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martedì 31 luglio 2012

Torta caprese S. Martino

Il mese scorso, io e la mia famiglia (che come ben sapete è composta da me, mio marito e le mie due bambine) siamo andati nel mio paese d'origine in provincia di Taranto. 
Avevo programmato con grande anticipo questa trasferta di 4 giorni perchè non ero riuscita ad essere presente in marzo (causa la febbre mia e di mia figlia) alla messa di commemorazione per il primo anniversario di morte di mia madre e mi sembrava doveroso ritornare nel mio paese per un'altra ricorrenza: il compleanno di mio padre che è stato il 21 giugno.
In realtà, anche mio padre è venuto a mancare lo scorso anno e quindi il festeggiare il suo compleanno è stata più una mia necessità.
Conoscendomi sapete che in occasione dei compleanni dei miei cari mi ammazzo per decorare torte che, solitamente, termino all'ultimo momento. In questa circostanza mi trovavo fuori dalla mia cucina e dovevo adattarmi con quello che avevo a disposizione. Ho pensato, allora, di portarmi dietro un preparato che la ditta S. Martino mi aveva inviato: la torta caprese (a mio padre sarebbe piaciuta tantissimo!).
Il 21 giugno, quindi, al preparato per la torta caprese ho aggiunto solo 120g di burro e 3 uova e ho infornato la torta. Dopo averla sfornata e sformata, l'ho cosparsa con lo zucchero a velo incluso nella confezione ed ecco pronta la torta di compleanno per mio padre, che poi ha mangiato per lo più mio marito.

lunedì 30 luglio 2012

Babà al rum e babà al limoncello

Lo sapevate che uno dei dolci più conosciuti e rappresentativi di Napoli è in realtà nato in Polonia?
Ebbene sì, il babà, vanto dei napoletani, è nato in Polonia ad opera del suo re Stanislao Leszczinski, sovrano dal 1704 al 1735, che stufo di mangiare continuamente il Kugelhupf (dolce che trovava troppo asciutto e da un sapore piatto), quando un giorno il suo maggiordomo provò a propinarglielo per l'ennesima volta, lo scaraventò dall'altra parte del tavolo facendolo sbattere non volutamente contro una bottiglia di rum che si versò sullo stesso.
Il kugelhupf cominciò ad inzupparsi di rum sotto gli occhi sorpresi del re e cominciò a cambiare aspetto.
Mentre nella stanza si sprigionava un profumo misto di kugelhupf e rum, Stanislao Leszczinski non potè fare a meno di assaggiare quel che era venuto fuori da tale connubio e ne rimase estasiato al punto da dargli il nome di babà, prendendo spunto da Alì Babà e dalle mille e una notte.
Dopo un breve trasferimento in Francia il babà approdò a Napoli e lì gli venne data la classica forma a fungo. Oggi quasi nessuno ricorda che questo dolce è stato inventato (anche se per caso) da un re polacco, per tutti il babà è il dolce napoletano per eccellenza.

Ingredienti:
500g di farina forte
100g di tuorli (5/6 a seconda del peso)
350g di uova intere (circa 6)
50g di miele
10g di sale
1 cubetto di lievito di birra da 25g
scorza grattugiata di un limone
semi di una bacca di vaniglia o 10/12 gocce di aroma vaniglia Flavourart

Per lo sciroppo al rum:
250g di acqua
250g di zucchero
200g di rum
la scorza di un limone
semi e bacca di vaniglia o 10/12 gocce di aroma vaniglia Flavourart

Per lo sciroppo al limoncello:
300g di acqua
250g di zucchero
200g di limoncello
la scorza di un limone
semi e bacca di vaniglia

Per lucidare:
confettura di albicocche q.b.
acqua q.b.

Procedimento:
per prima cosa è importante dire che per la riuscita di questa ricetta è tassativo rispettivo dei tempi: tempo di preparazione, tempo di riposo dell'impasto, tempo di cottura, tempo di inzuppitura.
In merito al tempo di preparazione va detto che, benchè si possa anche impastare a mano, è preferibile utilizzare una planetaria o robot da cucina idoneo ad impastare, poiché è necessario lavorare l'impasto per circa una ventina di minuti (a mano chiaramente questo tempo si raddoppierebbe).
Versare nella planetaria la farina, i tuorli, il sale, la scorza grattugiata del limone, il miele e azionare a bassa velocità.
In questa prima fase si avrà un composto sbriciolato che comincerà ad assumere consistenza con l'aggiunta degli altri liquidi previsti dalla ricetta. Cominciare ad aggiungere le uova intere poco per volta (le ultime uova vanno aggiunte quando l'impasto sta già cominciando ad incordarsi e cioè dopo una decina di minuti). A questo punto si potrà portare la planetaria a velocità media per far incordare bene l'impasto. Dopo un paio di minuti, abbassare di nuovo la velocità ed aggiungere il lievito sciolto in un pò di acqua. Appena il lievito sarà stato assorbito bene dall'impasto spegnere l'apparecchio.
L'impasto dovrà presentarsi: liscio, morbido ed elastico.
Mettere delle piccole palline di impasto negli stampi, che non devono essere riempiti oltre 1/3.
Il motivo è semplice: questo impasto ha una resa altissima dato dalla presenza del lievito pressato, ovvero del classico cubetto di lievito di birra. Non si otterrebbe lo stesso risultato con la pasta madre, il cui uso per questa ricetta viene sconsigliato dai pasticceri professionisti in primis, non avendo la stessa capacità di spinta verso l'alto che ha il lievito pressato.
Se l'impasto sarà stato lavorato bene e fatto riposare ad una temperatura di circa 30°, riempiendo uno stampo solo per 1/3, nel giro di 80/90 minuti  l'impasto raggiungerà e supererà il bordo dello stesso.
A questo punto infornare il babà a 180° per circa 30 minuti (ridurre i tempi per piccoli babà monoporzione).
Il terzo tempo di attesa da rispettare è quello della inzuppitura.
Sebbene un babà possa essere inzuppato subito (o meglio non appena si è raffreddato), anche qui i pasticceri professionisti hanno da dire la loro, ovvero: il babà va fatto il giorno prima di essere inzuppato, perchè deve avere il tempo di rassettarsi e poi va servito subito.
Io, avendo due babà da mettere a confronto, ho provato sperimentato entrambe le cose e devo dire che anche questa volta devo dare ragione a chi questo lavoro lo fa per professione, molto meglio il babà inzuppato il giorno dopo.
Parliamo ora dello sciroppo in cui va inzuppato il babà. Mettere in un largo tegame: acqua, zucchero, semi e bacca di vaniglia, scorza di limone e portare a bollore. Spegnere il fuoco e quando la temperatura sarà scesa al di sotto dei 60° aggiungere il liquore e mescolare il tutto.
Prendere il babà e immergerlo direttamente nello sciroppo per qualche secondo. Quando si sarà inzuppato per bene, togliere il babà dallo sciroppo e riporlo su una gratella per pasticceria con sotto una teglia che raccolta lo sciroppo che eventualmente cade. Se il babà è troppo zuppo per i propri gusti si può strizzare e, se l'impasto è stato lavorato bene in origine, lo vedrete riprendere la sua forma, senza che rimangano segni o grinze sullo stesso.
Infine, lucidare il babà con l'emulsione ottenuta sciogliendo sul fuoco della di confettura di albicocche con dell'acqua. Il babà è pronto per essere guarnito o mangiato al naturale.
Questi che vedete in foto sono 3 babà al rum cotti negli appositi stampini, della grandezza di un bicchiere di carta.




