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sabato 30 marzo 2013

Davide vs Golia

Inizio questo post scusandomi con tutti/e voi per la mia assenza di questi ultimi giorni sul mio e sui vostri blog: i preparativi per la Pasqua incombono e per di più venerdì prossimo mia figlia festeggerà il suo sesto compleanno e anche per questa ricorrenza ci sono preparativi in corso... questa potrebbe essere la mia torta più bella se tutto va come previsto.
Veniamo ora al titolo del post: Davide vs Golia.
Davide in questo caso siamo noi blogger che con tanta passione e togliendo tempo alla nostra quotidianità ci ritagliamo il nostro spazio nel food, con la consapevolezza, e talvolta anche la rassegnazione, che questa nostra passione resterà tale e non sfocerà mai in un'opportunità di lavoro.
Dall'altra parte ci sono le riviste specializzate, Golia, che del food fanno il loro mestiere.
Se poi alla rivista ci aggiungete anche un canale tematico da cui la rivista, avendone chiaramente i diritti, trae le sue ricette da pubblicare, beh, direi che ci troviamo di fronte al Golia più grande di tutti i tempi.
Spesso leggo di blogger che ritengono sia inopportuno trarre liberamente spunto da riviste di cucina per le nostre ricette senza citarne la fonte, anche se poi queste ricette vengono nella maggior parte dei casi modificate al punto tale da diventare ricette nuove.
Certo è che queste ricette non ci pervengono gratuitamente perché noi comunque sopportiamo un costo per l'acquisto delle riviste di cucina che, in qualche misura, cedono i diritti delle loro ricette.
Ma se è una rivista importante a scopiazzare una nostra ricetta, non sarebbe anche in questo caso opportuno specificare la fonte? Ma no, in questo caso ci troviamo di fronte ad uno chef che ha un proprio programma televisivo e non sarebbe il caso di dire di aver lievemente modificato la ricetta di una povera blogger come me.
Ebbene sì, tutto questo discorso per dirvi che una nota rivista, legata ad un canale tv a tema food in onda sulla piattaforma satellitare, ha pubblicato questo mese una ricetta evidentemente presa dal mio blog. Per carità la ricetta è stata modificata in alcune parti perchè laddove io dico che per la preparazione dei cavatelli (ovvero il formato di pasta utilizzato nella ricetta) necessitano 300g di farina di grano duro, loro riportano 100g di farina 0 e 200g di semola (ma sempre 300g sono).
Io nel sugo ho messo anche il merluzzo oltre ai gamberi, loro hanno messo solo i gamberi: basterebbe solo questo per dire che si tratta di una ricetta diversa.
Ma se andate a leggere tutti gli altri ingredienti e il procedimento nella parte iniziale della ricetta, vi renderete conto, come me ne sono resa subito conto io, che sono evidentemente copiati dalla mia, anche nella parte dove dico che servono 10/12 pomodorini (scritto pari pari sulla rivista) o quando dico che le fave le ho ammollate prima di andare a letto, nella rivista dice di ammollare le fave per una notte intera. Io consiglio di cuocere le fave a fiamma lenta con una patata tagliata a tocchetti, loro a fiamma dolce con una patata tagliata a tocchetti. Io consiglio, appena le fave cominciano a sfaldarsi, di frullarle nel bimby per ridurle a una purea liscia e vellutata,  loro consigliano di frullare con un mixer a immersione fino ad ottenere una purea liscia. Nella mia ricetta, come del resto in quella riportata sulla rivista, si parla di fave secche però nella foto di presentazione del piatto si vede che loro hanno usato fave fresche: questo perchè le fave secche sono tipiche della Puglia e non è facile reperirle altrove o è colpa del copia/incolla fatto male?
Tutte casualità? Direi di no, perché quella è una ricetta che ho partorito io grazie alla mia fantasia e non è una ricetta della tradizione pugliese come viene indicato nella rivista. Di pugliese c'è solo l'ideatrice!
Leggendo questo post penserete che sono adirata per questo scopiazzamento, ma non lo sono.
Sono in realtà molto lusingata che una rivista del settore abbia tratto ispirazione da una mia ricetta, che sicuramente sarà stata proposta anche nel programma televisivo di questo chef, e mi fa piacere anche perchè mai avrei pensato che una mia ricetta potesse essere fonte di ispirazione per uno chef professionista (soprattutto perchè le mie presentazioni sono davvero pessime e le mie foto ancora peggio). La cosa che mi disturba o che comunque mi fa rammaricare è il fatto che sarebbe stato carino da parte di Golia riconoscere il merito di Davide, anche solo scrivendogli un messaggio sul blog o inviandogli una e-mail con scritto: "complimenti per la ricetta", come facciamo continuamente tra noi blogger.
Non voglio dilungarmi e non voglio dirvi qual è la rivista (Golia) in questione, anche se ormai credo che molte di voi avranno capito di quale rivista si tratta; vi riporto solo il link della mia ricetta scopiazzata, che ho pubblicato ben 2 anni fa: Cavatelli con sugo di gamberi e scampi su letto di purea di fave

Per questa volta Golia ha vinto su Davide!

Meglio cambiare discorso, che ne dite?
Qualche giorno fa ho ricevuto il fantastico coperchio di Magic Cooker.

La linea di coperchi Magic Cooker permette di ottenere una cucina sana, senza grassi e senza perdere il gusto ed i sapori dei cibi semplicemente sfruttando 2 semplici combinazioni: la prima è il calore umido che si crea in pentole e la seconda è il calore riflesso dal coperchio verso il basso.
Grazie a queste due combinazioni sarà possibile cucinare risparmiando il 50% del tempo risparmiando nel contempo denaro ed energia.
Niente male, vero?
Ma non solo solo questi i vantaggi del Magic Cooker!
A seconda della fiamma e dell'altezza della pentola il coperchio Magic Cooker si trasforma in grill, tostapane, friggitrice, microonde, forno a vapore ventilato, pentola a pressione e, inoltre, consente di cuocere in padella dei cibi presi direttamente dal congelatore mantenendo inalterate le caratteristiche organolettiche dell'alimento scongelato.
Volete altri vantaggi nell'utilizzare il magic cooker?
Eccoli!
Con Magic Cooker si evitano gli schizzi sul piano di cottura e la fuoriuscita di liquidi e si può dire addio ai cattivi odori di fritto.
Non vedo l'ora di provarlo nella mia cucina.

