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domenica 30 dicembre 2012

Triglie al vino bianco

Qualche settimana fa ho acquistato delle meravigliose triglie freschissime e dopo averne cucinato una parte, le restanti le ho pulite e congelate.
Ieri faceva molto freddo e non avevo voglia di uscire di casa per fare la spesa e allora ho tirato fuori dal congelatore le triglie e ho ritrovato in loro la stessa bontà di quando le avevo acquistate, questo perché erano freschissime, mai congelare del pesce non fresco.

Ingredienti:
6 grosse triglie
1 spicchio d'aglio tagliato in due
un mazzetto di prezzemolo tritato
un bicchiere di vino bianco
30/40 g di olio evo Dante
sale, peperoncino piccante o in alternativa pepe nero

Preparazione:
versare l'olio evo Dante in una capiente padella antiaderente e soffriggere l'aglio il peperoncino a pezzetti e parte del prezzemolo. Unire al soffritto le triglie e far cuocere per circa due minuti per lato, le triglie devono dorarsi per bene, salare e sfumare con il vino bianco.
Quando il vino sarà evaporato, spegnere il fuoco ed impiattare arricchendo le triglie con il loro fondo di cottura e con il restante prezzemolo tritato.
A me è piaciuto tantissimo ed è anche una ricetta che si realizza velocemente.



sabato 29 dicembre 2012

Ragù di cinghiale


Sapevate che il segreto per mangiare un ottimo piatto di ragù di cinghiale è "la marinatura?".
Mi sono molto documentata in merito, dopo che mi erano stati regalati da un cacciatore 2kg circa di carne di cinghiale.
Premetto che sono contrarissima alla caccia e non approvo il fatto che dei cinghiali vengano uccisi mentre circolano liberamente nel loro naturale habitat, ma una volta che l'animale viene cacciato, credo sarebbe un peccato capitale gettarne la carne, quindi, quando mi è stata regalata, benchè fossi con due cuori, ho ritenuto più opportuno trovare il modo di cucinarla e di rendere onore a quel povero cinghiale.
Più volte mi è capitato di mangiare in passato del cinghiale cucinato male e ciò mi aveva indotto a pensare che fosse proprio il cinghiale ad avere un cattivo sapore.
Mi sono dovuta ricredere quando sono stata invitata a cena, insieme a mio marito, a casa di amici il cui menù prevedeva cacciagione, dal cinghiale alle quaglie passando per la faraona e i tordi.
In quella circostanza ho mangiato un ragù di cinghiale favoloso, una faraona in salmì straordinaria e delle quaglie alla piastra buonissime. I tordi non ce l'ho fatta ad assaggiarli, ma tutto il resto era buonissimo e allora ho capito che la cacciagione, se cucinata da persone capaci, è davvero gustosa.
Tornando al mio cinghiale, come dicevo, mi sono molto documentata per cucinarlo e in tutte le ricette che ho trovato veniva consigliato di marinare la carne per 24 ore prima di cucinarla e ne è venuto fuori un piatto davvero fantastico che, se ne avete la possibilità, vi consiglio di provare.

Ingredienti:
carne di cinghiale q.b.
vino rosso robusto e di buona qualità q.b. (io ho usato un merlot)
aromi vari (pepe nero in grani o macinato, rosmarino, alloro, prezzemolo, peperoncino piccante, sedano, carota, cipolla, aglio) che è possibile trovare tutti insieme nel kit di aromi Emsa
olio evo Dante q.b.
sedano, cipolla, carota q.b.
rosmarino q.b.
sale q.b.
passata di pomodoro q.b.

Preparazione:
per la marinatura, la carne di cinghiale si può lasciare in pezzo unico o tagliarla a pezzi piccoli (cosa che io ho fatto) e metterla in una capiente bowl. Coprire i pezzi di carne di cinghiale a filo con un vino rosso robusto, di buona qualità e che abbia un buon sapore (perchè ve lo ritroverete nel piatto) e con gli aromi e lasciar marinare il tutto per 24 ore.
Passato questo tempo,  versare in una padella antiaderente 30/40g di olio evo Dante e fare un soffritto con cipolla, sedano e carota ridotti a dadini del peperoncino piccante (facoltativo), quindi, unire il cinghiale (dopo aver fatto scolare il vino in eccesso, aiutandosi magari facendolo riposare in un colino) e far rosolare da tutti i lati, assicurandosi di far evaporare tutto il vino in esso contenuto.
Unire la passata di pomodoro, un rametto di rosmarino (se piace) e salare. Coprire il sugo e lasciar cuocere da 2 a 3 ore a fuoco basso, aggiungendo dell'acqua se necessario.
Il risultato è questo:

BUONISSIMO!!!
In questa ricetta mi è tornato molto utile il kit di aromi della Emsa che contiene ben 8 dispensatori di aromi contententi:
- 2 contenitori di noce moscata;
- 1 contenitore di sale;
- 1 contenitore di pepe;
- 1 contenitore di maggiorana;
- 1 contenitore di insaporitori per carni;
- 1 contenitore di paprika;
- 1 contenitore di origano.