Questo è un babà al rum cotto in uno stampo per ciambella (indicato anche per cuocere babà e savarin), ho riempito il buco nel mezzo e guarnito tutto intorno con ciuffi di panna e arricchito con un babà monoporzione.



Questo è infine il babà al limoncello. Come vedete l'ho cotto in uno stampo con il buco, ma non è esattamente uno stampo per ciambella, anche se secondo me si presta bene per il babà. Questo stampo fa parte della mia collezione di bellissimi stampi di cui vi ho già parlato (e mostrato qualcosa) qui, qui e qui.


Buon babà a tutti!

domenica 29 luglio 2012

Torta frollosa al cioccolato bianco

Il nome di questa ricetta dice già tutto: si tratta di una torta che, invece del solito pandispagna, ha come base una frolla. Il ripieno? Cosa c'è di più goloso del cioccolato bianco!

Ingredienti per la frolla:
400gr di farina
160gr di burro
160gr di zucchero
la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale
2 uova intere
2 cucchiaini di lievito per dolci (o in alternativa, un pizzico di bicarbonato)

Ingredienti per la crema al cioccolato bianco:
200gr di cioccolato bianco di buona qualità
100gr di panna fresca

Procedimento:
Preparare la frolla mescolando velocemente tutti gli ingredienti, dopodichè coprirla e metterla a riposare in frigorifero per mezz'ora, anche un'ora eventualmente. Intanto, sciogliere in un pentolino il cioccolato al latte con la panna, dopodichè far raffreddare la crema.
Riprendere la frolla, dividere l'impasto in due parti (uno un pò più grande dell'altro) e stendere la parte di impasto più grande nello stampo da forno, spalmarci sopra la crema al cioccolato bianco e coprire con l'altra frolla. Per aiutarsi, si può stendere la frolla tra due fogli di carta forno e dopo la si può posizionare sulla crema direttamente con la carta stessa.
Altra possibilità, che poi sarebbe quello che ho fatto io, è di sbriciolare la frolla sopra la crema al cioccolato e panna (come si fa con la sbrisolona), in questo modo la frolla si impregna di crema e diventa un tutt'uno con essa. Quindi, la torta rimane friabile fuori e morbidissima dentro.
Cuocere in forno già caldo a 180° per 20/25 minuti circa.
E' un dolce buonissimo, ancora più buono da freddo e consiglio di cospargelo con un pò di zucchero a velo prima di tagliarlo.
Gnam gnam!!!
Come promesso, di ritorno dal lavoro mi accingo ad aggiungere le foto di questa bontà!
In questa foto si vede come la torta rimane bella umidà e morbida dentro:

Panoramica degli spicchi di torta visti dall'alto:
Con questa ricetta dolce partecipo a Get an Aid in the Kitchen di Cucina di Barbara

frollini al pistacchio e parmigiano

Questo aperitivo l'ho proposto qualche sera fa a cena ed ha riscosso molto successo. Certo i salumi mi sono solo limitata a tagliarli e a metterli nel vassoio, ma i frollini li ho fatti io uno per uno. Sono davvero gustosissimi ed anche molto facili da preparare e poi con i salumi sono davvero eccezionali.

