questo risotto pur non essendo risultato uno tra i miei piatti preferiti, è comunque molto gustoso, anche se a mio avviso un pò pesante.

Ingredienti (premetto che le dosi sono per almeno 3 persone, ma ci abbiamo mangiato solo in due!):
220gr di riso per risotti
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
200ml di salsa di pomodoro
50gr di pancetta dolce a cubetti
10gr di burro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 fettina di vitello (io avevo del filetto)
parmigiano q.b.
20gr di olio evo
brodo vegetale q.b.
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Dopo aver sbucciato la cipolla tritarla finemente e porla in una padella con l'olio insieme all'aglio. Rosolare per un paio di minuti, dopodichè aggiungere la carne (tritata a punta di coltello) e la pancetta e fare insaporire il tutto per 5 minuti. Aggiungere il riso, mescolare per un paio di minuti e sfumare con il vino. Quando il vino sarà evoprato, unire la salsa di pomodoro, salare e pepare.
Aggiungere un mestolo di brodo caldo e lasciarlo evaporare. Cuocere il riso per il tempo indicato sulla confezione, aggiungendo un mestolo di brodo solo quando il precedente è stato assorbito completamente. Spegnere, unire il burro e il grana e lasciare riposare coperto per 2 minuti. Mescolare, servire in piatti individuali e condire con altro grana grattugiato.

mercoledì 7 dicembre 2011

Pandoro

Questa ricetta non è propriamente farina del mio sacco, io come al solito ho solo apportato delle modifiche per adeguarla alle mie esigenze. La ricetta originale l'ho presa da Cookaround.
Prendetevi 2/3 giorni di tempo per realizzare al meglio il pandoro, ma vedrete che ne sarà valsa la pena.

Ingredienti:
Impasto:350 g, farina (l'ideale è usare per 80% farina Manitoba 00 e per il restante 20% farina 0)
2 tuorli
4 uova intere
50 g. burro a temperatura ambiente
130 g. zucchero

175g. pm rinfrescata e bene in forza
6g. sale
Acqua q.b. ( 50 gr. Circa )
Vaniglia

Per la sfogliatura:
burro gr 220
miele gr 15
cioccolato bianco sciolto 120gr

P.S.: Per chi non ha la pasta madre, fare la biga impastando 100gr di farina con un cubetto di lievito di birra sciolto in 25gr di latte (arrivando fino a 50gr se serve)