Nei prossimi giorni continuerò ad essere poco presente sul blog, quindi, ne approfitto per augurare a tutte/i voi che siete già passate/i di qui per farmi gli auguri o che passerete... I MIEI PIU' SINCERI AUGURI PER UNA SANTA PASQUA!!!

giovedì 28 marzo 2013

Bombardoni gratinati con cavolo e mozzarella di bufala

Questa è la seconda ricetta con cui partecipo al contest indetto da "Le strade della mozzarella".
Chi mi conosce sa quanto io odi le verdure e cerchi sempre modi nuovi per camuffarle e mangiarle: il mio blog V di Verdura è nato proprio con lo scopo di rendere pubbliche tali ricette e di aiutare chi, come me, ha difficoltà a mangiare questi alimenti.
In assoluto, le verdure che odio di più e, quindi, camuffo di più per poterle mangiare sono i cavoli e i carciofi.
Ho elaborato alcune ricette, che chiamo ricette furbe, grazie alle quali riesco ad assumere tali alimenti con voracità e la ricetta di oggi è una di queste: pensate che con questa ricetta sono riuscita a far mangiare i cavoli anche alla mia piccola peste.
Passiamo ora agli ingredienti...

Ingredienti per 4 persone:
220g di bombardoni Leonessa
1 cavolo bianco
1/2L di besciamella lenta
1 mozzarella di bufala DOP di 200g circa
parmigiano grattugiato q.b.

Per la besciamella:
1/2L di latte
20/25g di burro
20/25g di farina 00
noce moscata q.b.
sale q.b.

Preparazione:
pulire e lavare il cavolo, tagliare le cime e cuocere in acqua bollente salata per una decina di minuti.
Intanto, preparare la besciamella.
Per la besciamella: ho bollito il latte con il sale grosso in un tegame mentre in un altro ho preparato il rue con burro e farina a cui ho anche aggiunto la noce moscata. Ho cotto il rue per un paio di minuti, dopodichè l'ho aggiunto tutto insieme al latte in ebollizione ed ho mescolato subito con una frusta ed ho lasciato in cottura a fuoco basso per una decina di minuti.
Trascorso questo tempo ho passato al minipimer 1/3 delle cimette di cavolo con un pò di besciamella ed ho unito alla besciamella restante, ho rimesso il tutto sul fuoco e cotto per un paio di minuti ancora.
A questo punto ho cominciato a scaldare il forno a 180° ed ho tuffato i bombardoni in acqua bollente salata (volendo si può usare la stessa acqua di cottura del cavolo) e fatto cuocere per 7 minuti (di solito necessitano di 14/16 minuti di cottura).
Scolati i bombardoni ho cominciato ad assemblare la teglia da infornare,
Cospargere un pò di besciamella aromatizzata al cavolo sul fondo della teglia e coprire con metà pasta e spargere su tutta la sua superficie pezzetti di mozzarella stracciati con le mani e cimette di cavolo e coprire con un pò di besciamella; fare un secondo strato come il primo (cioè: pasta, pezzetti di mozzarella, cimette di cavolo) e terminare con tutta la besciamella rimasta e con parmigiano reggiano a piacere.
Infornare per 25/30 minuti.



Per la prossima volta ho già deciso che frullerò una quantità maggiore di cavolo così le mie bambine ne assumeranno la giusta quantità senza lagnarsi e dicendomi: "mamma, che buono!"

N.B.: io ho preferito una besciamella più liquida perchè dovevo continuare la cottura della pasta in forno, ma volendo si può anche sostituire con una besciamella più densa che si otterrà aumentando la quantità di rue.


martedì 26 marzo 2013

Paccheri con pomodorini pancetta e mozzarella di bufala

Qualche settimana fa grazie a Milady sono venuta a conoscenza del contest indetto da "Le strade della mozzarella" in collaborazione con il pastificio Leonessa e, senza pensarci troppo, ho deciso di parteciparci.
Ho cominciato a pensare come mi sarebbe piaciuto mangiare la mozzarella di bufala unitamente ad un bel piatto di pasta e la ricetta che è venuta fuori è questa: paccheri con pomodorini pancetta e mozzarella di bufala su letto di crema di patate.
Una ricetta con un nome lunghissimo, ma con un procedimento facile.

Ingredienti per 4 persone:
320g di paccheri Leonessa
100g di pancetta tagliata a cubetti
15 pomodorini tagliati a metà
120g di mozzarella di bufala campana D.O.P. tagliata a cubetti
1 cipollotto rosso tritato finemente
sale e pepe q.b.
olio evo q.b.
purè di patate q.b.

Preparazione:
soffriggere 10/15g di olio la pancetta tagliata a cubetti (io ho scelto una pancetta molto saporita e l'ho cubettata io stessa poichè la preferisco a quella già cubettata) e appena comincia a tostarsi unire il cipollotto tritato finemente (in questo modo il cipollotto a fine cottura diventerà un tutt'uno con la preparazione).
Non appena il cipollotto diventa trasparente unire i pomodorini tagliati a metà e cuocere per 5/6 minuti aggiungendo un pizzico di sale e di pepe, dopodichè spegnere il fuoco.
Tuffare la pasta (buttare mi sembra un termine troppo brutto!) in acqua bollente salata e intanto che cuoce ( i paccheri necessitano di circa 14/16 minuti di cottura) preparare il purè.