Questo kit fa parte dei prodotti che la Emsa mi ha gentilmente inviato e che di volta in volta vi mostrerò:
La Emsa è una società che opera nel settore degli accessori per la casa da oltre 60 anni ed ha come motto il realizzare prodotti belli che semplificano la vita.
Per dare un'occhiata al catalogo dei prodotti Emsa l'indirizzo è http://www.emsa.com/english/home/

venerdì 28 dicembre 2012

Torrone bianco con le mandorle

Come vi ho più volte detto, sono appassionata di cucina da sempre e una delle prime ricette dolci che ho realizzato è stata quella del torrone.
Sono passati circa 20 anni dalla prima volta che l'ho fatto e la ricetta che posto oggi è sicuramente la migliore tra quelle che ho provato finora sia per consistenza che per gusto: chiunque l'abbia assaggiato non credeva fosse fatto in casa, anche perché l'avevo tagliato in tanti piccoli pezzi e chiusi in carta argentata e confezionati con sacchettini trasparenti e filo dorato.

Ingredienti:
Zucchero cotto:
90g di acqua
300g di zucchero
30g di glucosio o miele

serviranno inoltre:
estratto di vaniglia Flavourart
200g di miele di acacia
35g di albumi
15g di zucchero
400g di mandorle con la pelle tostate
fogli di ostia q.b.

Preparazione:
zucchero cotto: in un pentolino dotato di fondo spesso versare 90g di acqua con 300g di zucchero e il glucosio e portare a 150°. E'importante arrivare a questa temperatura se si desidera un torrone che non sia morbido, ma attenti a non superare di molto questa temperatura altrimenti lo sciroppo potrebbe cominciare a caramellarsi.
Nel frattempo predisporre in un secondo pentolino il miele e aromatizzarlo l'estratto di vaniglia Flavourart. Quando il caramello arriva a 100°/120° circa, accendere il fuoco sotto il miele e portarlo alla temperatura di 120°, poi spostarlo dal fuoco e conservarlo a parte.
Iniziare a montare gli albumi con i 15g di zucchero e quando il miele è arrivato a temperatura di 100°
versarlo a filo sugli albumi, lentamente, mentre si continua a montare (come si fa con la meringa italiana!). Subito dopo versare poco alla volta lo zucchero cotto.
Porre il recipiente su un bagnomaria e sempre mescolando con un cucchiaio di legno far cuocere la meringa per un paio di minuti circa.
Aggiungere la frutta secca riscaldata tostata in forno e mescolare.
Adagiare sul piano di lavoro un foglio di ostia, versare il torrone, appiattirlo un poco e ricoprire con il secondo foglio di ostia.
A questo punto io mi sono aiutata con un mattarello per fare uno strato uniforme.
Quando il torrone si sarà raffreddato potrà essere tagliato.
Io ho tagliato prima dei rettangoli grandi (quelli che si vedono in foto) e poi ho ricavato dei rettangoli più piccoli che ho confezionato.
Un vero successo!!!





 E queste sono le confezioni che ho preparato per le mie colleghe d'ufficio.

giovedì 27 dicembre 2012

Risotto carciofi e scampi

Avete già deciso cosa preparare per il cenone di S. Silvestro o per il pranzo di Capodanno?
Io vi consiglio di provare questo gustosissimo risotto che soddisferà anche i palati più sopraffini.
Del resto qualche carciofo in giro già si vede e gli scampi sulle nostre tavole in questo periodo di certo non mancano.
Se sono riuscita a stuzzicare la vostra curiosità, seguite la ricetta che vi riporterò tra poco.