Ingredienti:
100gr di farina
100gr di burro
100gr di grana grattugiato
50gr di pistacchi
un uovo
pepe
salumi a piacere

Procedimento:
Con questa dose vengono circa 24 frollini. Impastare la farina con il burro tagliato a tocchetti fino a ottenere un composto sbriciolato. Incorporare il grana, i pistacchi (precedetemente sbollentati, spellati e tritati), una macinata di pepe e l'uovo leggermente sbattuto. Lavorare tutti gli ingredienti velocemente fino a formare una palla. Coprire l'impasto con la pellicola e riporlo in frigo per un'oretta. Trascorso questo tempo. stenderla su un piano leggermente infarinato in una sfoglia di 5mm circa di spessore da cui, con un tagliapasta tondo, si ricaveranno i frollini. Di volta in volta l'impasto avanzato lo ristendevo e ricavavo altri frollini, fino ad esaurimento dell'impasto stesso. Cuocere i frollini sulla placca foderata di carta forno giù caldo a 180° per 10 minuti. I frollini sono eccezionali da mangiare freddi e il giorno dopo addirittura sono più buoni.

giovedì 26 luglio 2012

Il polpo che non t'aspetti!

Circa 8 anni e mezzo fa, quando mio marito non era ancora il mio fidanzato e cominciavamo appena a frequentarci, mentre io trascorrevo un periodo di ferie di una settimana a casa mia, mi raggiunse nel mio paesino percorrendo tra andata e ritorno circa 800km in un giorno (se glielo ricordo oggi, dice che era venuto a trovarmi solo a perdita di tempo e perchè voleva farsi una passeggiata. Gli uomini e il loro sciocco orgoglio!!!)
All'epoca, seppur non provassi ancora interesse nei suoi confronti, mi sentivo molto lusingata da questo suo modo di fare (modo di fare che di lì a poco mi ha conquistata!).
Per ricambiare il suo lungo viaggio solo per vedermi, invitarlo a pranzo in un ristorante mi sembrò il minimo.
Scelsi un ristorante aperto da poco di cui tutti parlavano bene e arrivati lì optammo per un menù di mare.
Ricordo che ci portarono un antipasto a base di polpo che lasciò entrambi sorpresi: si trattava di un polpo pressato e tagliato a fettine sottilissime (come si fa con il prosciutto per intenderci) e insaporito ad arte.
Da allora non l'ho più mangiato, fino a quando non ho visto per caso in TV la ricetta per prepararlo in casa.
Rimangiare il polpo fatto in quel modo è stato uno splendido tuffo nel passato, oltre al fatto che così è davvero squisitissimo.
A proposito... in quel ristorante circa un anno dopo abbiamo festeggiato la nostra promessa di matrimonio (niente male per uno che si era fatto tanta strada solo per farsi una passeggiata!).

Ingredienti:
1kg di polpo fresco
pepe in grani q.b.
olio, limone, pepe macinato fresco e prezzemolo q.b.

Procedimento:
lessare il polpo per il tempo necessario a renderlo tenero (un'ora circa) in acqua arricchita di pepe nero in grani.
Una volta cotto, togliere la testa al polpo e mettere il resto in una bottiglia di plastica (quelle dell'acqua vanno bene) tagliata a metà e pressare, aiutandosi eventualmente con un batticarne, avendo cura di far uscire il liquido in eccesso. Lasciar riposare il polpo in questo modo, in frigo, per almeno 20/24 ore. Dopodichè, prima di affettarlo (preferibilmente con una affettatrice per farlo sottile e con fettine regolari) passarlo una ventina di minuti nel congelatore. Non avendo l'affettatrice io ho affettato il polpo con il coltello, l'ho posizionato in un piatto e condito con olio, limone, pepe macinato sul momento e prezzemolo tritato.
E' ottimo!!!

mercoledì 25 luglio 2012

Semifreddo al caffè 2

Ricordate il semifreddo al mascarpone e caffè che vi ho proposto qualche giorno fa?
Dovete sapere, che con le dosi Montersiniane è venuta un bel pò di crema al caffè e quindi, dopo aver terminato il semifreddo per il compleanno di mia suocera, approfittando del fatto che la sera seguente ero invitata a cena a casa di amici, ho voluto preparare un secondo semifreddo.
Non mi andava però di farlo identico al primo quindi mi sono adoperata per effettuare qualche modifica.
Il risultato è stato straordinario al punto che mio marito ha detto che questo secondo semifreddo era anche meglio del primo.
Non vi scrivo di nuovo gli ingredienti per le creme che ho utilizzato perchè tanto li trovate qui.
Le modifiche sostanziali che ho apportato sono le seguenti:
al centro della torta semifreddo, anzichè 5, ho messo 7 fogli di cioccolato fondente, intervallati dalla crema al mascarpone avanzata dall'altro semifreddo unita a 200ml circa di panna montata.
Quindi, la crema al mascarpone della prima torta è diventata in questo semifreddo una bella crema pannosa.
Sotto ho messo il pds fatto nello stesso modo dell'altra torta e poi ho completato il semifreddo con tanta tanta crema al caffè. Dopo aver sformato, ho decorato il semifreddo con abbondante cacao amaro e chicchi di caffè al cioccolato.


Dopo aver scattato appena una foto, la mia piccola peste si è fiondata sul semifreddo gridando il suo urlo di battaglia: "GNAMMEEEE!!!"
E' troppo golosa, come posso farle capire che troppo zucchero fa male?

Ho cercato di ricomporre al meglio il semifreddo e l'ho portato a casa dei miei amici.
Anche stavolta non ho la foto della fetta. Non me la sono sentita di tormentare i miei amici, a casa loro, bombardando la fetta di fotografie come faccio a casa. Già mio marito comincia ad averne abbastanza di questa mia mania, figuriamoci loro cosa penserebbero.
Alla prossima!
Con questo semifreddo partecipo al contest: Un dolce anniversario di Scorribande in cucina.

martedì 24 luglio 2012

Carpaccio di melone

In questa estate torrida, a parte la pausa portata dall'anticiclone Circe, si sente più che mai il bisogno di reidratarsi e rinfrescarsi continuamente. Certo, non si può sempre ricorrere a ghiaccioli, gelati o bevande fresche super zuccherate per non patire continuamente il caldo, un'alternativa per rinfrescarsi e rigenerarsi può essere ricorrere a un bel piatto freddo, studiato per apportare principi nutritivi utili al nostro corpo e che nel contempo ci aiuti a combattere il caldo.
Il piatto che sto per presentarvi ha proprio questi aspetti positivi: si possono unire i benefici reidratanti del melone alle proteine dei gamberi e nel complesso si può dire di aver assunto un piatto abbastanza completo, sano e leggero.