Il tipo di patate che ho utilizzato per il purè non mi ha soddisfatto, il colore dopo averle passate era di patata acerba, meno male che il sapore era discreto.
Per il purè ho utilizzato: patate, burro, latte, sale, pepe, noce moscata e a fine cottura, giusto per arricchire di sapori il tutto, ho aggiunto un pò di parmigiano grattugiato.
Per rendere il purè più cremoso l'ho passato con il minipiner ed ha assunto una consistenza simile a quella di una besciamella densa (tanto da definirlo: crema di patate).

Non appena la pasta sarà pronta, scolarla lasciando da parte un pò di acqua di cottura e unire pasta e acqua al sughetto di pomodori e pancetta. Mantecare per un minuto (finchè l'acqua si assorbe) e spegnere il fuoco.
A questo punto unire la mozzarella di bufala tagliata a cubetti e mescolare bene il tutto.
Impiattare mettendo su metà del piatto la crema di patate e sull'altra metà (e su parte della crema) i paccheri con i pomodori e mozzarella.
A me questo piatto è piaciuto tantissimo e ho anche molto gradito l'accostamento con la crema di patate.

Con questa ricetta partecipo al contest:

lunedì 25 marzo 2013

Lasagne agli asparagi e prosciutto

Qualche giorno fa mi è stato regalato un ricco mazzo di asparagi selvatici, che rispetto a quelli coltivati hanno tutto un altro sapore.
Ho pensato di provare un piatto mai fatto prima, di solito gli asparagi li uso per il risotto e una volta ci ho condito anche delle bruschette, ma questa volta volevo provare qualcosa di nuovo ed ho pensato ad una lasagna.

Ingredienti per 4 persone:
1 confezione di lasagne fresche Voltan
1 mazzo di asparagi selvatici
150g di prosciutto cotto
1l circa di besciamella
parmigiano grattugiato q.b.
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.

Per la besciamella:
800g di latte
40g di burro
40g di farina
noce moscata grattugiata

Preparazione:
per prima cosa ho preparato una besciamella non troppo densa mettendo a scaldare il latte in una casseruola portandolo a bollore.
In un'altra casseruola ho messo a fondere il burro e poi ho aggiunto tutta insieme la farina e ho lasciato cuocere per un paio di minuti aggiungendo anche la noce moscata grattugiata.
Appena il latte è arrivato a bollore ho unito il rue fatto con burro, farina e noce moscata e ho mescolato con una frusta per una decina di minuti a fuoco basso.
Dopo aver pulito e prelevato la cima e la parte tenera degli asparagi, li ho soffritti con uno spicchio d'aglio in
circa 20/30g di olio evo e li ho conditi con un pizzico di sale e pepe. A parte ho tritato grossolanamente con la mia forbice tritatutto il prosciutto cotto e poi ho cominciato ad assemblare la mia lasagna.
Non ho prelessato la lasagna affidandomi alle istruzioni riportate sulla confezione.
Ho steso uno strato di besciamella sul fondo della teglia, l'ho coperto con la sfoglia della lasagna e guarnito con uno strato abbondante di besciamella, gli asparagi cotti, il prosciutto tagliuzzato e parmigiano reggiano.

Ho steso, quindi, un secondo strato di pasta ed ho proseguito come per il primo.
In totale ho steso 5 strati di sfoglia e sull'ultimo strato ho steso tutta la besciamella rimasta e una manciata abbondante di parmigiano reggiano.
Ho cotto in forno a 180° per 20/25 minuti e dopo aver sfornato la lasagna prima di tagliarla l'ho lasciata riposare per un pò.


Un piatto strepitoso!

domenica 24 marzo 2013

Orecchiette con le cime di rapa

Da noi in Puglia questo è un piatto che non deve assolutamente mancare in inverno e aspettiamo con ansia che arrivino le prime cime di rapa per poterle assaporare insieme alla pasta.
E non per dire, ma le cime di rapa pugliesi non hanno eguali, hanno un sapore differente e per di più, proprio perchè spesso si mangiano a km zero, costano molto di meno.
Mia amata Puglia, quanto mi manchi!

Ingredienti per 4 persone;
1/2 kg di cime di rapa (se c'è poco scartare, altrimenti di più)
320g di orecchiette fresche Emma Giordani
olio evo q.b.
filetti di acciuga q.b.
peperoncino piccante q.b.
uno spicchio d'aglio

Preparazione:
La preparazione di questo piatto è davvero molto semplice: dopo aver pulito e lavato le cime di rapa, vanno fatte cuocere in abbondante acqua salata. Qualche minuto prima di tirarle via dalla pentola inserire anche le orecchiette e scolare tutto insieme a cottura ultimata. Intanto, preparare un soffritto con uno spicchio d'aglio, le acciughe diliscate (il numero dipende dai propri gusti) e il peperoncino piccante.
Le acciughe si disferanno fino quasi a sciogliersi e a questo punto il soffritto andrà unito alla pasta con le cime di rapa, si mantecherà il tutto in una coppa e si potrà gustare questo delizioso piatto della tradizione pugliese.

N.B.: Nella foto si vede un'abbondanza di cime di rapa nel piatto perchè io, amandole davvero tanto, ne ho messo 1/2kg per mangiare solo in due e non in 4 come nella dose riportata nella lista degli ingredienti.


sabato 23 marzo 2013

Tagliatelle all'uovo con ricotta e prosciutto

Qualche giorno fa vi ho mostrato la meravigliosa campionatura di prodotti Voltan e Giordani che ho ricevuto: tra questi c'erano le tagliatelle fresche all'uovo Voltan
Avendo voglia di un piatto fresco e veloce da preparare, ho acquistato della ricotta vaccina locale freschissima e del prosciutto cotto da taglio di buona qualità e mi sono adoperata per realizzare la ricetta che avevo in mente.
Ho buttato nell'acqua bollente salata le tagliatelle (la confezione da 250g) e intanto che cuocevano ho preparato il condimento: ho tagliuzzato finemente circa 100g di prosciutto (ho una forbice tritatutto che mi aiuta tantissimo quando devo fare questi lavoretti) e l'ho fatto soffritto brevemente in 20g di burro e 1 cucchiaio di olio evo, aggiungendo un pizzico di pepe (che è assolutamente facoltativo).