Ingredienti per 4 persone:
320g di riso per risotti
8 cuori di carciofo
400g di scampi
1/2 cipolla
40g di burro
il succo di 1 limone
3 cucchiai di olio evo Dante
brodo vegetale o di pesce
cognac
sale e pepe

Preparazione:
dopo aver pulito accuratamente i carciofi, dividerli a metà e tagliarli a fettine, quindi, immergerli man mano in una bacinella d'acqua fredda con il succo di limone.
Lavare gli scampi e privarli di testa e guscio, estrarre la polpa e tenerla da parte, utilizzando i carapaci per insaporire un brodo.
Sbucciare la cipolla, lavarla, asciugarla e tagliarla a fettine; rosolarla in una casseruola con l'olio evo Dante e metà del burro, mescolando con un cucchiaio di legno.
Unire i carciofi, ben sgocciolati e asciugati, e proseguire la rosolatura a fuoco vicace per circa 4 minuti, mescolando con un cucchiaio di legno.
Aggiungere il riso e lasciarlo tostare, continuando a mescolare; bagnare con il cognac, lasciandolo evaporare a fuoco vivace.
Bagnare con 2 mestoli di brodo caldo, mescolare e lasciar cuocere, senza più mescolare, fino a quando il liquido sarà stato assorbito; aggiungere un altro mestolo di brodo e continuare la cottura per 10 minuti, bagnando con altro brodo ogni volta che il precedente sarà stato assorbito; unire al risotto gli scampi e portare a cottura.
Spegnere il fuoco, aggiungere il resto del burro a pezzetti, mescolare in modo da farlo sciogliere, coprire con un coperchio e lasciar riposare 1 minuto, quindi servire.

martedì 25 dicembre 2012

Panettone glassato al cioccolato e ripieno di gocce di cioccolato

Ci siamo finalmente, è arrivato Natale!
Quando ero bambina aspettavo con ansia questo giorno e quando passava, così velocemente come tutti gli altri, mi lasciava un senso di tristezza.
Ero triste perchè dovevo attendere un anno prima di rivivere il Natale.
Ora che sono cresciuta aspetto e vivo il Natale in maniera differente, anche se amo ancora tantissimo questa festività e sto cercando di insegnare alle mie figlie ad amarla altrettanto.
Non scordiamoci però che il Natale non è solo un giorno di festa da passare in famiglia, il significato più vero e profondo di questa festa è la speranza, la speranza che ci ha donato Gesù con la sua nascita di poter essere salvati e divenire degni del regno dei cieli.
Con questa speranza nel cuore, auguro a tutti voi: Buon Natale!

Oggi ho scelto di postare quello che ritengo uno dei dolci più rappresentativi del Natale italiano: il panettone.
Su quale tavola oggi non ci sarà almeno un panettone? Credo nessuna!
Vi consiglio di provare questa ricetta perchè il risultato sarà davvero sorprendente.
Mio marito ha detto che è più buono del panettone in commercio.
Risulterà soffice e super saporito e si potrà mangiare anche il giorno dopo se ben conservato.
Vi rinnovo gli auguri di Buon Natale!

Ingredienti:
primo impasto:
150g di farina 00
90g di acqua
100 di lievito madre
7g di lievito di birra
secondo impasto:
500g di farina manitoba
150g di zucchero
200g di latte
3 uova medie
3g di lievito di birra
terzo impasto:
200g di burro morbido
5 tuorli
300g di farina manitoba
3 cucchiai di miele di fiori d'arancio o di acacia
130g di zucchero
5g di sale
scorza grattugiata di 1 arancia e di 1 limone
estratto di vaniglia Flavourart
150g di gocce di cioccolato

Per la copertura:
100 g di cioccolato al latte
100 g di cioccolato fondente
70g di burro