Ingredienti:
1/2 melone retato o cantalupo
10 grossi gamberi
1 spicchio d'aglio
cognac q.b.
1/2 limone (succo e scorza)
q.b. olio evo, sale e pepe.

Preparazione:
Sbucciare il melone come fosse una mela, tagliarlo in due parti e utilizzare una metà dello stesso, che andrà tagliata a fettine il più sottili possibile. Adagiare le fettine di melone su una pirofila e cospargere le stesse di sale, pepe, olio e la scorza grattugiata del limone e far macerare il tutto per almeno un paio d'ore.
Intanto, versare un filo d'olio in una padella antiaderente e rosolarci velocemente lo spicchio d'aglio (che io ho preferito lasciare intero) e i gamberi privati del carapace, ma non della testa. Sfumare con il cognac e far fiammeggiare, quindi spegnere il fuoco e salare leggermente i gamberi. Quando i gamberi si saranno raffreddati per bene si potrà comporre il piatto. Disporre a raggiera le fettine di melone con sopra i gamberi (a cui ora si priverà la testa) tagliati a metà nel senso della lunghezza e insaporire il tutto con il fondo di cottura dei gamberi (se ce n'è) e con la marinatura del melone.
Questo antipasto si potrà servire subito oppure lo si potrà far riposare ancora in frigo.
Vi assicuro che è sfiziosissimo!

Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Food 140

lunedì 23 luglio 2012

Le sarde innamorate

Per chi, come me, adora il pesce azzurro questa è una ricetta imperdibile.
Il nome: "sarde innamorate", deriva dal fatto che le sarde sembrano abbracciarsi e baciarsi, donandoci profumi e sapori del mare e della terra.
La preparazione di questo piatto è semplicissima e gli ingredienti pochi e reperibili senza difficoltà.

Ingredienti:
sarde (più grandi sono meglio è)
mozzarella fiordilatte q.b.
uova q.b.
farina q.b.
pangrattato q.b.
sale e pepe q.b.

Preparazione:
eviscerare e lavare le sarde, privandole anche della testa e della lisca interna, cercando però di lasciare attaccata la coda. Mettere nel centro di metà sarde un pò di mozzarella e richiudere con l'altra metà, premendole bene e avendo cura di lasciare all'esterno la pelle di ciascuna sarda.
Passare nella farina, premere bene e poi passare nell'uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Friggere le sarde innamorate per il tempo necessario a dorarsi e scolarle su carta assorbente. Impiattare e salare e pepare a piacimento.
Sono gustosissime!
Buon appetito!

N.B.: gli ingredienti sono tutti q.b., perchè le quantità di ciascuno dipenderanno da quante sarde si vorrà friggere.


sabato 21 luglio 2012

Semifreddo al mascarpone con cuore di caffè e cioccolato

Una cosa che amo particolarmente fare in cucina è preparare dolci.
Per chi mi segue con assiduità non è una novità, la novità sta più nel fatto che di solito propongo dolci cotti in forno o torte decorate.
Oggi, vista la bella stagione, che ci sta comunque soffocando con i vari anticicloni africani con nomi sempre più strani, ho pensato di proporvi un bel semifreddo.
Questo semifreddo l'ho preparato in occasione del compleanno di mia suocera, che ha compiuto gli anni il 10 luglio.
Lei non ama il cioccolato e non è patita di torte decorate, quindi ne ho tenuto conto nel preparare qualcosa che fosse indirizzato a lei.
Per preparare questo semifreddo ho preso spunto da una ricetta del grande Luca Montersino, che però ho adattato alle mie esigenze in quanto a proporzioni dei diversi ingredienti.
Per chi volesse cimentarsi nella preparazione di questo semifreddo, avverto che si tratta di un dolce che richiede un pò di tempo, anche se non è difficile da preparare. Il fatto è che ci sono degli step di riposo che vanno rispettati.
Aspetto assolutamente positivo è, che trattandosi di un semifreddo, si può preparare anche con qualche giorno di anticipo e poi tenerlo in congelatore fino al momento in cui va servito (va tirato fuori circa 15 minuti prima di servirlo).
Ma ora passiamo alla ricetta.

Ingredienti per la base tiramisù pastorizzata:
50g di acqua
170g di zucchero semolato
90g di tuorli
qualche goccia di essenza di vaniglia bourbon Flavourart ( o i semi di un baccello di vaniglia)

Preparazione:
cuocere in un pentolino l'acqua e lo zucchero fino a raggiungimento di 121° (per chi non avesse il termometro, questa temperatura si raggiunge quando prendendo con la punta di un cucchiaino dello sciroppo dal pentolino e versandolo in un pò d'acqua, lo stesso diventa solido). Raggiunta quindi questa fase (grande bolla), versare lo sciroppo di zucchero nei tuorli montati con la vaniglia e continuare a montare fino a completo raffreddamento del composto, quindi mettere da parte coperto con della pellicola.

Ingredienti per la meringa italiana:
120g di albumi
40 g di zucchero semolato
210 g di zucchero semolato
55g di acqua

Preparazione:
cuocere l'acqua e i 210g di zucchero in un pentolino fino a raggiungere i 121° di temperatura, dopodichè aggiungere questo sciroppo agli albumi montati a neve ferma con i restanti 40g di zucchero e continuare a montare fino a raffreddamento.