Procedimento:
impastare per cinque minuti
la p.m. con i 2 tuorli aggiungere la farina, il sale. A parte 
sbattere le uova con lo zucchero e aggiungerle all’impasto poco per volta fino a quando avrà formato la palla. A questo punto aggiungere poco per volta il burro a temperatura ambiente e quando si sarà ben incorporato, aggiungere poco per volta anche l'acqua. L'impasto dovrà risultare liscio e ben legato. Far riposare l'impasto per almeno 10 ore prima di riprenderlo.
Intanto che l'impasto riposa preparare l'occorrente per la sfogliatura. Sbattere 220 g. di burro con i semini di due stecche di vaniglia (io ho usato un baccello di vaniglia ed una bustina di vanillina), 15g. di miele, il cioccolato bianco fuso o in alternativa (anzi è meglio) del burro di cacao, amalgamere bene e mettere in frigo tutta la notte coperto con la pellicola trasparente. Quando l'indomani (o comunque dopo almeno 10 ore) l'impasto è pronto per essere sfogliato, riprendere la crema al burro e appiattirla tra due fogli di pellicola e rimettere a riposare in frigo per una mezzoretta. Riprendere l'impasto a base di farina, uova e zucchero e aggiungerci 40gr di pm sciolta in 20gr di acqua e riportare a incordatura (a questo punto il mio impasto ero molto morbido e per riuscire ad impastarlo ho dovuto aggiungere un pò di farina, forse le mie uova erano troppo grandi e non me ne ero resa conto prima). Riportare ad incordatura significa intensificare la maglia glutinica della pasta, che deve arrivare a tendersi senza strapparsi. Se si strappa significa che la maglia glutinica a sua volta ha ceduto e si è strappata.
Effettuata questa operazione, lasciare riposare l'impasto per 15 minuti, dopodichè allargarlo sulla spianatoia (aiutandosi con un pò di farina) e metterci dentro la crema al burro (che non deve essere dura di frigorifero, quindi è meglio tirarla fuori prima) e cominciare con i giri di pieghe a tre.
Normalmente quando si procede con la sfogliatura, tra una sfogliatura e l'altra (bisogna farne almeno tre), si lascia riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora. Per questa sfogliatura Papum (l'autore della ricetta) dice che si può procedere con le tre sfogliature senza attendere, quindi facendole una appresso all'altra.
Durante il procedimento di sfogliatura il burro non deve mai uscire dalla pasta, se ciò accadesse in fase di lievitazione ci si ritroverebbe con il burro liquido ai bordi dello stampo. Terminata questa operazione, formare una palla e metterla nello stampo per pandoro imburrato (qualcuno lo inzucchera pure, ma io l'ho solo imburrato come consiglia Papum).
N.B.: Se l'impasto è troppo molle e non consente di fare una perfetta sfogliatura non c'è comunque da preoccuparsi, l'impasto non va buttato. Rimettere tutto in planetaria (insieme alla crema di burro) e lavorare insieme. Certo il pandoro non verrà sfogliato, ma sarà comunque gustoso da mangiare e non avrete buttato niente. Anche in questo caso, formare una palla e metterlo nello stampo per pandoro imburrato.
Mettere a lievitare alla temperatura di 24° / 26° gradi fino a che l’impasto raggiunge il bordo dello stampo, quindi, cuocere in forno a 160° con fessura i primi 30’, poi a 150° sempre a fessura finchè il pandoro non assume un bel colore dorato (45 minuti in tutto sono più che sufficienti, forse anche qualcosina in meno a seconda del forno dove lo si cuoce).
Lasciare raffreddare completamente il pandoro nello stampo e aspettare almeno 6 ore prima di sformarlo. Con questo impasto si otterrà un pandoro di circa 1100g.


Il pandoro è più buono se non viene mangiato subito, ma lasciato riposare in un sacchetto di plastica ben chiuso (anche i classici cuki per congelazione vanno bene) per qualche giorno (almeno 3/4).
Il mio pandoro l'ho tagliato dopo 5 giorni e, a detta di mio marito, era buonissimo.
Naturalmente non scordate di imbiancarlo con tanto, ma tanto, zucchero a velo vanigliato! 

martedì 6 dicembre 2011

Melizia

Quante volte mi sono fermata apposta all'autogrill per mangiare la melizia. Quel dolce semplice e rustico dal sapore accattivante. Ebbene, ho voluto provare a fare la melizia in casa e mi è riuscita perfetta.

Ingredienti:
300gr pasta sfoglia
2 grosse mele renette
100gr di zucchero


Per prima cosa ho sbucciato le mele e levato il torsolo, le ho tagliate a spicchi (nella melinda originale la mela a tagliata a cubettini) ed infine le ho cotte con lo zucchero ed un cucchiaio di limone spremuto. Quando le mele si sono cotte e si è creata una bella salsina, metà delle mele le ho frullate con il frullatore ad immersione e vi ho aggiunto gli spicchi di mela. Ho steso la sfoglia, ho ritagliato dei rettangoli e dei cerchi (la melinda dell'autogrill è a mezzaluna come quella nella foto), ho messo su ciascuna sfoglia due/tre spicchietti di mela (o in alternativa dei cubettini di mela) inzuppati di questa buona salsina ed in più ho aggiunto altra salsina. Ho richiuso i bordi e fatto dei taglietti sulla parte superiore della sfoglia. Infine, ho cotto le melizie in forno già caldo a 200° finchè si sono ben dorate in superficie. Volendo si può spennellare la melizia con albume o acqua prima di infornarla, ma io ho preferito infornarla al naturale. Buon appettito!

lunedì 5 dicembre 2011

Finalista!!!