Preparazione:
per l'impasto consiglio di usare una planetaria perchè ci sono dei tempi prolungati di lavorazione che a mano risulterebbero pesanti.
Primo impasto: sciogliere il lievito di birra ed il lievito madre nell'acqua tiepida, poi unire la farina e preparare un panetto.
Porre il panetto in una ciotola, proteggere con la pellicola per alimenti e lasciare lievitare in luogo caldo per 5 ore.
Secondo impasto: al primo impasto unire lo zucchero.
Sciogliere il lievito in 50g di latte.
Unire all'impasto il latte con il lievito, le uova, la farina manitoba e impastare incorporando anche il latte rimasto.
Lavorare la massa per 20 minuti (l'impasto dovrà staccarsi perfettamente dalla ciotola), a velocità 2..
Lasciarlo lievitare protetto con pellicola per alimenti in luogo caldo per 5 ore o comunque fino al raddoppio del suo volume.
Terzo impasto: riprendere la pasta, unire la farina manitoba, i tuorli leggermente sbattuti, il miele, lo zucchero, l'estratto di vaniglia Flavourart, la scorza grattugiata degli agrumi e il sale.
Incorporare il burro a piccoli fiocchetti e continuare ad impastare per qualche minuto ancora (più si impasta meglio è1).
Completare con le gocce di cioccolato o del cioccolato tritato al coltello e lavorare rapidamente, giusto il tempo di distribuire la cioccolata su tutto l'impasto.
Dividere la massa in due parti e porre negli stampi.
Proteggere e lasciare lievitare in luogo caldo per circa 8 ore (assicurarsi  che l'impasto, ben lievitato, arrivi e superi il bordo degli stampi).
Incidere la superficie dei panettoni con un taglio a croce da praticare delicatamente per non sgonfiare la lievitazione.
Infornare i panettoni in forno preriscaldato a 170° per 30/35 minuti.
Sfornarli a cottura e lasciarli raffreddare.
Una volta sfornati, infilzare i panettoni con dei ferri per spiedo o per maglia e farli raffreddare capovolti.
Premetto che caldi sono eccezionali e se si ha voglia di mangiarli subito si può omettere di capovolgerli.
Ho parlato con un pasticcere nei giorni scorsi e mi ha detto che i panettoni si capovolgono perchè, essendo molto pesanti, se restassero dritti su un ripiano a raffreddare, all'interno l'impasto tenderebbe ad ammapparsi. Invece, capovolgendoli l'impasto rimane bello areato e sofficissimo.
C'è chi li lascia capovolti un giorno intero, secondo me basta farlo fino a completo raffreddamento o comunque, secondo la mia esperienza, bastano dalle 4 alle 6 ore.
Quando ho ricapovolto, cioè ho messo in posizione eretta il panettone, l'ho coperto con un panno leggermente umido.
Questo perchè la cupola in superficie mi sembrava un pò duretta e in questo modo, dopo un paio d'ore, si è un pò ammorbidita ed era pronta ad accogliere la glassatura, che ho realizzato sciogliendo a bagnomaria i due cioccolati e il burro.
Una semplice glassatura cosparsa con un cucchiaio e arricchita con delle gocce di cioccolato.
Non immaginate i complimenti che ho ricevuto, anche da mio cognato che non mangia i panettoni perchè non gli piacciono.
Hanno detto tutti che era buonissimo!

Quelli che vedete in foto sono in realtà tre panettoni diversi.
Quello glassato intero è quello che ho portato a casa di mia cognata per il cenone della vigilia, il secondo glassato è quello che mio marito ha cominciato a mangiare, o meglio a sventrare, appena tornato dal lavoro, un'ora prima circa di recarci al cenone.
Il terzo, cioè quello non glassato di cui si vede bene la fetta, è quello che ho preparato il giorno dell'Immacolata come prova e che è stato mangiato ancora caldo. Buonissimo!

AUGURI!!!




domenica 23 dicembre 2012

Fiorentini


Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, non sono dei cantucci, sono dei "fiorentini".
Questa è la ricetta originale di mia madre che ho trovato su una sua agenda del 1983, quindi, come potete ben capire di tratta di una ricetta super collaudata che sta per compiere trent'anni.
Ogni anno in prossimità delle festività natalizie, e negli ultimi anni anche nella settimana Santa, mia madre preparava quantità industriali di questi dolcetti che io adoravo e adoro tutt'ora.
Questa è stata la mia prima produzione, ho fatto metà dose rispetto a quella che riporterò tra poco e i dolcetti che vedete nel vassoio sono solo una parte di quelli che ho realizzato, perchè gli altri erano ancora in forno.
Non sono venuti bellissimi come quelli di mia madre, ma come prima volta direi che possono andare, non dovrò fare altro che esercitarmi per ritrovare i sapori di un tempo a cui sono tanto affezionata.
Per Natale, il mio piccolo dono per voi è la ricetta originale di mia madre dei: "Fiorentini".

Ingredienti:
1 kg di farina
400g di zucchero
4 uova
100g di cioccolato fondente e frutta candida
2 buste di cremore di tartaro
10g di bicarbonato
300g di mandorle tostate con la pellicina
100g di olio evo Dante
latte q.b.

Dopo aver tostato le mandorle passarsele tra le mani togliere parte della pellicina.
Mescolare bene insieme tutti gli ingredienti, si può impastare a mano (come faceva mia madre) o con una planetaria. L'impasto deve risultare abbastanza morbido, ma al contempo lavorabile poichè una volta pronto bisognerà fare dei filoncini di pasta del diametro di una baguette che andranno rotolati nello zucchero semolato, leggermente schiacciati in superficie e quindi cotti in una teglia rivestita di carta forno per 10 minuti a 200°.
Quando i filoncini saranno cotti e raffreddati, tagliarli trasversalmente in tanti tozzetti di 2,5/3 cm di spessore e cuocere ancora per altri 6/8 minuti in forno a 180° (una maggiore cottura corrisponderà ad una maggiore croccantezza, una cottura inferiore ad una maggiore friabilità).