Ingredienti per pan di spagna:
1 uovo
60g di burro morbido
60g di farina
60g di zucchero
30/40 ml di latte
1/2 cucchiaino di lievito S. Martino

Preparazione:
Sbattere bene con le fruste elettriche il burro con lo zucchero, poi aggiungere poco per volta la farina alternando con il latte e infine aggiungere il lievito. Infornare a 180° per una quindicina di minuti, 20 al massimo.

Ingredienti per il semifreddo al caffè:
150g di base tiramisù pastorizzata come indicato sopra
100g di caffè espresso non zuccherato
25g di caffè solubile
175g di meringa italiana
350g di panna montata

Ingredienti per il semifreddo al mascarpone:
base tiramisù rimasta (circa 170g)
130g di meringa italiana
330g di mascarpone
330g di panna montata

Per rifinire e decorare:
1 pan di spagna (quello di sopra)
cioccolato fondente q.b.
meringhe sbriciolate

Preparazione del semifreddo:
sciogliere a bagnomaria del cioccolato fondente (almeno 200/250g) e temperarlo, dopodichè far raffreddare il cioccolato stendendolo ad un spessore di 1mm su un foglio di carta forno e con un coppapasta di dimensioni inferiori rispetto al cerchio per semifreddo in cui si monterà il dolce, imprìmere la forma nel cioccolato al fine di ottenere delle sfoglie di cioccolato fondente. Riporre le sfoglie (ne servono 5) in congelatore coperte di carta forno e con un peso sopra, perchè durante la fase di raffreddamento le sfoglie tendono a sollevarsi lungo i bordi (mentre a noi servono piatte).
A questo punto si può preparare il semifreddo al caffè. Cominciare sciogliendo il caffè solubile nel caffè espresso bollente. Quando il caffè si sarà intiepidito, unirlo alla base tiramisù pastorizzata, alla meringa italiana e alla panna montata. Verrà fuori un composto gonfio e spumosissimo. Riprendere dal congelatore le sfoglie di cioccolato fondente e stratificare il semifreddo al caffè con le sfoglie al cioccolato e riporre in congelatore.
A questo punto si può preparare anche la crema al mascarpone unendo il mascarpone alla base tiramisù pastorizzata e alleggerendo il tutto (si fa per dire) con la meringa italiana e la panna montata.
Montare, in ultimo, il semifreddo avvalendosi di un cerchio per semifreddi.
Mettere su un vassoio piatto un foglio di pellicola trasparente stando attenti a non far creare fastidiose grinze che poi si vedranno anche sul semifreddo (l'ideale sarebbe avere dell'acetato, ma non sempre si può avere tutto). Posizionare il cerchio per semifreddi (si può usare in alternativa uno stampo a cerniera circolare eliminando la base, oppure rivestendola di pellicola come fosse un vassoio) sulla pellicola e con un sap (sac a poche) fare uno strato di crema al mascarpone, inserire il semifreddo al caffè ghiacciato e riempire fino a 1cm dall'orlo l'anello con altra crema al mascarpone, coprire con il disco di pan di spagna tagliato a misura, bagnato con del caffè leggermente zuccherato. Completare co altra crema al mascarpone e livellare la superficie. A questo punto io ho lasciato il semifreddo a congelare per quasi 24 ore prima di tirarlo fuori. L'ho servito decorato con ciuffi di panna con in cima dei chicchi di caffè al cioccolato e con meringhe sbriciolate.

Piccolo trucchetto per realizzare le meringhe:
Avanzerà della meringa italiana dalla preparazione, utilizzarla per fare delle piccole meringhette e metterle in forno dopo aver tolto il pan di spagna e con il forno ancora caldo. Le meringhette si cuoceranno costo zero e saranno buonissime.
Avendo regalato questa torta non ho la foto della fetta, ma dovrebbe vedersi chiaramente la millefoglie di cioccolato fondente e semifreddo al caffè in mezzo e la crema al mascarpone tutto intorno.

Mio marito e mio cognato hanno detto che questo semifreddo è fantastico!

l colore un pò scuro delle meringhette dipende dal fatto che il passaggio in forno l'ho fatto due volte. La prima volta erano venuta cotte e bianchissime, avendo cotto un secondo pan di spagna per un'altra torta le ho rimesse in forno e quindi si sono leggermente dorate, ma erano buonissime e fragrantissime.
 
Con questa ricetta partecipo al contest di un "DOLCE" anniversario di Scorribande in cucina:




venerdì 20 luglio 2012

Pasta al pesto grokkante

Stamattina annaffiando le mie piantine sul balcone mi sono resa conto di avere un mare di basilico e allora ho pensato di prepararmi un bel pesto. Io non uso una ricetta ben precisa, ad es. oggi in casa avevo le noci e per il pesto ho usato quelle, in altre occasioni ho usato anche le mandorle.
Ho proceduto in questo modo: ho messo nel boccale del minipimer 60g di gherigli di noci (in pratica tutte quelle che avevo), 30g di foglie di basilico, 60g di parmigiano, 60g di olio, un pò d'acqua (metto l'acqua per non abbondare con l'olio perchè non mi piace quando il pesto ne è troppo carico) e un pizzico di sale (ma se ne può fare anche a meno). Ho azionato il minipimer a intermittenza fino a ottenere una bella crema liscia e omogenea.
N.B.: non ho messo aglio perchè a mio marito non piace, ma nel pesto è previsto il suo utilizzo.
Ho cotto, quindi, in abbondante acqua leggermente salata (perchè il pesto è comunque sapido) degli spaghetti, che una volta pronti ho tuffato nel pesto (che ho allungato con un goccio di acqua di cottura della pasta) ed ho completato il tutto, per dare un pò di croccantezza al piatto, con qualche Grok gusto deciso sbriciolato e due interi come guarnizione finale.
E' inutile dirvi quanto fossero buoni questi spaghetti al pesto Grokkante.