L'ho appena letto e non posso ancora crederci... La mia ricetta Linguine agli scampi è una delle 18 ricette finaliste del contest indetto dal blog pecorella di marzapane in collaborazione con

Adesso si da il via alle votazioni direttamente sul sito di "Scelte di gusto". Non so a quale santo votarmi, quindi, parto già sapendo che non sarò uno dei 6 vincitori, ma partecipare e arrivare in finale per me è stata davvero una gran soffisfazione. Quindi, chiamo in raccolta le mie poche ma fidate amiche, affinchè mi aiutino e mi soccorrano in questo momento. Vi prego, votatemi!!!

Treccia, pane e panini

Da quando ho cominciato a pasticciare con il lievito madre sono letteralmente invasa da questo impasto che cresce sempre di più, quindi, come è ovvio mi devo ingegnare per trovare modi sempre nuovi per utilizzarlo, senza che per me rappresenti uno sforzo avere questa nuova creatura che vive dentro casa mia e si ciba della mia farina. Ecco come nasce la ricetta di oggi!
Ho impastato nelle dosi che riporterò di seguito: farina di semola, farina manitoba, farina 00 (le ultime due le ho mischiate perchè avevo finito la farina 0, mentre la farina di semola la avevo inserita apposta), sale, acqua e lievito madre. Devo dire che il grosso del lavoro lo ha fatto l'impastatrice, io sono stata lì solo a guardare come cresceva vertiginosamente il mio impasto (il mio lievito madre è già maturo ed ha una spinta verso l'alto davvero notevole), dopodichè ho creato i miei prodotti da forno.

Ingredienti:
400gr di farina 0
350gr di farina di semola di grano duro
180gr di farina manitoba
270gr di lievito madre (circa il 30% delle farine anche se è sufficiente già il 20%)
500gr di acqua
18gr di sale

Procedimento:
il procedimento è quello classico, quindi, non mi dilungo molto nel parlarne. L'importante è che alla fine della lavorazione risulti sodo, liscio e ben incordato. Ho messo a riposare l'impasto in luogo fresco e asciutto per circa 4 ore (ho utilizzato un contenitore della tupperware provvisto di coperchio che risulta molto utile per questi impasti), dopodichè ho prelevato dall'impasto delle piccole dosi facendomele passare nell'incavo tra pollice e indice, così da avere tante palline di pasta di misura pressochè identica. Dopo averle un pò appiattite con le mani ho creato al loro interno un incavo che ho riempito con prosciutto cotto ed emmenthal tritati finemente, ho richiuso e messo a riposare per 45 minuti circa, quindi ho cotto in forno, già caldo, a 180° per il tempo necessario a prendere un bel colore dorato (circa 15 minuti), a metà cottura ho rigirato i panini per far prendere colore anche sull'altro lato, avendo già fatto questi panini, vi rimando alle foto dell'altro post che gli avevo dedicato.
Passiamo ora al pane e alla treccia.
Quando ho terminato di appallottolare i panini con il loro ripieno, ho preso due palline piuttosto grandi e ho cominciato a stenderle e arrotolarle come volessi fare un salamino, poi ho cominciato ad attorcigliarle su se stesse e le ho messe a riposare per 45 minuti circa.
La treccia l'ho fatta dividendo l'impasto che era rimasto in tre parti, a ciascuna parte ho aggiunto rispettivamente: rondelle di olive verdi denocciolate, mortadella, emmenthal (un gusto per ogni parte di pasta). Ho creato dei filoncini di pasta e ho cominciato ad intrecciarli, con un pennellino ho leggermente inumidito la treccia ottenuta con dell'acqua e poi ho cosparso sopra mandorle a pezzi, messa a riposare per 45 minuti e poi cotta in forno con i panini e il pane. Prima di cuocere pane e treccia di pane, ho unto leggermente il fondo della teglia utilizzata per la cottura. I panini invece li ho cotti direttamente sulla griglia del forno. Il tempo di cottura è molto indicativo, dipende dalla potenza del proprio forno. Comunque anche in questo caso 160° per il tempo necessario a far prendere un bel colore dorato al pane e alla treccia. La teglia va messa prima nella parte inferiore del forno e poi spostata nella parte superiore, per consentire una cottura uniforme del pane e della treccia.
Le due pagnotte di pane. Pesavano circa 200gr ciascuna ed erano croccanti fuori e morbidissime e mollicose dentro. Proprio buonissime!