sabato 22 dicembre 2012

Peperoni ripieni di tonno e patate


Oggi vi presento una ricetta veloce pratica e gustosa che ho realizzato qualche tempo fa, quando si trovavano ancora degli ottimi peperoni di stagione.
Lessare 3 patate e schiacciarle, metterle in un mixer e unire 1 scatoletta di tonno da 160g ben sgocciolata, 4 filetti di acciuga, qualche oliva (preferibilmente nera), un pò di prezzemolo, qualche cappero dissalato, un filo di olio evo Dante e frullare il tutto.
Tagliare il cappello a 3 peperoni medi o 2 grandi, svuotarli eliminando le parti bianche interne e farcirli riempiendoli a filo.
E' importante non riempire oltre l'orlo i peperoni perché il ripieno tende a gonfiarsi in cottura e potrebbe fuoriuscire.
Richiudere i peperoni, cospargerli di olio evo Dante e porre in forno a 180° per 25 minuti.

venerdì 21 dicembre 2012

Ciambella alle nocciole

Quella che posto oggi è una ciambella che ho preparato un paio di mesi fa (ho, infatti, un grosso arretrato di ricette da postare!) in occasione di un invito a pranzo a casa dei genitori della mia futura cognata e, con mia enorme soddisfazione, devo dirvi in tutta sincerità, che ha riscosso un gran successo.
Visto il poco tempo che ho per stare al computer oggi, non mi dilungo in chiacchiere e passo subito alla ricetta.
A presto! 

Ingredienti:
200g di farina 00 Molino Chiavazza
150g di zucchero
170g di nocciole tostate e spellate
100g di burro
2 uova
8g di lievito vanigliato
5 cucchiai di latte
sale
60g di cioccolato al latte
60g di cioccolato fondente
1dl di panna
burro e farina per lo stampo
granella di nocciole q.b.

Procedimento:
Tritare finemente 170g di nocciole con 50g di zucchero. A parte montare il burro molto morbido con lo zucchero rimasto fino a ottenere un composto spumoso. Unire le uova e un pizzico di sale, la farina setacciata con il lievito, il latte e le nocciole tritate e amalgamate con una spatola.
Imburrare e infarinare uno stampo a ciambella di 20/22 cm di diametro, versarvi l'impasto preparato e cuocere il dolce in forno già caldo per circa 50 minuti.
Aspettare che la ciambella si intiepidisca prima di sformarla, dopodichè praticare sulla superficie ella stessa qualche piccolo foro con degli stuzzicandenti, quindi, glassare con il cioccolato fuso e cospargere di granella di nocciole a piacere.

giovedì 20 dicembre 2012

Cozze gratinate


Possono mai mancare le cozze sulle nostre tavole natalizie? Io direi proprio di no!
Quantomeno non possono mancare sulla mia tavola.
Sono cresciuta vedendo mia madre sgusciare kg e kg di cozze, lei diceva che le cozze migliori si trovano nei mesi senza la "r", quindi, da maggio fino ad agosto.
Benchè lei avesse senz'altro ragione, io, quando posso, mangio le cozze anche nei mesi con la "R" e dicembre con i suoi cenoni ne è la dimostrazione.
La caratteristica di queste cozze gratinate è che il ripieno è molto morbido e cremoso e, anche dopo la cottura, mantiene le cozze belle umide e non asciutte.
A me sono piaciute molto.

Ingredienti:
cozze q.b.
qualche pomodorino
olio evo Dante q.b.
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d'aglio (facoltativo)
capperi sotto sale q.b.
100g di pangrattato
sale e pepe

Lavare le cozze sotto acqua corrente, eliminare le barbe, aprirle a crudo eliminando una valva per ciascuna cozza, avendo cura di raccogliere e conservare il liquido contenuto al loro interno.
Lavare i pomodorini, tagliarli a metà, eliminare i semi e l'acqua di vegetazione e farli a dadini.
Sciacquare i capperi per elimianre il sale di conservazione, quindi asciugarli con foglio di carta assorbente da cucina.
Raccogliere nel bicchiere del mixer il pangrattato, il prezzemolo sminuzzato, i capperi e l'aglio (io non l'ho messo). Aggiungere 5-6 cucchiai di olio evo Dante, l'acqua delle cozze e frullare alla massima velocità (se l'acqua è molta, ridurre la quantità di olio).
Condire con un pizzico di sale (meglio non esagerare perché le cozze sono già sapide), profumare con una macinata abbondante di pepe e frullare ancora.
Trasferire tutto in una ciotola con la dadolata di pomodori e mescolare.
Riempire la valva delle cozze con il composto ottenuto e disporre su una teglia, infornare a 160°/170° a forno già caldo e far cuocere per una decina di minuti.
Sono ottime sia calde che fredde.