giovedì 19 luglio 2012

Stampi home made

Nel progetto che avevo fatto per la realizzazione della torta di Rapunzel, un posto di primo piano era rappresentato dal destriero reale Maximus che, nel film di animazione della disney, è sicuramente uno dei personaggi più simpatici e caratteristici della storia.
Per realizzare Maximus potevo:
a) utilizzare uno dei cavalli giocattolo di mia figlia (che ne ha di tutte le taglie e colori)
b) procurarmi uno stampo.

Ho optato per lo stampo e non volendo spendere un pozzo di soldi per acquistare uno stampo già fatto o la gomma siliconica per realizzarlo perfetto, ho pensato di provare a creare uno stampo da me.
Ho preparato una dose di pastillage seguendo la mia ricetta che trovate qui e, dopo aver lavato ed asciugato uno dei cavalli di mia figlia (ne ho scelto uno di taglia media perchè non volevo buttare via troppo zucchero se l'esperimento non avesse funzionato), l'ho spennellato con un pò di amido di mais e l'ho impresso in in un rettangolo di pastillage che avevo steso ad uno spessore di circa 1cm e mezzo. Ho premuto bene perchè volevo che nel negativo di pastillage restassero impressi il maggior numero possibile di dettagli.
In questo modo si ottiene uno stampo 2d, ma a me serviva un cavallo intero, per cui per ottenere l'effetto 3d ho stesso un altro rettangolo di pastillage e, dopo aver girato il cavallo, ho impresso l'altro suo lato, in modo da avere con i due calchi il profilo completo del cavallo.
Ho fatto asciugare gli stampi per due giorni all'aria e lontani da fonti di calore.
Dopo due giorni ho ripreso gli stampi ed erano diventati duri come gesso (se cadessero a terra si romperebbero pure come il gesso), li ho spennellati con un pò di amido di mais e ci ho messo dentro dei salsicciotti di pasta di zucchero morbida stando attenta a far aderire bene il tutto in modo che non si creassero crepe nel positivo.
Ho passato sopra, senza premere molto, un mattarello e poi ho girato lo stampo ed ho premuto ancora cercando di imprimere bene i dettagli. Dopo un pò ho tolto il positivo dallo stampo ed ho ritagliato i pezzi di pasta di zucchero in eccesso ed ho unito le due metà del cavallo.
Con un ball tool (lo strumento con la pallina) leggermente imburrato ho levigato il punto di unione, che alla fine  non si notava quasi più. Con il ball tool più piccolo ho seguito le linee naturali del cavallo impresse dallo stampo (la muscolatura della coscia, la zona addominale, ecc.) per marcarle un pò di più ed ho sottolineato i segni di espressione del cavallo come occhi, naso e bocca.
In questa fase non si può ancora mettere il cavallo in piedi perchè non reggerebbe il peso, bisogna farlo asciugare per riuscire a farlo stare in piedi e magari aggiungere ancora un pò di pdz sulle zampe seguendo la linea data sempre dallo stampo. Quando il cavallo si è asciugato ho completato le decorazioni con la criniera, la coda e i finimenti.
Questo stampo home made può essere ad es. utilizzato per realizzare dei visi (io però il viso di Rapunzel l'ho realizzato a mano).
Prendete una barbie e premete il viso nel pastillage, fatelo seccare, ed avrete uno stampo per i visi.
Se volete realizzare una torta a sfondo marino, potete imprimere nel pastillage delle conchiglie o dei sassi particolari.
Non ho provato ancora, ma sarebbe interessante provare a fare anche dei first impression con dei centrini.
Insomma, sono molti gli stampi home made che si possono fare con questo impasto, l'importante è utilizzare sempre oggetti duri da imprimere. I dettagli più piccoli non saranno facilmente riprodotti come negli stampi al silicone, ma volete mettere 2Euro scarsi di impasto contro 20/30 Euro di stampi al silicone?
Quelle che vedete in foto sono le due metà di cavallo che ho utilizzato per realizzare Maximus.
Ho ripreso lo stampo dal cassetto in cui l'avevo riposto per fotografarlo e farvelo vedere.
In una metà dello stampo si vedono delle piccole crepe che si sono formate per aver conservato male lo stampo (l'ho riposto in un cassetto senza molta attenzione e mettendoci dei pesi sopra), ma comunque conservati con attenzione questi stampi si dovrebbero conservare perfettamente come quelli acquistati.
Spero di avervi fornito un'idea utile.
Baci!


P.S.: dedico questo post alla mia amica Belinda, che mi aveva chiesto come fare gli stampi home made.

mercoledì 18 luglio 2012

E ora, la mia torta Rapunzel!

Eccovi finalmente la torta di compleanno che ho preparato per la mia piccolina il 15 luglio: la torta Rapunzel.
Nel contest "Ti regalo una torta", vi chiedevo di aiutarmi fornendomi un'idea per realizzare una torta per il mio piccolo tesoro. Quest'idea è giunta da Barbara di "Zucchero con amore". E' evidente che la mia torta non è identica alla sua, perchè, come dicevo sopra, a me serviva più un'idea.
Per prima cosa, dopo che l'altra mia bambina, nominata giudice del contest, ha scelto la torta di Rapunzel, ho creato un disegno di come volevo realizzare la torta. Avevo immaginato una base piccola (26cm di diametro), alta però dai 15 ai 20 cm. Nel mezzo di questa base avrei messo la torre alta e stretta e sulla stessa la casetta di Rapunzel. La torta l'avevo immaginata rivestita di pdz verde con del pan di spagna sbriciolato color verde che simulasse l'erba, ai piedi della torre il destriero reale Maximus, alla base della torta, ai due lati, Rapunzel e madre Gothel e in mezzo a loro il sole, simbolo del regno di Rapunzel.
Un progetto ambizioso, ma di sicuro effetto se riusciva come l'avevo immaginato.
I lavori cominciano giovedì: comincio con il preparare uno stampo home made per realizzare Maximus. Lo stampo viene benissimo e lo metto ad asciugare per un paio di giorni.
Venerdì sera comincio a plasmare con la pasta di gomma madre Gothel, che viene perfetta e me ne vado a letto tutta soddisfatta.
Sabato mattina, con madre Gothel che si sta asciugando per bene, comincio a plasmare Rapunzel che viene benissimo, ma già da subito mi rendo conto che c'è qualcosa che non va: Rapunzel, che nel cartone della Disney è piccola ed esile, è più grande di Maximus, ma penso che posizionando i due pupazzi in prospettiva sulla torta questa differenza di statura si noterà di meno.
Metto quindi ad asciugare Rapunzel e la piccola festeggiata pensa bene di rompere una gamba a madre Gothel. Nessun problema, le plasmo subito una nuova gamba e la rimetto ad asciugare. Non contenta, sempre la piccola festeggiata, pensa bene, in un momento di mia distrazione, di gambizzare del tutto madre Gothel. Ero disperata, era ormai sabato pomeriggio ed io non facevo altro che riparare le gambe a madre Gothel.
Mi faccio coraggio e riparo di nuovo le gambe a madre Gothel, che vengono meno belle delle precedenti, ma che importa, tanto saranno coperte dal vestito.
Preparo la torre di Rapunzel e la rivesto di pdz: è perfetta!
Riprendo lo stampo di cavallo preparato due giorni prima e creo il mio Maximus, mi ingegno per renderlo il più verosimile possibile e mi rendo conto che non si regge in piedi. Rinforzo le zampe e lo metto ad asciugare pensando che la stabilità arriverà quando si sarà asciugato per bene.
Nel frattempo Rapunzel è abbastanza dura e posso cominciare a vestirla. Il vestito viene perfetto e io gongolo dalla gioia, la lascio ad asciugare sul tavolo e mi preparo per uscire perchè è sabato sera.
Torno dopo una serata in una pizzeria all'aperto dove la festeggiata si è sfrenata e lei, invece di buttarsi a capofitto sul letto, pensa bene di andare a guardare quella bambolina sul tavolo, a cui toglie una gamba e rovina parte del vestito.
A quel punto ho cominciato a pensare: "ma chi me lo fa fare!"
Riattacco alla meglio la gamba e il vestito di Rapunzel e vado a letto.
La mattina seguente, domenica mattina ormai, mi rendo conto che le riparazioni fatte di fretta a Rapunzel non sono servite a molto, quindi svesto il pupazzo e gli faccio un nuovo vestito, carino sì, ma decisamente meno bello del primo.
Preparo la casa di Rapunzel con del polistirolo e mi rendo conto che non ce la farò mai a finire madre Gothel, quindi, il mio progetto iniziale dovrà essere ridimensionato.
A questo punto devo necessariamente farcire il pan di spagna, che altro non è che un mud cake al cioccolato fondente preparato il venerdì sera. Ne ho preparati due perchè voglio una torta molto alta.
Farcisco il primo pds con chantilly al cioccolato al latte e poi passo al secondo che ho deciso di farcire con chantilly al cioccolato bianco, tutto perfetto fino a quando metà del secondo pds si rompe tra le mie mani.
Incomincio a pensare che c'è una maledizione che incombe su questa torta!
La torta non verrà alta come l'avevo immaginata e non c'è tempo di preparare un altro mud cake (deve cuocere in forno almeno un'ora). Devo di nuovo modificare il mio progetto iniziale: niente madre gothel e base più bassa.
Non mi perdo d'animo, ricopro lateralmente la torta di pdz verde e sopra, per simulare la terra, sbriciolo parte del pds che si è rotto e sopra ci metto il pds verde sbriciolato. Wow, sembra un prato vero. Finalmente le cose stanno andando per il verso giusto.
Rivesto la casetta sulla torre e coloro i dettagli con colorante alimentare in gel marrone e penso che è venuta benissimo.
Ora non mi resta che rivestire il picco!
Prendo della pdz bianca e la coloro di verde e rivesto il picco, creando un motivo di finti mattoncini: è bellissimo!
Ma, un momento, il picco perchè l'ho fatto verde? Non era viola?
Vado a controllare la torta di Barbara e poi il libro di Rapunzel di mia figlia ed, effettivamente, il picco doveva essere viola e allora perchè senza pensarci l'ho colorato di verde?
Sono le 6 di pomeriggio, ho la casa da pulire perchè alle 8.30 arriveranno i parenti (mi devo pure fare una doccia!) e c'è il picco da rifare e, tra l'altro non ho più pasta di zucchero pronta, devo rifare pure quella.
Sapete che vi dico? Modifichiamo ancora il progetto iniziale: niente madre Gothel, niente torta alta 15/20cm, un Maximus che sembra un poni e non un destriero, niente picco viola e niente sole al centro della torta.
Insomma, chiamamola pure "l'arte di arrangiarsi"!
Penso che comunque la torta è bella anche così.
Anzi, se proprio devo dire la verità, la torta era molto più bella senza Maximus e Rapunzel, perchè non si vedevano le proprorzioni sbagliate e in più sulla torta si notava un bellissimo gioco di sfumature di terra ed erba che ora viene coperto da questi personaggi. Ma dopo quello che avevo passato per realizzare questi pupazzetti potevo non metterli? Ho sacrificato l'estetica della torta per mostrare quello che mi era costato due giorni di duro lavoro.
Ditemi cosa ne pensate e siate clementi considerando tutti gli imprevisti che mi hanno accompagnato durante la preparazione di questa torta.



Un pò di misure: la base della torta alla fine era alta circa 12cm, Maximus circa 15cm e Rapunzel era alta quanto una barbie.
Anche se in foto sembra tutto molto concentrato, la torta era alta complessivamente almeno 80cm, sembra piccola perchè è stata fotografata dall'alto.

martedì 17 luglio 2012

Ti regalo una torta: la torta vincitrice del contest è...

Innanzi tutto scusate per il ritardo con cui pubblico questo post, che avrei dovuto pubblicare già due giorni fa.
Il 15 luglio, giorno del secondo compleanno della mia piccolina, è stato pieno di impegni.
Ho finito di decorare la torta solo nel pomeriggio e non immaginate quante cose mi hanno rallentato: imprevisti, imprevisti, imprevisti a più non posso.
Vorrei ringraziare le amiche blogger che hanno inviato le loro torte (66 bellissime torte), fortunatamente non è toccato a me l'ingrato compito di scegliere la torta vincitrice.
Il mio piccolo giudice, dalle idee ben precise, appena vedeva la foto di ciascuna torta, con spietata lucidità, mi diceva cosa ne pensava.
In semi finale aveva portato circa 7/8 torte, per poi portarne in finale solo tre: 1) Torta Rapunzel, di: "zucchero con amore"; 2) Torta baby looney tunes, di: "zucchero con amore" 3) Torta Puffetta, di "le dolcezze di vita" .
La torta vincitrice è: la Torta Rapunzel, di "Zucchero con amore"

Non ne abbia a male la vincitrice, ma tra tutte le torte questa era proprio quella che, se fossi stata io il giudice, non avrei scelto. Quanto lavoro da fare per rendere la struttura stabile e per fare una torre credibile. Davvero, credetemi, non mi sarei resa la vita tanto dura volutamente... eppure alla fine anch'io ho realizzato la torta Rapunzel, con enormi difficoltà di cui vi parlerò nel post che dedicherò alla torta.
Per il momento in questo post voglio solo celebrare la vittoria di "Zucchero con amore" con cui mi congratulo e vorrei complimentarmi con  Vita, che non ha vinto questo contest solo per un soffio.
La vincitrice può contattarmi, per fornirmi i suoi dati anagrafici e l'indirizzo di spedizione, via e-mail al seguente indirizzo: muffins7310@yahoo.it.
Ancora grazie a tutte!



giovedì 12 luglio 2012

Caramel mud cake

La mud cake (tradotto significa letteralmente "torta di fango") è una classica torta di origine anglosassone.
Ho provato sia la versione classica, che non mi ha soddisfatto completamente, sia la versione al caramello, che è risultata sofficissima, umida al punto giusto (infatti, il mud cake è un genere di pds che ben si presta ad essere decorato con pdz visto che non necessita di essere bagnato) e molto gustosa.
Io, in realtà, come ho scritto più volte, non mangio dolci da oltre un anno e quindi la mia cavia preferita, ed assolutamente attendibile, è mio marito. Dico che è la cavia più attendibile perchè, oltre ad essere molto goloso, è anche molto esigente, quindi, non mangia dolci per il semplice gusto di farlo, mangia solo se le cose gli piacciono davvero.
Quando ho fatto la prima mud cake, versione classica, è stato molto critico con me e mi ha chiesto di non preparargliela più perchè l'ha trovata molto pesante e troppo dolce.
Questa volta, però, con la versione al caramello della mud cake le cose sono andate diversamente.
Gli è piaciuta tantissimo!
Testuali parole: "ah, questo dolce è propio come piacciono a me, così me li devi fare sempre!".
Mi dispiace per lui ma, vista la mia propensione a sperimentare, non mangerà solo mud cake al caramello in futuro.
Altro aspetto interessante di questa ricetta è dato dallo stampo che ho utilizzato per realizzarla.
Ho più volte detto (qui e qui ad es.) che adoro comprare stampi dalle forme originali e che sto cercando di provarli tutti uno per volta.
Per preparare la caramel mud cake ho utilizzato un nuovo stampo, che mi è piaciuto tantissimo.
E' uno stampo al silicone molto resistente e che non risente del peso degli impasti, sicuramente il migliore tra quelli che ho acquistato e provato fino ad ora.

Ingredienti:
300g di farina per dolci e sfoglie Rosignoli
250g di burro a pomata
350g di zucchero di canna
150g di cioccolato bianco
250ml di latte
2 uova
1 bustina di lievito per dolci

Preparazione:
mettere in una casseruola, che poi andrà sul fuoco, il burro con lo zucchero di canna, il cioccolato bianco e il latte. Far sciogliere dolcemente il tutto e poi far raffreddare. Quando il composto si è raffreddato versarlo nella planetaria, aggiungere la farina setacciata, ed azionare con la foglia inserita a media velocità. Aggiungere le due uova (una per volta) e, infine, il lievito per dolci. La lavorazione di questo impasto è molto breve poichè non è necessario che monti molto.
Versare il composto in uno stampo, se necessario, imburrato e infarinato e cuocere in forno preriscaldato a 160° per circa 1 ora.