 Ed ecco la treccia ripiena. Caspita com'era buona! Il giorno dopo pane, treccia e panini erano ancora fragranti come appena fatti e morbisodi dentro. Eccezionali!

mercoledì 30 novembre 2011

Linguine agli scampi

Per completare il discorso delle tradizioni natalizie di casa mia, ecco la ricetta delle linguine agli scampi!
Negli altri due post avevo parlato delle cose che mia madre era solita preparare nei giorni che anticipavano il Natale: S. Cecilia, la vigilia dell'Immacolata, l'Immacolata, S. Lucia, la vigilia di Natale.
Oggi vorrei parlare del Natale.
Non sempre  a casa mia si faceva il classico cenone della vigilia, molto dipendeva da quanti eravamo presenti all'appello e da quanto ci sentissimo sazi, in quanto ci eravamo già abbuffati a pranzo di focacce e baccalà.
Il pranzo di Natale però per mia madre era sacro, non c'era festa a cui lei tenesse di più.
L'anno scorso, il suo ultimo Natale, ed anche l'ultimo di mio padre, è stato forse l'unico in cui non si sia rispettata alcuna tradizione, ma fino a due anni fa il menù era praticamente sempre lo stesso: antipasti (di cui mi occupavo io), linguine agli scampi (ricetta super collaudata e buonissima di mia madre) e come alternativa le lasagne, per chi non amava il pesce o semplicemente voleva mangiare due primi. Poi c'erano il secondo, talvolta di mare talvolta di terra e poi il panettone e lo spumante. Questi ultimi due di solito li compravo io per mangiare e bere quelli che preferivo. Di solito mi buttavo sul profiteroles Bauli e il Brachetto d'Aqui o l'Asti spumante (giustamente al termine di un lauto pranzo ci volevano pure un panettone molto ricco e uno spumante frizzantissimo e dolce, soprattutto dolce).
Per molto tempo sono stata lì a guardare mia madre che preparava le linguine con gli scampi per cercare di carpirne tutti i segreti e credo di esserci riuscita. Questo piatto che ho realizzato appositamente per il contest indetto da Pecorella di Marzapane" con la collaborazione di:
è venuto identico a quello di mia madre e, quindi, lo dedico a lei che, tra le tante cose, mi ha anche insegnato a cucinare.

Ingredienti per 4 persone:
1 kg di scampi
350gr di linguine
1 bicchiere di olio (200ml circa)
1/2 litro circa di un buon vino bianco secco
1 spicchio d'aglio
una decina di pomodorini
prezzemolo q.b.
sale e peperoncino q.b.

Procedimento:
Scaldare l'olio in una pentola abbastanza capiente e profonda e soffriggere l'aglio e gli scampi, dopo un paio di minuti aggiungere i pomodorini tagliati a spicchietti (avendo cura di togliere i semini interni) e bagnare con il vino bianco. Lasciare cuocere un paio di minuti e poi aggiungere sale, peperoncino piccante (senza esagerare per non coprire il sapore degli scampi) e prezzemolo tritato. Lasciar cuocere per un quarto d'ora circa e poi spegnere. Intanto cuocere le linguine in abbondante acqua salata e scolarle un pò al dente. Versare le linguine nel sugo di scampi (ovviamente dopo aver raccolto in una coppa gli scampi e aver tolto l'aglio dal sugo) e lasciar insaporire per un paio di minuti. La pasta deve assorbire completamente il sapore del sugo e impiattando, il sugo deve risultare come una cremina leggera.
Lascio parlare le foto, che certo renderanno meglio di me l'idea di quanto questo piatto sia gustoso.

N.B.: Mia madre quando puliva gli scampi non toglieva il carapace poichè sosteneva che il sapore degli scampi era tutto lì, ma se si desidera toglierlo, per recuperare eventualmente il sapore in essi contenuto si può preparare un fumetto a parte solo con i carapace degli scampi e poi aggiungerlo al restante sugo, il sapore ne guadagnerà sicuramente.