Non dimenticate che sulla pagina Facebook “Olio Dante” è stata lanciata l’iniziativa “Ci vediamo in Piazza Dante”, per richiamare l’italianità del brand e scoprire i luoghi dedicati al “Sommo Poeta” in ogni città d’Italia: strade, statue, monumenti maestosi, vicoletti caratteristici, piazze turistiche e viali trafficati che ci raccontano ogni giorno il nostro meraviglioso Paese.
Pubblicando le foto di questi siti sulla bacheca di Olio Dante, sarà possibile taggare gli amici e commentare episodi legati a quel particolare luogo, partecipando al contest che si concluderà il 12 gennaio 2013: tra le immagini più apprezzate dal popolo di Facebook, ne saranno selezionate 12 per realizzare il calendario 2013 di Olio Dante "100% Italiano"!
E non finisce qui: ogni settimana la foto più popolare sarà scelta come immagine della copertina del diario di Olio Dante!
Siete pronti a far scoprire le vostre città ed a scegliere le vostre foto preferite?

Di seguito, inoltre, potrete leggere il comunicato stampa sull'iniziativa degli Oleifici Mataluni, che daranno la possibilità a giovani laureandi di svolgere un tirocinio formativo nell’Area Digital.
Obiettivo del progetto “Io merito…un’opportunità” - ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Benevento, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi del Sannio - è di istituzionalizzare il rapporto tra mondo accademico e mondo economico, finalizzato a creare opportunità concrete per gli studenti più meritevoli.


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OLEIFICI MATALUNI, TIROCINI FORMATIVI PER I TALENTI DEL DIGITALE
Lo stage aziendale offrirà a giovani laureandi la possibilità di formarsi e specializzarsi nell’Area Digital


Giovani, creativi e nativi di internet è il profilo degli studenti universitari che avranno la possibilità di svolgere un tirocinio formativo nell’Area Digital degli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Benevento).
Dopo aver aderito al progetto “Io merito…un’opportunità” - ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Benevento, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi del Sannio - gli Oleifici Mataluni accoglieranno in azienda cinque giovani laureandi dell’Ateneo sannita, che avranno l’opportunità di analizzare ed ideare progetti social destinati ad aumentare il grado di interattività delle pagine facebook di Olio Dante e Olio Condisano.
E’ già tempo, dunque, di lasciarsi alle spalle i banchi di scuola e di passare dietro alla scrivania per Anna Maria De Stefano, Consiglia Sebastianelli e Dario Sistini, iscritti alla Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali (indirizzo Manageriale), che hanno partecipato al corso di Social Media Marketing curato dalla Prof.ssa Giuliana Saccà, Docente di Marketing Territoriale.
Proprio recentemente, i tre universitari si sono classificati al secondo posto in occasione del XXIV Premio Marketing Edizione 2012, prestigiosa competizione organizzata dalla Società Italiana di Marketing, che ogni anno si rivolge ai laureandi in Economia per valutare i migliori piani marketing su casi aziendali reali. E non solo.
Sempre nell’ambito della nuova strategia comunicativa dedicata a social network e web 2.0, gli Oleifici Mataluni affiancheranno gli stagisti Antonello D’Avino ed Ester Porciello, laureandi del Corso in Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Benevento (indirizzo Aziendale), e Donatella Zampelli, iscritta al Master in Comunicazione Multimediale dell’Enogastronomia dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e del Gambero Rosso.
L’obiettivo - spiega Vincenzo Mataluni, Amministratore Delegato degli Oleifici Mataluni - è proprio quello di istituzionalizzare il rapporto tra mondo universitario e mondo economico, finalizzato a creare opportunità concrete per studenti meritevoli, e a formare nuove professionalità nel campo digitale. I giovani rappresentano la nostra prima risorsa. Basti pensare che la media di età in azienda è di 29 anni su circa 200 dipendenti, scendendo fino a 26 anni se ci riferiamo solo agli uffici. I social network - conclude Mataluni - sono decisivi per ringiovanire il nostro target, interagire con i consumatori e condividere i nostri valori in rete, creando una vera e propria comunità virtuale attraverso nuovi linguaggi e strumenti innovativi che solo i nativi digitali sanno intercettare e interpretare”.
Continua, dunque, la politica di valorizzazione dei giovani del territorio che contraddistingue da sempre gli Oleifici Mataluni. Dopo aver siglato una convenzione con il Centro per l’Impiego della provincia di Benevento per l’inserimento di 11 neodiplomati e dopo aver partecipato al MeetJob 2012, selezionando tre studenti del corso di laurea in Tecnologie Viticole, Enologiche, Alimentari dell'Università di Oristano per un tirocinio ad alto contenuto di specializzazione nella Divisione Ricerca e Sviluppo, gli Oleifici Mataluni hanno confermato anche l’adesione al bando promosso dalla Regione Campania sui dottorati di ricerca in azienda, che incontrano l’esigenza di ricerca del mondo accademico e la necessità di innovare e di essere maggiormente competitivi delle industrie.


