L'Italia, seppur un piccolissimo paese a forma di stivale rispetto alla vastità di altre nazioni, è conosciuta nel mondo per diversi suoi aspetti: la storia, che fa dell'Italia uno dei paesi più antichi; i monumenti, frutto proprio della sua storia lunga e spesso travagliata; la cultura, molti scienziati famosi nel mondo sono guarda caso italiani; i suoi paesaggi, belli e diversificati, si passa dalle stupende coste del nostro paese, bagnato da ben tre mari, alle zone collinari e montuose in cui si nascondono spesso bellissimi laghi naturali di origine tettonica, carsica o vulcanica e che dire di torrenti, cascate e altre bellezze naturali che vale sempre la pena di scoprire?
Ma se chiedete ad uno straniero quale sia la cosa che più gli piace dell'Italia, vi risponderà: "la cucina!"
La cucina ovviamente, non intesa quale "ambiente domestico", ma come cibo e spesso, in verità, sarà identificata con la preparazione della "pasta".
L'Italia è il paese che ha esportato nel mondo la famosa dieta mediterranea e checchè se ne dica, se anche fosse vero che gli spaghetti sono un invenzione cinese, chi li ha resi famosi in tutto il pianeta siamo stati noi italiani.
Pizza, lasagne e spaghetti al sugo sono i simboli impressi sulle insegne di chi all'estero propone cucina italiana. Certo non si tratterà di ristoranti con stelle Michelin, ma sono comunque motivo di vanto per noi (per quanto spesso di italiano abbiano solo l'insegna!) perchè sono comunque posti in cui cercano di dare un tributo alla nostra ottima cucina.
Qualche giorno fa, ho ricevuto dalla ditta
Verrigni una campionatura relativa ad alcuni formati di pasta dalla stessa prodotti, ed è stato in quel momento che ho avuto una folgorazione.
Spesso nei nostri blog ci piace mettere in evidenza preparazioni particolari che ci consentano anche di utilizzare alimenti, spezie e condimenti che non sempre ritroviamo tutti i giorni sulla nostra tavola, proprio perchè vogliamo mostrare agli altri qualcosa di insolito e di originale.
Ma se vogliamo valorizzare al massimo un formato di pasta tradizionale come gli spaghetti, il modo migliore non è affidarci ad un piatto tradizionale?
Il piatto tradizionale per eccellenza sarebbe in questo caso spaghetti al pomodoro o spaghetti al ragù (la classica pastasciutta insomma), ma un altro piatto della nostra tradizione, che arricchisce le nostre tavole soprattutto nel periodo natalizio è: spaghetti al sugo di baccalà.
La ricetta che eseguo io è quella che mi è stata insegnata da mia madre. Lei era solita prepararla soprattutto durante le vigilie (Immacolata, Natale, Capodanno), ma non disdegnavamo di assaporarla anche in altri periodi dell'anno.
Le dosi che riporto sono molto indicative, considerate che si possono variare tranquillamente senza modificare il risultato finale della ricetta. Certo più baccalà ci sarà nel sugo, più sapore vi darà, ma anche un filetto da 500/600g da ottimi risultati.
Ingredienti:
q.b. di spaghettoni
Verrigni
2 filetti di baccalà da 500/600g ciascuno
cipolle novelle (almeno 2)
una decina di pomodorini
1 bicchiere di passata di pomodoro
q.b. di olive nere (in mancanza vanno bene anche le olive verdi)
una manciata di capperi sotto sale dissalati
pepe q.b. (facoltativo)
sale q.b. (facoltativo)
peperoncino piccante q.b. (facoltativo)
Olio evo q.b.
Procedimento:
per prima cosa mettere in ammollo il baccalà, io in genere lo lascio in ammollo intero, senza pelle e per due giorni (spesso però mio marito, che ama la pelle, mi chiede di lasciargliela!). Se preferite che il vostro baccalà sia meno sapido prolungate l'ammollo di un ulteriore giorno, ma in tal caso ci potrebbe essere bisogno di aggiungere un pizzico di sale durante la cottura. L'acqua va cambiata almeno una volta al giorno!
Quando il baccalà è stato sufficientemente ammollato si può procedere con la preparazione del sugo.
Soffriggere in 30/40g di olio i cipollotti tagliati a rondelle o tagliati in 4 per lungo, aggiungere le olive e i capperi dissalati e cuocere per un paio di minuti, dopodichè aggiungere i pomodorini tagliati a metà e la passata di pomodoro. Salare se c'è bisogno (di solito no) e pepare a piacere o in alternativa usare un pò di peperoncino piccante. Dopo una decina di minuti aggiungere il baccalà tagliato a pezzetti e cuocere per il tempo necessario a far cuocere, ma non stracuocere il baccalà. Il tempo dipende dalla grandezza e dallo spessore dei pezzi di baccalà quindi bisognerà regolarsi sul momento. Il sughetto a fine cottura non dovrà risultare denso, ma piuttosto lento e di colore rosato/aranciato.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata e, dopo aver tolto i pezzi di baccalà dalla casseruola, mantecarla nel sugo.
Una ricetta tradizionale dal risultato assicurato.
La porzione minuscola che vedete nella foto dipende dal fatto che sono a dieta ferrea e già la mia nutrizionista non comprenderebbe perchè mangio pasta con il sugo di baccalà, figuriamoci poi se mi vedesse mangiare le quantità con cui sono solita ingozzarmi.
Un abbraccio e alla prossima!