Ora il mio menù per le feste è completo!

martedì 29 novembre 2011

Mini quiche lorraine

Adoro queste mini quiche lorraine. Sono così buone che ho cominciato a mangiarle che erano ancora calde (anzi diciamo pure bollenti!) e quando finalmente erano della giusta temperatura, ne era rimasta ormai una sola.
Si è verificata una scena tipo... di chi è l'ultimo mon cheri? Alla fine della battaglia per l'ultima quiche lorraine l'ho spuntata io e ne sono felice, strapiena ma felice!

Ingredienti:
1 rotolo di pasta brisèe
70gr di pancetta affumicata a dadini
1 uovo e 1 tuorlo
2dl di panna
emmenthaler grattugiato 4 cucchiai circa
burro per lo stampo
sale e pepe

Procedimento:
Rosolare la pancetta in padella per un paio di minuti e scolarla su carta ssorbente. Imburrare una teglia per muffin con 6 pozzetti. Ritagliare dalla brisèe 6 dischi e rivestire le vaschette.
Sbattere l'uovo e il tuorlo con metà dell'emmenthal e la panna. Salare e pepare. Riempire le quiche con la pancetta e la crema di formaggio. Ricavare delle strisce dai ritagli di pasta, incrociarle su ogni quiche (a mò di crostata) e ultimare con l'emmenthal rimasto. Infornare a 180° per 20 minuti circa o comunque fino a quando avranno preso un bel colore dorato.



Con questa ricetta partecipo al contest:

Frittatina di zucchine sciuè sciuè

Nel post precedente avevo già detto di come mi erano avanzate 4 zucchine, dopo che con le altre 3 avevo preparato il risotto alle zucchine. Con queste 4 zucchine ho pensato di completare il pranzo con una bella frittatina di zucchine, che ho definito sciuè sciuè in quanto facile e velocissima da preparare.
Anche in questo caso ho tagliato in due le zucchine ed ho tolto la parte centrale con i semini. Le ho tagliate a rondelle e le ho soffritte in padella, salate e pepate (finora il procedimento è lo stesso del post precedente).
Quando le zucchine si sono ben dorate, ho sbattuto in una ciotola 3 uova e una manciata di parmigiano, vi ho aggiunto le zucchine ancora calde e poi ho versato il tutto in una padella antiaderente con un pò d'olio al suo interno. A metà cottura ho rigirato la frittata e poi l'ho messa in un piatto di portata.
Sono andata a fare la spesa e quando sono tornata metà era sparita.
Ho tagliato l'altra metà a triangoli e... eccola qua: bella, buona e facilissima!

Risotto di zucchine

Cosa fare se ci si sveglia al mattino, ci si guarda intorno chiedendosi "cosa cucino oggi?" e lo sguardo cade sul cestino della frutta dove ci sono 7 zucchine?
Naturalmente un risotto con le zucchine!
Ma se per il risotto ne servono solo 3 (perchè siamo solo in due a mangiare), le altre 4 restano nel cestino? Ma no, si fa una bella frittata di zucchine! Ma la ricetta della frittata di zucchine sarà la protagonista del prossimo post, non di questo. Ora il protagonista è il "risotto di zucchine".

Ingredienti:
3 zucchine (piccole)
160gr di riso per risotti
10gr di burro
parmigiano
brodo vegetale
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Per prima cosa ho tagliato in due le zucchine, ho tolto un pò di polpa centrale (questa operazione risulta ancora più semplice se le zucchine si tagliano in quattro) e poi ho tagliato ciascuna metà a rondelle.
Versare abbondante olio in una padella antiaderente, circa 30gr (le zucchine come le melanzane assorbono meno olio se nella padella ce olio in abbondanza) e soffriggere le zucchine per qualche minuto salandole e pepandole a piacere. Quando saranno cotte raccoglierle con un mestolo forato, così da non raccogliere anche l'olio e lasciarle riposare. Intanto preparare il risotto.
In una pentola dal fondo alto, mettere a tostare per un minuto circa il riso con un pò di olio evo (per i risotti con le verdure è preferibile la tostatura con olio piuttosto che con il burro), dopodichè cominciare a sfumare con il brodo vegetale. Aggiungere il brodo vegetale a mestolate man mano che si asciuga. Qualche minuto prima che il riso sia cotto a puntino, riprendere le zucchine e versarle nel riso. Dopo aver portato a cottura il risotto, mantecare con 10gr di burro e a fuoco spento aggiungere del parmigiano reggiano secondo i propri gusti.
Piatto gustosissimo!