mercoledì 5 dicembre 2012

Stuzzichini di pasta sfoglia

Per la mia cena finger food, di cui vi ho parlato qui, ho realizzato dei pratici e gustosi stuzzichini realizzati semplicemente con pasta sfoglia e salamini Beretta.
Ecco come ho fatto: ho srotolato un rotolo di pasta sfoglia confezionata e l'ho spennellato di uovo battuto.
Ho poi posizionato sulla stessa, distanziandoli, dei salamini beretta fino a raggiungere la metà della larghezza della sfoglia, quindi, l'altra metà gliel'ho avvolta sopra cercando di attaccarla bene e delineare lo spazio tra un salamino e l'altro.
Ho messo a riposare la sfoglia in congelatore per una mezz'ora circa, quando l'ho ripresa ho tagliato i miei stuzzichini con uno spessore di meno di un cm, li ho spennellati con altro uovo battuto e li ho infornati a 190° fino a doratura.
Vi assicuro che sono buonissimi!

martedì 4 dicembre 2012

Polpette alla scozzese a modo mio

Un mesetto fa, ho organizzato una cena che ho definito "finger food", poiché non c'erano il classico: primo, secondo, contorno, dolce e caffè, bensì tutta una serie di stuzzichini.
Uno tra gli stuzzichini che ho presentato, che potrebbe tranquillamente definirsi un secondo, sono le polpette alla scozzese.
Si tratta in realtà di mini polpettoni, ogni polpetta, grande quasi quanto una palla da tennis, va bene per due persone o una persona molto affamata.

Ingredienti e preparazione:
anche in questo caso utilizzerò il classico q.b. per indicare gli ingredienti, perché le quantità degli ingredienti varierà a seconda del numero dei commensali e a seconda di quanto grandi si vorrà fare le polpette.
Io ho utilizzato 5 uova, salsiccia di maiale spellata, salsiccia mista di maiale e vitello spellata (dalle mie parti si trova facilmente) e insaporita ai funghi, prosciutto crudo.
Ho dapprima cotto le uova per 5 minuti in acqua già in ebollizione. E' preferibile non superare i 5 minuti di cottura perché le uova subiranno una seconda cottura in forno e la parte esterna del tuorlo potrebbe diventare verde, cosa che oltre a non essere bella da vedere, potrebbe arrecare anche problemi di digestione.
Intanto, spellare i due tipi di salsiccia e amalgamarli tra loro (considerate quasi due salsicce per ogni uovo).
Quando le uova sono cotte sgusciarle e ricoprire con una fetta di prosciutto crudo e poi con il composto di salsiccia.
Prima di cuocere le polpette, ungerle con un velo leggero di olio, giusto un goccio davvero perché in cottura, sotto forma di grasso, ne rilasceranno altro.
Cuocere in forno per 25/30 minuti.
Come ho già scritto sopra, queste polpette rilasceranno grassi durante la cottura e questi grassi sono ben visibili in foto.
Le polpette chiaramente vanno servite senza il loro liquido di cottura e vi assicuro che sono buonissime.

lunedì 3 dicembre 2012

Barrette al muesli

Ogni estate mia nipote Federica viene a trovarmi e sta a casa mia qualche giorno per godere del mare e, soprattutto, della mia compagnia (alla faccia della modestia!)
Qualche giorno prima del rientro a casa mi ha fatto una richiesta al quanto singolare e cioè se potevo prepararle delle barrette al muesli. 
Neanche a farlo apposta avevo sotto mano una ricetta che volevo provare e, dopo aver apportato qualche modifica per adattarla ai gusti di mia nipote, l'ho realizzata con successo.
Infatti, mia nipote dopo averle mangiate ha detto che sono proprio identiche a quelle in commercio... che soddisfazione!!
Ricette:
I RICETTA:
40 g di twix
200 g di muesli
3 cucchiai di olio di semi
40g di zucchero di canna
20g di farina integrale Molino Chiavazza
20g di farina di cocco
2 cucchiai di miele

II RICETTA:
50g di mandorle
200g di muesli al cioccolato
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di olio di semi
20g di farina integrale Molino Chiavazza
40g di zucchero di canna

III RICETTA:
50 g di cioccolato bianco
200g di muesli
50g di caramello
20g di miele
2 cucchiai di olio di semi
20g di farina integrale Molino Chiavazza
30g di zucchero di canna
8 barrette da 221kcal circa


Procedimento:
munirsi di una casseruola antiaderente con il bordo alto e mettere al suo interno circa 1/2 bicchiere di acqua, il muesli, l'olio e mescolare, ponendo la casseruola su una fiamma media. Dopo aver mescolato bene, aggiungere tutti gli altri ingredienti e mescolare fino a che si ottiene una consistenza caramellosa (ci vorrà qualche minuto), quindi si può spegnere il fuoco.
Preparare una teglia rettangolare non troppo grande e rivestirla di carta forno bagnata e strizzata per bene.
Estrarre il composto cotto dalla casseruola e stenderlo in maniera uniforme sulla teglia.
Il mio consiglio è di non stendere troppo sottile questo composto perchè potrebbe bruciarsi in cottura e rompersi durante l'operazione di taglio delle barrette.
Infornare a 180° per 15/20 minuti o anche più a seconda dello spessore del composto steso.
Nel mio caso devo dire che ogni infornata veniva meglio della precedente perchè acquisivo dimestichezza con i tempi di cottura.
Dopo aver terminato la cottura, estrarre la teglia dal forno e tagliare le barrette quando il composto è ancora abbastanza caldo, altrimenti solidificandosi l'operazione potrebbe riuscire molto ardua.
Per delle barrette più croccanti, rimetterle in forno già tagliate e farle cuocere ancora qualche minuto.



domenica 2 dicembre 2012

Fusilloni melanzane e salsiccia

Ecco un altro piatto preparato in piena estate che posso pubblicare solo ora.
Il bello dell'estate è che ci sono tanti prodotti di stagione che si possono sfruttare a prezzi accessibili, tra cui le melanzane. Se poi in casa c'è anche della buona salsiccia, il gioco è fatto.
Ecco come ho preparato i miei "fusilloni melanzane e salsiccia":
Ho tagliato a cubetti delle melanzane (in questa ricetta ho usato l'ormai noto "quanto basta" come metodo di misura) e le ho passate in un pò di farina, dopodiché le ho soffritte in un pò di olio qualche istante.
Volendo i cubettini di melanzane possono essere cotti direttamente nell'olio senza passarli nella farina, io li ho infarinati perché restano un pò più croccanti e li trovo più buoni.
Unire la salsiccia spellata e sbriciolata e continuare la cottura per qualche minuto, quindi aggiungere qualche cucchiaio di passata di pomodoro, un pizzico di sale e un goccio d'acqua e cuocere ancora per qualche minuto.
Intanto, cuocere in abbondante acqua bollente salata i fusilloni Verrigni in quantità desiderata e una volta scolati, tuffarli nel sugo di melanzane e salsiccia e farli mantecare per un minuto.
A questo i fusilloni sono pronti per essere impiattati, ma il piatto non può dirsi finito senza una buona spolverata sopra di parmigiano reggiano e, se piace, una guarnizione di basilico fresco.
Un piatto davvero gustosissimo, economico e facile da preparare.


sabato 1 dicembre 2012

Pane in cassetta


Da quando ho il mio bel lievito madre, mi piace provare nuove ricette che ne richiedano l'utilizzo e, devo dire, che finora sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti.
Nei prossimi giorni proverò anche a cimentarmi nella realizzazione del panettone e del pandoro con il lievito madre, ma questa è tutta un'altra storia.

Ingredienti:
310g di farina Manitoba "Molino Chiavazza"
160g di lievito madre oppure 7/8 g di lievito di birra
200 ml di acqua
10g di miele di acacia
olio evo q.b.
6g di sale

Procedimento:
setacciare la farina, aggiungere il lievito madre, l'acqua, il miele e il sale. Impastare fino ad ottenere una palla liscia e mettere a lievitare in una bulle oleata e coprire con della pellicola o con un canovaccio.
Lasciar crescere l'impasto per circa 3 ore, dopodiché riprenderlo lavorarlo per qualche secondo e posizionarlo nel suo stampo, dove dovrà crescere ancora per almeno mezz'ora.
Infornare a 180° fino a doratura della superficie (ci vorranno da 50 a 60 minuti).