Ho prelevato un pò di acqua di cottura della pasta e l'ho usata per stemperare circa 250g di ricotta. Quando le tagliatelle sono arrivate a cottura le ho scolate e versate nella padella con il prosciutto e sopra ci ho versato la ricotta ridotta a crema. Ho mantecato bene il tutto e ho servito. A me e mio marito questo piatto è piaciuto tantissimo e sicuramente l'utilizzo di una pasta fresca all'uovo di ottima qualità gli ha dato un valore aggiunto.

venerdì 22 marzo 2013

Mini cheese cake alla ciliegia e limone

La primavera è ormai alle porte e si avverte, più che dal clima che è ancora quasi invernale, dalla spossatezza che si porta dietro e che ti fa sentire continuamente desiderosa di stare a letto a poltrire.
Anche fare i dolci può risultare un'attività affaticante se non si ha voglia di fare niente e allora il modo per non stancarsi e assaporare un bel dolcetto, che, detto tra noi, è meglio non manchi mai, è affidarsi ad un bel preparato della Polenghi Group.
Io in questo caso ho scelto un preparato per cheesecake perché non avevo voglia di accendere il forno e anche perché il cheesecake rappresenta meglio di altri dolci la primavera in arrivo.
E' stato semplicissimo realizzare questo dolce: è bastato procurarsi 375g di yogurt intero (io ne ho scelto uno alla ciliegia con pezzi di frutta) e 75g di burro fuso e seguire le istruzioni riportate sulla confezione et voilà ecco pronto un dolce ottimo da mangiare e senza aver sporcato nulla per farlo (sì perchè nella confezione c'è anche un cartoncino che funge da stampo per il nostro cheesecake).
L'unico sforzo che ho fatto è stato tagliare il cheesecake in tante mini porzioni dopo averlo fatto riposare un pò in congelatore (il passaggio in congelatore consente di avere un taglio più netto e pulito) e averlo guarnito con la dosette di topping al limone. Vi assicuro che era ottimo!

giovedì 21 marzo 2013

Zeppole di S. Giuseppe



Anch'io quest'anno mi sono cimentata nella preparazione delle zeppole di S. Giuseppe.
Io non ho più il papà da due anni e quindi oggi il papà da festeggiare in casa mia è mio marito e di riflesso anche mio suocero che è il suo papà.
Molte di voi hanno pubblicato il 19 marzo le ricette delle zeppole di S. Giuseppe, io sono sempre molto ritardataria in queste cose (basti pensare che non ho ancora pubblicato le chiacchiere che ho fatto a carnevale!).
Tranquille, il post sulle chiacchiere è ormai rimandato al prossimo carnevale!
Io ho fatto una dose dimezzata rispetto agli ingredienti che riporto nella ricetta e mi sono venute fuori 11 zeppole.
La forma non è quella a cui siete abituate/i tutte/i voi, ma è quella che ho sempre visto nelle pasticcerie e nelle case delle massaie del mio paese, solo che magari loro le facevano un pò più grandi delle mie.
Quale modo migliore per festeggiare il papà di casa mia, se non portandogli la colazione a letto?

Ingredienti per 20/22 zeppole:
70g di burro
40g di zucchero
150g di farina
3 uova intere
la scorza grattugiata di un limone
crema pasticcera q.b.
amarene sciroppate
zucchero a velo
olio di semi di arachide per friggere

Preparazione:
Scaldare 250g di acqua in una casseruola con il burro e portare a bollore. Levare dal fuoco, versare tutta la farina in una volta e mescolare energicamente con un cucchiaio di legno. Rimettere sul fuoco e fare asciugare l'impasto, dopodichè togliere dal fuoco e trasferire tutto in una ciotola e lasciare intiepidire.
Per fare prima si può spalmare l'impasto sui bordi della ciotola (foto 1).
Unire un uovo per volta e prima di inserire il successivo aspettare che il precedente sia stato perfettamente assorbito dall'impasto (durante questa fase io uso lo sbattitore elettrico, ma si può lavorare l'impasto anche con un cucchiaio di legno). Aggiungere infine lo zucchero e la scorza grattugiata del limone, mescolare ancora. L'impasto è pronto (foto 2)!
Ritagliare tanti quadrati di carta forno un pò più grandi della grandezza voluta delle zeppole e spremerci sopra l'impasto con un sap provvisto di bocchetta rigata, dando la forma voluta alle zeppole.
Friggere in olio ben caldo (170°) e cuocere poche zeppole per volta, così facendo non si abbassa la temperatura dell'olio e le zeppole non si inzuppano di olio.
Man mano che le zeppole sono pronte, scolarle su un foglio di carta da cucina e dopo averle fritte tutte farcirle con la crema pasticcera, un'amarena sciroppata e zucchero a velo (facoltativo).
Infatti, mentre stavo per servirle al papà di casa, mi sono accorta che le mie zeppole erano senza zucchero a velo e, quindi, di corsa in cucina a metterlo.

Ciotola paraschizzi e vassoio Emsa.
Il vassoio Emsa è ideale sia per servire vivande a tavola che per una comoda colazione a letto.

Ecco il primo piano delle mie zeppole di S. Giuseppe.


E ora, una piccola comunicazione pervenutami direttamente dagli Oleifici Mataluni:

“FUORI DI GUSTO”, OLEIFICI MATALUNI PROTAGONISTI SU LA7
Domenica 24 marzo, alle 11, in onda la puntata dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio


L’olio extra vergine di oliva griffato dagli Oleifici Mataluni arricchirà le pietanze preparate nel corso della prossima puntata di “Fuori di Gusto”, il programma in onda su La7 dedicato alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese.
Domenica 24 marzo, alle ore 11, il viaggio dei conduttori Vladimir Luxuria, Federico Quaranta e Nicola Prudente (in arte Fede&Tinto) farà tappa proprio nel Sannio, per gustare le specialità culinarie ed ammirare le bellezze paesaggistiche beneventane.
Non poteva mancare, dunque, il sapore inconfondibile dell’olio del “Sommo Poeta”, prodotto nel complesso agroindustriale oleario di Montesarchio (BN) che raggruppa 23 storiche etichette italiane, tra cui Dante, Topazio, Olita, OiO e Vero.
“Fuori di Gusto - afferma Vincenzo Mataluni, Amministratore Delegato degli Oleifici Mataluni - è un’occasione importante per valorizzare non solo gli Oleifici Mataluni ma tutte le eccellenze del territorio, e far conoscere Montesarchio su scala nazionale. Siamo fieri di essere stati selezionati dalla produzione per rappresentare la tradizione culinaria locale. La scelta di condire un piatto tipico con il nostro olio extra vergine di oliva ci inorgoglisce, ed è una ulteriore conferma di come si possano raggiungere risultati virtuosi puntando sempre sull’alta qualità dei prodotti, sull’etica e sulla sostenibilità, senza rinunciare - conclude Mataluni - a quei valori tipici di un’azienda di famiglia legata alla tradizione gastronomica e al territorio”.
Nel corso della puntata trasmessa domenica prossima, lo chef beneventano Angelo d’Amico si metterà ai fornelli, cucinando una ricetta tradizionale sannita, impreziosita da Olio Extravergine di Oliva Dante “100% Italiano”.



mercoledì 20 marzo 2013

Torta al caffè corretto


Ho definito questa torta al "caffè corretto", perché tra gli ingredienti oltre al caffè c'è anche il liquore all'anice.
A mio padre piaceva molto correggere il caffè con un goccio d'anice e so che anche a molte altre persone piace, allora ho pensato che si poteva provare ad aggiungere l'anice tra gli ingredienti di questa torta al caffè che è, credetemi, davvero molto golosa e, malgrado i tanti ingredienti, anche molto facile da realizzare.
Io non bevo caffè, ma conosco molte donne che ne sono praticamente dipendenti ed è a loro che dedico oggi questa torta.
L'argomento che voglio trattare oggi è proprio questo: la donna.
Ci sono diversi proverbi legati alle donne: "Chi dice donna dice danno!" - "Donna al volante, pericolo costante" - "Donna baffuta è sempre piaciuta" - "Donna e fuoco, toccali poco" - "Due donne e un'oca fanno un mercato" - ecc. ecc..
Ma quando mai!!! Le donne sono molto di più!
Le donne come Dio (e per dono di Dio) danno la vita, ma non sono in grado di toglierla.
Le donne amano e muoiono per amore.
Le donne sanno aspettare anche quando la speranza è andata di casa da un'altra parte.
Le donne sono il sale della vita e senza di loro ogni vita sarebbe insapore e infelice.
Per questi e altri 100.000 motivi ringrazio Dio per avermi creato donna.

Ingredienti per una torta di 18/20cm:
Per il pan di spagna
125g di farina 00 Molino Chiavazza
100 g di zucchero
2 uova intere
125g di burro morbido
30g di anice
30g di crema al caffè Bacco
30g di caffè ristretto
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Per la farcia al mascarpone
200g di mascarpone
50g di panna liquida (preferibilmente fresca)
50g di zucchero a velo S. Martino
30g di crema al caffè Bacco
4g di colla di pesce in fogli
caffè ristretto q.b.

Per la bagna al caffè
60g di caffè ristretto
30g di liquore all'anice
1 cucchiaino da caffè di zucchero

Per la ganache
300g di panna liquida
300g di cioccolato fondente
1 tazzina di caffè ristretto
1 cucchiaio di zucchero a velo S. Martino

Per decorare
croccante alle mandorle e nocciole
panna montata q.b.
cuoricini di cioccolato Dolce Deco

Preparazione:
lavorare il burro morbido con lo zucchero (foto 1) fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso (foto 2), quindi aromatizzare con il liquore ed aggiungere una per volta le uova continuando a sbattere (foto 3). Unire poco per volta la farina setacciata alternandola con il caffè ristretto e la crema al caffè Bacco (foto 4).
Unire infine il lievito setacciato e il sale, mescolare bene il composto e quindi versarlo in uno stampo circolare  e infornare per 35 minuti a 175°.
L'impasto è stato realizzato nella coppa para schizzi della Emsa, dotata di un pratico coperchio paraschizzi e di un tappo di chiusura che consente di non far ossidare la crema se non viene usata subito.

Nella foto 5 si vede come si presenta l'impasto prima di essere infornato. La sua consistenza è sostenuta e soffice.
Preparare la farcia.
Ammollare la gelatina in acqua fredda e poi scioglierla in un goccio di caffè caldo.
Sbattere il mascarpone con lo zucchero a velo, la panna, la crema al caffè Bacco e prelevare due cucchiaiate di composto in cui verrà stemperato il caffè con la gelatina, quindi, unire quest'ultimo al resto della farcia e mescolare bene. Si deve ottenere una crema della densità e del colore di quella nella foto 6.
Mentre il pds cuoce in forno preparare anche la crema ganache scaldando la panna in un pentolino con il caffè e unendo poi il cioccolato a pezzi. Mescolare bene il tutto finché il cioccolato si scioglie del tutto e lasciar raffreddare.
Per la bagna: mescolare bene il caffè, il liquore e lo zucchero in un biberon (inzuppino) per pasticceria e shakerare bene.

Quando il pds sarà cotto, sfornarlo e lasciarlo raffreddare prima di sformarlo e tagliarlo.
Tagliare in due il pds e inzuppare il primo strato, posizionarlo in un cerchio per pasticceria e coprire con tutta la crema al mascarpone e riporre in frigo per un'oretta, o in congelatore per una ventina di minuti. Trascorso questo tempo riprendere la torta ricoprire con metà della crema ganache e riporre di nuovo in frigo o in congelatore.
Quando la crema ganache si sarà solidificata, riprendere la torta inzuppare il secondo strato di pds e coprirla e riposizionarla ancora in frigo o nel congelatore.
Riprendere l'ultima volta la torta versarci sopra la restante crema ganache facendola cadere anche sui bordi e  con una spatola spalmare bene i bordi per ricoprire interamente la torta.
Tritare con un mixer del croccante alle mandorle e nocciole (il croccante che ho utilizzato per questa torta l'avevo fatto io) e posizionarlo sui bordi della torta e spruzzarne un pò anche sulla sua superficie.
Con della panna montata decorare la superficie della torta con dei ciuffi di panne e con dei cuoricini al cioccolato.





Con questa torta partecipo al contest:

"Con questa ricetta partecipo al Contest “A tutta panna" del blog Fragole e panna."


martedì 19 marzo 2013

Gamberi fritti in pasta choux



Una cosa che in casa mia non manca mai sono i gamberi: freschi o surgelati li cucino molto spesso.
La ricetta che propongo oggi è una variante che ho voluto provare dopo aver visto qualcosa di simile su una rivista di cucina.

Ingredienti:
220/230g di acqua
40g di burro
80g di farina 00 Molino Chiavazza
gamberi sgusciati q.b. (la codina va lasciata vicino il gambero)
3 uova
semi di sesamo (facoltativo)
sale q.b.

Procedimento:
portare a bollore in una casseruola l'acqua con il burro ed un pizzico di sale, dopodichè aggiungere tutta insieme la farina e mescolare con un cucchiaio di legno finchè l'impasto si staccherà dalle pareti.
A questo punto l'impasto va messo in planetaria o in un robot da cucina a farlo intiepidire, quindi si aggiungono una per volta le uova azionando il robot da cucina fino ad ottenere una pastella densa abbastanza da avvolgere i gamberi ma meno consistente della pasta choux per i bignè.
Avvolgere i gamberi nella pastella, cospargerci sopra dei semi dei sesamo (io l'ho fatto solo con alcuni gamberi) e friggere.
Appena la pasta si gonfia e diventa bella dorata prelevare i gamberi dall'olio e far scolare l'olio in eccesso su carta assorbente.
Io ho servito questi gamberi fritti in pasta choux in bicchierini per aperitivo (ho salato leggermente) e mangiato con gusto.
Ho alternato nei bicchieri i gamberi fritti con il sesamo e quelli senza.
A me sono piaciuti molto di più quelli con il sesamo.
Ho provato anche a metterci sopra alcuni qualche goccia di glassa al balsamico e, devo dire, che l'accostamento mi è piaciuto davvero molto.

lunedì 18 marzo 2013

Torta all'arancia

Lo so, lo so, ne ho già pubblicate due di torte all'arancia e questa è la terza, ma l'arancia è un frutto versatile che si presta benissimo alle preparazioni dolciarie consentendo di provare diverse ricette senza avere l'impressione di mangiare sempre lo stesso dolce, anzi ogni volta si avrà voglia di sperimentare ancora e ancora e ancora perchè l'arancia ci donerà sapori di volta in volta diversi.

Ingredienti per una torta di 18/20 cm circonferenza:
175g di farina
100g di burro morbido
100g di zucchero
2 uova
buccia grattugiata di un'arancia
succo di mezza arancia (possibilmente sanguinella)
50g di latte
1/2 bustino di lievito
pizzico di sale

Per lo sciroppo:
succo di 1 arancia e mezza  (possibilmente sanguinella)
65g di zucchero

Per la farcia:

crema all'arancia "Le cremose di BACCO"

Per la decorazione:
5/6 fettine di arancia

Preparazione:
lavorare con la frusta elettrica il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso, quindi, con un rigalimoni prelevare la scorza di un'arancia ed unirlo al composto e unire, uno alla volta e sempre lavorando con la frusta, le due uova e il pizzico di sale. Quando il composto sarà bello gonfio e spumoso unire alternando: la farina, il succo di mezza arancia e il latte. Aggiungere infine il lievito e versare il composto in uno stampo (io uso uno al silicone quindi non imburro) e cuocere in forno ben caldo a 175° per circa 35 minuti, quindi sformare e lasciare intiepidire.
Intanto, prelevare con il rigalimoni la scorza dell'altra arancia e spremerne il succo insieme all'altra mezza arancia rimasta. Tagliare delle fettine sottili e regolari di una terza arancia (5/6).
Mettere il succo e i filamenti di scorza di arancia in un pentolino insieme allo zucchero e le fettine di arancia e cuocere per 7/8 minuti, quindi prelevare le fettine di arancia e disporle su un piatto e continuare la cottura del succo per altri 4/5 minuti, si deve restringere fino a diventare uno sciroppo.
Quando la torta si sarà raffreddata, sformarla e dividerla in due, farcire una metà (o anche tutte e due) con una dose generosa di "Cremosa di Bacco all'arancia" e richiudere.

Con un pennello di silicone spennellare lo sciroppo di arancia su tutta la superficie della torta e guarnire a piacere con le fettine di arancia sciroppate.
A casa questa torta è piaciuta tantissimo: gli aromi di arancia che si sprigionavano erano fantastici.
Io per questa torta ho usato delle arance sanguinelle, ma si può usare benissimo ogni tipo di arancia.
Vorrei spendere due parole per questa meravigliosa crema all'arancia di Bacco, perchè oltre ad avere tutti i sentori e i sapori dell'arancia è molto ricca anche degli oli essenziali della sua buccia, il cui profumo si sprigiona non appena si stappa il barattolino in cui la stessa è contenuta.
















domenica 17 marzo 2013

Penne vongole e zafferano

Sfogliando la rivista Più cucina di febbraio/marzo 2013 a pag. 50 ho visto questa bellissima ricetta.
Non essendo riuscita a reperire le vongole veraci e non resistendo alla tentazione di provarla, ho utilizzato delle vongole surgelate.
Certo il risultato in termini di sapore e di presentazione cambia notevolmente con le vongole fresche, ma vi assicuro che anche così è un ottimo primo piatto.

Vi riporto integralmente la ricetta come viene presentata nella rivista.
Preparazione 25 minuti
Cottura q.b.
Facile
Per 4 persone

Ingredienti:
300g di penne
1kg di vongole veraci
1 limone
1 bustina di zafferano
3 spicchi d'aglio
vino bianco q.b.
prezzemolo q.b.
2 filetti di acciughe
olio evo

Preparazione:
ponete in un tegame le vongole ben spurgate con l'aglio schiacciato , un ciuffo di prezzemolo, 3 cucchiai di olio e mezzo bicchiere di vino. Incoperchiate, ponete sul fuoco a fiamma alta e fate aprire le vongole. Allontanate dal calore, eliminate le vongole non aperte e sgusciatene la metà. Filtrate il fondo di cottura e raccogliete l'aglio. Tritate l'aglio cotto insieme con le acciughe e scioglieteli sul fuoco in padella con 2 cucchiai di olio. Unite lo zafferano e le vongole e cuocete solo per 2 minuti.
Lessate la pasta e scolatela molto al dente (se il formato prevede 8 minuti di cottura, scolatela dopo 4 minuti). Trasferitela in padella con il sugo e iniziate a tirarla come un risotto, aggiungendo a poco a poco il fondo di cottura delle vongole caldo. Quando la pasta sarà cotta, completatela con il prezzemolo tritato e la buccia grattugiata del limone. Servite immediatamente.

Qui sotto la foto di come si presenta il piatto sulla rivista e com'è venuto invece il mio.




sabato 16 marzo 2013

Pasta con il cacioricotta

Lo so, non è una ricetta particolare e ricercata quella che vi propongo (in realtà, io difficilmente le propongo), questa è semplicemente una ricetta della tradizione pugliese, che mi ha fatto compagnia fin dalla mia prima infanzia.
Il cacioricotta è un prodotto caseario che viene prodotto principalmente in Puglia e Basilicata, non so descrivervi il suo sapore, posso solo dirvi che è fantastico sia grattugiato sulla pasta che mangiato a pezzi.


Il sugo che valorizza maggiormente il sapore del cacioricotta sulla pasta è quello cd semplice, cioè fatto con un soffritto di aglio (o in alternativa cipolla), a cui vanno aggiunti pomodori freschi a pezzetti, passata di pomodoro, sale e basilico. La cottura di questo sugo è molto veloce (circa 20minuti).
Mia madre quando preparava la pasta con il cacioricotta, qualche minuto prima di cuocere la pasta (generalmente degli spaghetti) nella stessa acqua di cottura lessava dei fagiolini e mentre i fagiolini terminavano la loro cottura univa anche la pasta. Scolava il tutto, mantecava con un pò di sugo (che in questo caso doveva essere obbligatoriamente fatto con il soffritto di aglio e non di cipolla) e poi giù con il cacioricotta a pioggia. Che squisitezza!
Nella ricetta di oggi non ci sono i fagiolini ed ho sostituito gli spaghetti con i fusilloro Verrigni, ma per il resto i passaggi sono stati rispettati tutti.
Se riuscite, cercate di procurarvi del cacioricotta e vedrete che bontà.



venerdì 15 marzo 2013

Premi e collaborazioni

Sono felice di mostrarvi il premio ricevuto per essere risultata una delle vincitrici del contest "I pani della tradizione" indetto dal Molino Chiavazza.

Vi mostro, inoltre, un gentile omaggio inviatomi dalla Dolce Deco dopo aver accettato di partecipare ad un loro sondaggio.

E, infine, questi sono i prodotti di cui la Vis mi ha gentilmente omaggiato per suggellare la nostra collaborazione.
Devo dire che, grazie a queste aziende, la mia dispensa si è riempita di prodotti di ottima qualità.

A presto con le ricette.

Collaborazione con Voltan Way


Vi presento con molto piacere ed estremo orgoglio la mia collaborazione con la Voltan.
La prima volta che mi sono accostata alla pasta fresca Voltan è stato circa un paio di anni fa: l'avevano messa in offerta nel supermercato vicino casa mia, quello in cui spendo di solito.
Benchè diversi formati di pasta (tortellini, ravioli, gnocchi) fossero in offerta non ero sicura di voler sostituire la mia solita marca ben più nota e molto più pubblicizzata con questa marca che vedevo nel banco frigo del mio supermercato per la prima volta. 
Diverse volte mi era capitato di aver comprato tortellini o ravioli di marche diverse da quella che preferivo e tutte le volte ero rimasta delusa, ma questa pasta avevo un aspetto diverso dalle altre: aveva l'aspetto che dovrebbe avere la pasta fresca e anche il packaging sembrava di qualità, quindi mi decisi a fare l'ennesimo tentativo e l'acquistai.
E' inutile dirvi che da allora ho sostituito la marca più famosa e molto più pubblicizzata con questa e da due anni a casa mia si mangia solo pasta fresca Voltan.
Ora, con questa collaborazione mi è stata data l'opportunità di provare anche la pasta Giordani e, sono certa, che anche questa volta resterò pienamente soddisfatta.


Prima di mostrarvi la campionatura che la Voltan mi ha gentilmente omaggiato vorrei fornirvi alcuni cenni storici sull'azienda. 

È il 1937 quando Leandro Voltan, fondatore dell’azienda, spinto da un forte spirito imprenditoriale, rileva un piccolo negozio di alimentari nel veneziano con laboratorio annesso per trasformarlo nel suo pastificio.
Qui le mani esperte di pochi selezionati artigiani iniziano a lavorare insieme a quelle dello stesso imprenditore farina, uova freschissime e acqua per dar vita a una pasta fresca che si contraddistingue subito per la sua qualità e il suo sapore eccezionale riuscendo a farsi rapidamente conoscere tra la gente.
Passano gli anni e la pasta fresca Voltan si afferma velocemente sul mercato. La domanda aumenta continuamente ed il pastificio affina sempre più le sue tecniche di produzione. Leandro, spesso a contatto diretto con i propri clienti, ascolta le loro richieste e proprio per questo motivo decide di impegnarsi a risolvere l’annoso problema della conservazione del prodotto.
È così che per primo, alla fine degli anni 50, l’imprenditore brevetta il tortellino a lunga conservazione attraverso il cosiddetto “Processo di Pastorizzazione”, che permette di conservare più a lungo il prodotto con gusto e aspetto migliore. Nel 1959 chiede e ne ottiene il brevetto depositandolo in Svizzera con il n° 681372. Questo brevetto è un’innovazione che risulta talmente valida da venir utilizzata ancora oggi, un’innovazione in grado di cambiare per sempre le logiche del mercato della pasta fresca, ponendo le basi per produrre sempre maggiori quantitativi.


1) Taglioni all'uovo Giordani
2) Cappellacci al tartufo Emma Giordani 
3) Saccottini al prosciutto crudo Emma Giordani
4) tagliatelle fresche all'uovo Voltan
5) Orecchiette fresche Voltan
6) Ravioli alla carne Voltan
7) Trofie fresche Voltan
8) gnocchi di patate Voltan
9) chicche di patate con spinaci e grana padano
10) Lasagna sfoglia oro Voltan
11) Tortelloni ai formaggi sfoglia oro Voltan
12) tortelloni ai funghi sfoglia oro Voltan

Trattandosi di un'azienda estremamente seria, anche durante il viaggio sono state osservate scrupolose indicazioni per rispettare la catena del freddo e per far giungere i prodotti a casa mia in perfette condizioni, infatti i prodotti che vedete in foto mi sono giunti in una borsa termica dotata di mattonelle ricaricabili per il ghiaccio.

giovedì 14 marzo 2013

Spaghetti alla carbonara di zucchine e menta

Questa ricetta l'ho presa dalla rivista Più Cucina, con la quale "Dolci idee e non solo" ha la fortuna di collaborare.
Non avevo mai pensato di poter fare una carbonara con le zucchine e, devo dire, che mi è piaciuta tantissimo, infatti, ora che si avvicina il periodo in cui le zucchine saranno di stagione e, quindi più saporite, credo che rifarò molto spesso questo piatto.
Rispetto alla ricetta originale della rivista Più Cucina ho solo modificato l'impiattamento, che come vedete in foto è privo di menta. 
Ho voluto mettere accanto le due foto per farvi vedere come si presenta la ricetta sulla rivista e come è venuta a me.

Ingredienti per 4 persone:
320g di spaghetti
300g di zucchine
4 tuorli
50g di parmigiano grattugiato
1/2 cipolla
olio extravergine di oliva
menta
sale e pepe

Preparazione:
porre sul fuoco una pentola di acqua salata per la cottura della pasta e portare a bollore.
Spuntare le zucchine, tagliarle a fettine, poi a pezzetti. In una padella rosolare nell'olio la cipolla a fette sottilissime, poi una volta dorata, unire le zucchine e rosolare.
In una ciotola a parte sbattere i tuorli con il formaggio grattugiato e un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta. 
Nel frattempo buttare gli spaghetti nell'acqua in ebollizione, scolarli al dente e passarli in padella con le zucchine e la menta. Spegnere il fuoco e versare sulla pasta il composto di uova. Mescolare, suddividere nei piatti, spolverare con pepe, guarnire con la menta e servire subito.
Buon appetito!

martedì 12 marzo 2013

Panini al latte


Non so quale sia la giusta ricetta per realizzare dei panini al latte, questa è semplicemente la mia versione.
In pratica non ho fatto altro che sostituire l'acqua che in genere utilizzo per impastare la farina con la stessa quantità di latte, tutto qui.
Il risultato è stato davvero eccezionale: dei panini soffici e gustosissimi che non sono arrivati al giorno dopo.
La prima volta ho fatto una dose ridotta proprio perché si trattava di una prova (che, vi ripeto, è riuscita benissimo!)

Ingredienti:
300g di farina Manitoba Molino Chiavazza
90g di lievito madre
180g di latte
7g di sale

Preparazione:
Ho impastato insieme tutti gli ingredienti ed ho formato una palla che ho lasciato riposare un paio d'ore, dopodichè ho formato tante piccole palline più o meno dello stesso peso, che ho lasciato crescere in una teglia rivestita di carta forno coperta con un panno (ma va bene anche la pellicola).
Quando i panini sono raddoppiati (il tempo dipende da quanto è forte il lievito madre), infornarli a 180/190° per 20/25 minuti. Io prima di infornarli li ho spennellati con un pò di latte.

Vi assicuro che sono ottimi e sofficissimi.
Quando li ho rifatti ho provato a spennellarli con l'uovo e a cuocerli con il ghiaccio in forno in modo da formare il vapore, ma il risultato mi è piaciuto meno rispetto a quando ho seguito il semplice procedimento che ho riportato sopra e che vedete in foto.

Alla prossima!!