lunedì 28 novembre 2011

Marmellata di latte

Ma si può anche chiamare "Dulche de leche".
Come si può spiegare a parole la senzazione che lascia al palato questa marmellata? Come si può descrivere la perfezione dei sapori?
Questa marmellata è fantastica e sono rammaricata di non averla provata prima. 7 anni fa cominciai una raccolta che prevedeva 21 o 22 libri (ora non ricordo esattamente) di cucina. Alcuni di questi libri non li ho mai aperti, altri li ho sfogliati senza prendere spunto per nessuna ricetta e altri ancora mi hanno regalato delle ricette che sono diventate i miei cavalli di battaglia. Tra i suddetti libri ce n'è uno dedicato interamente alle marmellate e ai liquori fatti in casa, ed è proprio da quel libro che oggi ho preso la ricetta della marmellata di latte. Rispetto alla ricetta originale ho ridotto le dosi perchè non sapevo se mi sarebbe piaciuta e ora, ahimè, mi tocca rifarla perchè è troppo buona e non si può davvero restarne senza.

Ingredienti:
1/2 l di latte fresco intero
135 gr di zucchero semolato
1/2 baccello di vaniglia
1 pizzico di bicarbonato

Preparazione:
Mettere in una casseruola dal fondo spesso due cucchiai di zucchero semolato e accendere la fiamma. Cuocere fino a che lo zucchero non si sarà sciolto, diventando un caramello dorato. A questo punto aggiungere lo zucchero restante, la vaniglia e il latte e cuocere fino a che la marmellata non avrà preso consistenza (50 min circa a fuoco medio) o 1 ora e mezza a fuoco basso.
Alla fine si otterrà la consistenza del duche de leche ed anche il sapore sarà lo stesso.
Se si pensa di utilizzare questa marmellata entro qualche giorno (sarà ottima anche per guarnire una torta), si potrà conservare in un barattolo di vetro in frigo ben coperta. Se si pensa invece di conservarla, si può mettere nei barattoli (uno con la dose che ho dato), chiudere con un tappo e bollire, così da creare il sottovuoto come per una qualsiasi marmellata.
Solo a vedere la foto mi viene ancora la bava alla bocca!!!

Salame al cioccolato

Il salame al cioccolato è un dolce che mi riporta all'infanzia.
Mia madre lo preparava di tanto in tanto e mi piaceva tantissimo; ad un certo punto, però, ha smesso di farlo, senza motivo in realtà, forse solo per mancanza di tempo e con il passare del tempo lei per prima non ricordava più qual'era la ricetta da lei usata anni prima per farlo.
Non mangiavo un salame al cioccolato da quasi 30 anni, ma devo dire che questo è risultato molto buono e non l'ho trovato molto diverso di sapore da quello di mia madre, anche se so per certo che lei utilizzava cacao amaro e non cioccolato fondente nella ricetta.
Una caratteristica davvero molto importante di questo salame al cioccolato è che l'uovo al suo interno non è crudo. Mica un dettaglio da poco!

Ingredienti:
250gr di mandorle spellate
230gr di cioccolato fondente
100gr di zucchero semolato
120gr di biscotti oro saiwa (ma vanno comunque bene dei comuni biscotti secchi)
1 uovo

Procedimento:
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con qualche cucchiaino di acqua. Unire lo zucchero e, quando sarà ben sciolto e amalgamato, aggiungere l'uovo, le mandorle tritate e i biscotti sbriciolati grossolanamente, lavorando bene il tutto, sempre sul fuoco.
Trasferire il composto su un foglio di carta da forno e dargli la forma di un salame, quindi con l'aiuto del foglio stesso, compattarlo bene. Mettere in frigo per qualche ora (o anche nel congelatore). Eliminare la carta da forno e servirlo tagliato a fette.




Con questa ricetta partecipo al contest: